Riunione BCE: domani tassi invariati? Occhi puntati su settembre

La Banca Centrale Europea si riunisce 24 luglio in un contesto delicato per l’eurozona, tra inflazione dei servizi ancora elevata, crescita fiacca e tensioni commerciali con gli Stati Uniti. I tassi d’interesse dovrebbero restare invariati, ma saranno il linguaggio del comunicato ufficiale e le parole della presidente Lagarde a guidare le aspettative dei mercati.
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Attesi tassi invariati dopo otto tagli consecutivi
La riunione del Consiglio direttivo della BCE in programma per domani 24 luglio si svolge in un contesto ancora fragile per l’economia dell’eurozona. La disinflazione procede a rilento, nonostante un miglioramento temporaneo registrato a giugno, e le prospettive di crescita rimangono deboli. A ciò si aggiunge un euro in lieve calo nel corso di luglio (passato dai massimi di 1,1830 fino a 1,17) e l’incertezza sulle trattative commerciali con gli Stati Uniti, con un’Europa in posizione attendista di fronte alla retorica protezionistica di Washington.
Secondo Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, la Banca Centrale non dovrebbe modificare i tassi di interesse in questa tornata. Dopo otto tagli consecutivi per un totale di 200 punti base, che hanno portato il tasso sui depositi al 2,00% e quello sulle operazioni di rifinanziamento principale al 2,15%, la BCE sembra voler osservare con cautela l’evoluzione dei dati prima di procedere ulteriormente. Tuttavia, la riunione rimane cruciale per indirizzare le aspettative sui futuri allentamenti monetari.
Una pausa nella strategia di allentamento
Il contesto monetario è chiaro come spiega Diodovich: con i tassi attuali, la BCE ha già compiuto un deciso passo verso l’allentamento, prendendo le distanze dal ciclo restrittivo precedente. Tuttavia, la linea guida rimane quella di un approccio cauto e data-dependent, come più volte sottolineato dalla presidente Christine Lagarde e da altri membri del board.
Il messaggio è stato coerente: i tagli precedenti non rappresentano l’inizio di un ciclo predeterminato. Secondo Diodovich, le prossime decisioni verranno prese in base all’andamento dei dati su salari, inflazione nei servizi e crescita economica. Anche per questa ragione, la riunione di luglio assume una valenza informativa piuttosto che operativa.
Mercati in attesa, occhi puntati su settembre
I mercati finanziari restano in attesa, scontando ancora uno o due tagli dei tassi entro la fine del 2025, con la prossima possibile mossa attesa non prima di settembre o ottobre. Anche IG ritiene improbabile un intervento a luglio, soprattutto alla luce dell’elevato livello dell’inflazione nei servizi e della persistente incertezza geopolitica e commerciale.
Le minacce di nuovi dazi al 30% da parte dell’ex presidente Donald Trump, avanzate nelle scorse settimane, rappresentano un fattore di rischio ben superiore a quanto previsto nei modelli della BCE. Questo elemento contribuisce ad alimentare una prudenza diffusa tra i banchieri centrali.
Secondo le previsioni di IG Italia, la prossima e probabilmente ultima riduzione dei tassi dovrebbe arrivare a settembre, a meno che nuovi shock esogeni non colpiscano l’economia europea. In questo scenario, la riunione di giovedì sarà determinante per misurare il grado di fiducia del Consiglio nei progressi verso l’obiettivo di inflazione.
Cosa guardare nel comunicato e nella conferenza stampa
Particolare attenzione verrà dedicata al tono delle dichiarazioni nel comunicato ufficiale e di Christine Lagarde in conferenza stampa. Secondo Diodovich, gli investitori cercheranno indizi sulla percezione della BCE riguardo:
- l’andamento dell’inflazione nei servizi,
- eventuali segnali di raffreddamento del mercato del lavoro,
- e soprattutto qualsiasi riferimento, diretto o implicito, alla tempistica del prossimo taglio dei tassi.
La riunione BCE di luglio non porterà cambi nei tassi, ma rappresenta comunque un momento chiave per impostare le aspettative sul ciclo monetario dei prossimi mesi.
Il possibile impatto sull'euro
Per gli operatori del mercato valutario, l’evento è un potenziale catalizzatore di volatilità, in grado di spostare il sentiment sul cambio EUR/USD a seconda del tono delle comunicazioni ufficiali.
Dal punto di vista valutario, le implicazioni per IG Italia sono chiare. Se la BCE dovesse confermare un approccio cauto e graduale, senza sbilanciarsi su settembre, l’euro potrebbe trovare sostegno. In tal caso, l’EUR/USD potrebbe puntare verso i livelli di 1,1830 o addirittura 1,19, soprattutto se la Federal Reserve continuerà a rimandare l’inizio dei propri tagli.
Al contrario, spiega Diodovich, una BCE più morbida del previsto, con Lagarde che definisce “viva” la possibilità di un taglio già nella prossima riunione, potrebbe spingere l’euro al ribasso, verso la fascia bassa del range recente, tra 1,1560 e 1,1440.
Un approccio neutrale o lievemente restrittivo potrebbe alimentare un movimento rialzista contenuto per l’euro, mentre una sorpresa più accomodante potrebbe riportarlo verso i minimi recenti, con implicazioni anche per gli asset più sensibili alle politiche monetarie.
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