Ritorno all’utile per Ryanair, ma futuro ancora incerto
La compagnia low-cost irlandese torna in verde per la prima volta in tre anni ma ha rinviato la comunicazione della guidance a causa del permanere dell’incertezza a causa del Covid 19 e dell’invasione dell’Ucraina.
Ryanair torna positiva
Ritorno all’utile per Ryanair ma i livelli pre-Covid sono ancora lontani.
La compagnia aerea irlandese, infatti, ha messo a segno un risultato netto di 170 milioni di euro nel suo trimestre terminato a giugno, il primo positivo in tre anni e nettamente in crescita rispetto alla perdita netta di 273 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.
Il risultato, inoltre, ha superato le stime di 157 milioni previsto da un sondaggio della società tra gli analisti, ma sono ancora lontani i 243 milioni dello stesso periodo del 2019, ovvero prima dello scoppio della pandemia.
Previsioni incerte
La più grande compagnia d’Europa per numero di passeggeri ha dichiarato di non poter fornire, per ora, una previsione sugli utili per il suo esercizio finanziario che terminerà il 31 marzo 2023, aggiungendo che il ritorno ai livelli di redditività pre-Covid quest’anno resta incerto, nonostante il positivo risultato del trimestre.
“Pur rimanendo fiduciosi che l'alto tasso di vaccinazioni in Europa consentirà al settore aereo e turistico di riprendersi completamente e di lasciarsi finalmente alle spalle il Covid 19, non possiamo ignorare il rischio di nuove varianti del virus nell'autunno 2022”, spiegava l'amministratore delegato Michael O'Leary in un comunicato.
Inoltre, sia la variante Omicron che l’invasione dell’Ucraina ancora in corso, “dimostrano quanto sia fragile il mercato dei viaggi aerei e quanto sia forte la forza di Covid”, spiega la nota della compagnia.
In particolare, il manager si attende un ritorno ai livelli pre-pandemia per la redditività e i margini, anche se non è sicuro se questo avverrà nell’esercizio in corso o in quello successivo.
“Qualsiasi guidance è soggetta a un cambiamento molto rapido a causa di eventi imprevisti che sono ben al di fuori del nostro controllo durante quella che rimane una ripresa molto forte ma ancora fragile”, concludeva O'Leary.
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