Rosso a Wall Street dopo i nuovi dati sull’inflazione

I prezzi alla produzione del mese di luglio negli USA seguono l’andamento dell’IPC comunicato ieri, confermando un lieve aumento dell’inflazione.
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Wall Street piatta
Future negativi a Wall Street, con l’attenzione rivolta ai nuovi dati sui prezzi, che hanno confermato un leggero aumento dell’inflazione.
Il contratto sul Nasdaq cede lo 0,5% a circa un’ora dalle contrattazioni, aumentando le vendite dopo la diffusione dei dati, mentre più moderate sono le flessioni di quello sullo S&P500 (-0,20%) e quello sul Dow Jones (-0,1%).
L’euro torna in parità nei confronti del dollaro e la coppia EUR/USD scambia a 1,0981 dopo i guadagni pre-dati.
Nel frattempo prosegue la stagione delle trimestrali: oltre il 90% delle società componenti dello S&P 500 ha pubblicato i conti e, di queste, circa l'80% ha battuto le attese di Wall Street.
I prezzi alla produzione USA
I prezzi alla produzione di luglio negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,8% su base annuale, oltre le attese degli analisti (+0,7%) e al dato precedente (+0,2%), mentre mensilmente la crescita è stata dello 0,3% dallo 0,2% previsto (0,1% precedente).
Ieri i dati sui prezzi al consumo negli USA dello scorso mese mostravano un aumento moderato dell’inflazione, in particolare per quanto riguarda quella ‘core’ che segnava il minor aumento annuo in quasi due anni e alimentando le speranze che la Federal Reserve sia alla fine del suo ciclo di aumento dei tassi.
Tuttavia, Mary Daly, presidente e amministratore delegato della Fed Bank di San Francisco, ha affermato che sono necessari “ulteriori progressi prima che si senta sicura che la Fed ha fatto abbastanza per frenare l'inflazione”.
Cambiano poco, al momento, le aspettative sulla prossima riunione della Fed, ancora distante più di un mese: secondo il FedWatch Tool di Cme Group, c’è il 90,5% di possibilità che la Banca centrale statunitense decida di tenere i tassi d'interesse fermi al 5,25%-5,5%; il giorno prima, era all'86%.
Oggi, il programma macroeconomico prevede la lettura preliminare della fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan di agosto, prevista in leggero calo.
Timori per il petrolio
L'Associazione Internazionale dell'Energia (AIE) prevede che l'incremento della richiesta di petrolio nel prossimo anno sarà più moderata rispetto alle stime precedenti, a causa delle condizioni economiche globali poco brillanti, della ripresa post-pandemia che sta perdendo slancio e dell'aumento dell'adozione di veicoli elettrici.
Nel rapporto di agosto dell'AIE si afferma che le prospettive economiche mondiali sono tutt'altro che rosee, a causa dell'impennata dei tassi di interesse e delle restrizioni nel credito bancario, colpendo le imprese già affrontate da una produzione e un commercio deboli.
L'AIE ha lanciato l'allarme riguardo a una possibile significativa riduzione delle scorte globali nel resto del 2023, con il potenziale di ulteriori rialzi dei prezzi.
La domanda globale di petrolio dovrebbe aumentare di 2,2 milioni di barili al giorno nel 2023, trainata dalle esigenze di viaggi aerei estivi, dall'uso crescente del petrolio per la produzione di energia e dall'incremento delle attività petrolchimiche in Cina. Questa previsione rimane in linea con la stima precedente dell'AIE.
Per quest'anno, ci si aspetta una domanda media di 102,2 milioni di barili al giorno, con la Cina che contribuisce a oltre il 70% della crescita, nonostante le preoccupazioni riguardo alla salute economica del principale importatore di petrolio al mondo.
A giugno, la domanda ha toccato il record di 103 milioni di barili al giorno e l’AIE prevede un possibile ulteriore picco ad agosto.
Notizie societarie e pre-market USA
Cano Health (-49%): fatturato del secondo trimestre di 766,75 milioni di dollari, al di sotto della stima media degli analisti di 828,44 milioni di dollari (dati Refinitiv).
IonQ Inc (+7%): alzate le previsioni di entrate per il 2023 tra 18,9 e 19,3 milioni di dollari, dai 18,8/19,2 milioni previste in precedenza.
Semler Scientific (+22%): utile del secondo trimestre di 75 centesimi/azione, superiore alla stima degli analisti di 56 centesimi/azione.
Plus Therapeutics (12%): la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato la continuazione dello studio in fase iniziale per testare la sua radioterapia (rhenium obisbemeda) contro una complicanza di tumori avanzati.
Aeglea Bio Therapeutics (-2%): perdita rettificata trimestrale di 1,66 dollari per azione per il trimestre conclusosi a giugno, quando l’aspettativa media di due analisti era di una perdita di 18 centesimi per azione.
Raccomandazioni analisti
Target Corporation
Telsey Advisory Group: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 185 USD a 165 dollari.
Vera Therapeutics
Wedbush: ‘neutral’ e target price aumentato a 16 USD dai precedenti 12 dollari.
Illumina
JPMorgan Chase: ‘neutral’ e prezzo obiettivo diminuito da 235 USD a 190 dollari.
Citigroup: ‘sell’ e target price ridotto da 180 USD a 150 dollari.
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