“Ronaldo is back” e il Manchester United vola in borsa

L'acquisto di Cristiano Ronaldo come propulsore del prezzo delle azioni anche per il Manchester United. Nella seduta di venerdì scorso a New York, infatti, il titolo Manchester United era arrivato a guadagnare oltre il 10% subito dopo l'annuncio dell'arrivo del fenomeno portoghese, portando la sua capitalizzazione di mercato sopra i 3 miliardi di dollari, cifra che non raggiungeva dallo scorso marzo. Il titolo ha poi rifiatato e ha chiuso in crescita del 5% a 18,29 euro, rally proseguito ad inizio pre-market USA della seduta odierna (+3%).

A Francoforte, inoltre, il titolo ha chiuso a +8% nella seduta di venerdì, mentre oggi continua la corsa guadagnando oltre il 7% e arrivando a 17 euro per azione, quota che non toccava da prima dello scoppiare della pandemia da coronavirus nel febbraio 2020.

Sulla sponda juventina, invece, l'apertura di settimana per le azioni bianconere vedono un calo superiore dell'1%, complice la deludente sconfitta di ieri in campionato in casa con l'Empoli, avversario di certo alla portata della Juventus.

Lo United aveva dato l'annuncio del prossimo arrivo di Ronaldo con un comunicato dal titolo “Ronaldo is back”, confermando così la chiusura della trattativa, arrivata nonostante le voci di calciomercato parlassero dell'altra squadra di Manchester, il City, quale più probabile approdo per il portoghese nel dopo-Juventus.

A convincere Ronaldo a scegliere la sponda United, dove aveva già giocato in passato, era stata l'offerta degli inglesi pari a 30 milioni netti a stagione, stesso trattamento ricevuto a Torino, e un contratto biennale che gli permetterà di arrivare a scadenza quando avrà quasi 39 anni.

Alla Juventus entreranno nelle casse societarie 28 milioni di euro, permettendo così ai bianconeri di mettere a bilancio la vendita senza minusvalenza, visto che al 30 giugno 2021 il portoghese era inserito per circa 29 milioni di euro, e risparmiando 70 milioni di euro sul bilancio 2021-2022.

Arrivato a Torino nel luglio 2018 quando aveva già 33 anni, la Juventus aveva pagato più di 115 milioni di euro per l'acquisto e corrispondendogli circa 60 milioni di euro lordi di ingaggio. L'operazione aveva trovato sponda nella legge di stabilità, la quale aveva introdotto un'imposta sostitutiva di 100 mila euro sui redditi prodotti all'estero. Annualmente, tra ammortamento e stipendio lordo, il club ha sostenuto costi per poco meno di 90 milioni di euro.

Secondo i calcoli di Forbes, l'arrivo di Ronaldo ha comunque fatto salire il valore del brand juventino, cresciuto a 1,95 miliardi di dollari, tre volte l'Inter e quasi quattro volte il Milan, con un aumento di 500 milioni rispetto al 2018.

Inoltre, i calcoli della Gazzetta dello Sport parlano di un aumento dei ricavi legati allo sponsor, nonostante la pandemia, passati dagli 87 milioni nel 2017-2018 fino ai 130 milioni nel 2019-2020.

Un aspetto negativo dell'affare Ronaldo riguarda la vendita delle magliette, il cui incasso non ha permesso di coprire i costi dell'acquisto dell'attaccante. Secondo Calcio e Finanza, infatti, se il club ha rinunciato a 6 milioni di euro di ricavi fissi da Adidas per gestire prodotti e licensing, i ricavi erano arrivati ad un massimo di 26,5 milioni di euro nella stagione 2018/2019, in 'era pre-Ronaldo', per poi crollare a 12 milioni di euro a 12 milioni e 9 milioni di euro, anche a causa della pandemia.