Roche, anche la Svizzera approva l’utilizzo di Tecentriq


L’uso della metodologia di trattamento della società svizzera accorcia i tempi per le cure di diversi tumori e la decisione dell’autorità locale è analoga a quelle prese dall’Unione europea e dal Regno Unito.


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Le novità su Roche

Nuovo importante risultato per Roche in Svizzera, dove il suo farmaco Tecentriq potrà essere commercializzato. L’ok è arrivato dall’autorità elvetica di controllo dei medicamenti, Swissmedic, che ha approvato l’approccio proposto dal gruppo che permette di accorciare significativamente i tempi di trattamento di pazienti affetti da diversi tumori. Con questa decisione la Swissmedic ricalca quanto già deciso dagli analoghi organismi dell’Unione europea e del Regno Unito, rispettivamente nel gennaio 2024 e nell’agosto 2023.

A Zurigo, intanto, il titolo Roche apre la seduta con un calo di circa mezzo punto, toccando un minimo di 301,26 franchi svizzeri.

L’importanza di Tecentriq

Il trattamento prevede l’utilizzo di Tecentriq come iniezione sottocutanea e può essere iniettato in circa 7 minuti a fronte dei 30-60 richiesti da un’iniezione endovenosa, permettendo a pazienti, team terapeutici e assistenti di avere più tempo a disposizione per le cure.

Tecentriq viene utilizzato per affrontare varie forme di cancro più aggressive e difficili da trattare, come quelli che interessano il polmone, il seno e il fegato.

Nel 2023 il farmaco ha generato ricavi per 3,8 miliardi di franchi, su un totale di fatturato di 59 miliardi, per un utile netto di 12 miliardi, rafforzando così uno dei business più importanti del gruppo fondato nel 1896 da Fritz Hoffmann-La Roche, particolarmente attivo negli antitumorali e nella diagnostica.

La semestrale

A fine luglio il gruppo aveva comunicato un calo dell’11% dell’utile netto per il primo semestre 2024, sceso a quasi 6,7 miliardi di franchi svizzeri, mentre il fatturato era rimasto stabile a 29,8 miliardi, +5% a tassi di cambio costanti. Anche la divisione farmaceutica ha registrato un aumento del 5% delle vendite al netto degli effetti valutari, a 22,6 miliardi.

“La forte crescita delle vendite nella prima metà del 2024 riflette l'elevata domanda dei nostri farmaci e diagnostici innovativi”, sottolineava il ceo Thomas Schinecker. Nel secondo trimestre “abbiamo assistito a un'accelerazione del nostro slancio di crescita, poiché le vendite del gruppo non sono più state influenzate dal calo delle vendite di Covid-19. Sulla base dei solidi risultati semestrali, abbiamo alzato le nostre previsioni sugli utili per l'intero anno”, aggiungeva il manager.

In particolare, il produttore svizzero di farmaci si attende una crescita degli utili adjusted “a una sola cifra”, escludendo l'effetto delle oscillazioni valutarie e la risoluzione delle controversie fiscali nel 2023, rispetto alle precedenti stime di crescita percentuale “a una sola cifra”, dunque senza considerare le altre variabili.

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