Ritorsione di Israele sull’Iran


L’attacco missilistico, a quanto pare limitato nella zona di Isfahan, rischia di spingere i Paesi in una spirale di escalation. Fonti militari americane sentite da Fox News dicono che l’operazione è di poco conto. Tehran ha riaperto stamattina lo spazio aereo. In Asia Pacifico sono tutte giù le borse. Nikkei di Tokyo -2,5%. Hang Seng di Hong Kong -1,3%. Shanghai Composite -0,5%. Taiex di Taipei -3%. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso. Future Dax di Francoforte -1,3%. Per il quarto giorno consecutivo, l’S&P500 ha aperto in rialzo e ha chiuso in ribasso, ieri la variazione negativa è stata dello 0,2%. Williams ha precisato che la Fed potrebbe anche alzare il costo del denaro, qualora la situazione economica dovesse richiederlo.
Netflix avverte che non darà più la metrica sui ricavi per utente, Wall Street non la prende bene.


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Stanotte è arrivata la risposta israeliana all’attacco missilistico iraniano di sabato notte: alcuni missili avrebbero colpito una base aerea militare vicino alla città di Esfahan, nell'Iran centrale. Il New York Times riporta che la base ospita da tempo la flotta iraniana di F-14 Tomcat di fabbricazione americana, acquistati prima della rivoluzione islamica del 1979. Nella zona di Esfahan ci sono anche siti associati al programma nucleare iraniano, compreso il sito sotterraneo di arricchimento di Natanz, ripetutamente preso di mira da sospetti attacchi di sabotaggio israeliani. La televisione di stato iraniana ha descritto tutti i siti della zona come "completamente sicuri”. La CNN segnala che lo spazio aereo dell’Iran, chiuso stanotte dopo la segnalazione di oggetti non identificati in cielo, è stato riaperto.

L'agenzia statale di Tehran IRNA ha dichiarato che i suoi reporter non hanno visto danni o esplosioni su larga scala in tutto il Paese e che non sono stati segnalati incidenti alle strutture nucleari iraniane. In Israele, giovedì sera le forze armate hanno dichiarato che non sono state apportate modifiche alle istruzioni del comando del fronte interno che indicano alla popolazione quando cercare riparo.

MERCATI FINANZIARI IN ANSIA

E’ in atto una corsa ai beni rifugio e si sta registrando un brusco calo della propensione al rischio.

Il petrolio Brent sale del 2,5% a 89 dollari il barile. L’oro guadagna lo 0,5% a 2.384 dollari l’oncia. Il tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni sta scendendo, dopo aver toccato i massimi da novembre nel corso della serata, -8 punti base a 4,55%. Si apprezza lo yen del Giappone nei confronti del dollaro.

In Asia Pacifico sono tutte giù le borse. Nikkei di Tokyo -2,5%. Hang Seng di Hong Kong -1,3%. Shanghai Composite -0,5%. Taiex di Taipei -3%.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso. Future Dax di Francoforte -1,3%.

IERI A WALL STREET

Per il quarto giorno consecutivo, l’S&P500 ha aperto in rialzo e ha chiuso in ribasso, ieri la variazione negativa è stata dello 0,2%. Da inizio aprile, il calo è del 4,6%. Il Nasdaq ha perso lo 0,5%, -4,7% da inizio mese.

Tom Essaye di Sevens Report Research ha detto stanotte a Barron’s che questi movimenti sono da ricondurre all’aumento dei soggetti in cerca di una scusa per vendere le proprie azioni. "Lo scenario ideale è quello di un'apertura al ribasso e di una risalita dal buco. Qui stiamo facendo il contrario”, è riportato nell’articolo di commento alla seduta di ieri.

TASSI, FORSE GIU’, O SU.

Le parole del presidente della Fed di New York, John Williams, non hanno di certo aiutato l’azionario. Il membro permanente del board ha ribadito che la banca centrale non sente "nessuna urgenza di tagliare i tassi” in quanto l'economia statunitense sta confermando la propria resilienza e, nonostante la politica monetaria restrittiva, non è rallentata troppo. "La politica monetaria sta bene com'è", ha commentato Williams, concedendo però che, a un certo punto, "i tassi d'interesse andranno ridotti”. Quel che ha messo di più il mercato ieri sera è stato però un altro passaggio, Williams ha precisato che la Fed potrebbe anche alzare il costo del denaro, qualora la situazione economica dovesse richiederlo. "L'obiettivo della Fed è quello di ridurre l’inflazione", ricorda il banchiere menzionando l'obiettivo fissato al 2%.
Raphael Bostic, il presidente della Federal Bostic, anche ieri ha ribadito di aspettarsi solo un taglio a fine anno.

Il primo taglio dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve ci sarà a settembre, secondo 54 dei 100 economisti interpellati dall'agenzia Reuters per un sondaggio; a marzo, gli economisti prevedevano il primo taglio a giugno. Secondo la metà degli interpellati, la Fed taglierà i tassi, nel 2024, di 50 punti base (due tagli); per 34 economisti, il taglio sarà più deciso. Infine, per quattro economisti non ci sarà alcun taglio nel 2024.

Il membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea Olli Rehn, membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea, si è ieri unito ad altri membri del board nell’indicare in giugno il momento giusto per iniziare a ridurre i tassi di interesse. "Questo ovviamente presuppone che non ci saranno ulteriori ulteriori battute d'arresto della situazione geopolitica e quindi dei prezzi dell'energia".

NETFLIX

La società dello streaming ha presentato dati del trimestre superiori alle aspettative, con un impressionante dato sui nuovi abbonati, 9,33 milioni, contro i 5,1 milioni del consensus. Le indicazioni sul trimestre sono state leggermente sotto le attese, ma quel che ha spinto all’ingiù il titolo nel dopoborsa (-4%) è stata l’inaspettata decisione di non fornire più, a partire dal 2025, i dati trimestrali relativi agli iscritti e ai ricavi medi generati per iscritto, le due metriche chiave per gli analisti. Netflix ha dichiarato che il numero è diventato meno significativo con l'attuale offerta di piani multipli a vari livelli di prezzo, al suo posto ci saranno "importanti traguardi per gli abbonati”.

TITOLI

Unicredit. La Bce ha segnalato i potenziali rischi derivanti da un elevato ricambio manageriale nell'ambito del feedback che la vigilanza fornisce alle banche nella valutazione complessiva dei loro presidi di gestione del rischio, riferiscono due fonti a conoscenza della vicenda.

Generali ha varato un nuovo assetto organizzativo per riflettere i due core business del gruppo, assicurazioni e asset management, nominando alla guida di Generali Investments Holding (GIH), che supervisionerà tutte le attività di asset management del gruppo a livello globale, Woody Bradford, attuale Ceo e presidente di Conning Holdings.

Prysmian. Il nuovo CDA eletto dall'assemblea dei soci ha ufficializzato la nomina di Massimo Battaini come nuovo AD e direttore generale. Alla carica di nuovo presidente è stato invece nominato Francesco Gori, mentre l'ex AD Valerio Battista è il Vicepresidente.

Banco BPM. Jefferies all'11 aprile, deteneva una partecipazione complessiva nell'istituto di circa il 5,4%, di cui l'1,08% potenziale attraverso opzioni call e prestito titoli e il restante 4,35% attraverso altre posizioni lunghe, secondo gli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti

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