Rumor di avvicinamento tra Banco Bpm e Bper. Si punta al terzo polo bancario italiano

Secondo il Messaggero, all’inizio del mese il ceo di Bpm Castagna e quello di Unipol, Cimbri, avrebbero affrontato il tema della fusione tra i due istituti. L’obiettivo è creare il terzo polo bancario italiano e svincolare Bpm da una potenziale fusione a tre (con Mps) sotto l’ombrello di Unicredit.
Banco Bpm e Bper sarebbero in fase di avvicinamento
I rumor continuano indicare Banco Bpm e Bper come protagoniste di una potenziale futura aggregazione.
A rivelare un recente contatto tra i vertici dei due istituti, il Messaggero di questa mattina. Secondo il quotidiano nei primi giorni di marzo, Giuseppe Castagna, ad di Bpm, e Carlo Cimbri, Ceo di Unipol Sai, avrebbero di nuovo affrontato il tema della fusione tra Banco Bpm e Bper, di cui Unipol detiene il 19%. In questo modo Piazza Meda starebbe svicolando dalle mire di un altro big: Unicredit.
Ieri si è parlato di un possibile interessamento da parte di Piazza Gae Aulenti verso Mediobanca, ma Bpm resta sempre una preda appetibile per il nuovo ad Andrea Orcel che, secondo i rumor, punterebbe a una combinazione a tre (includendo anche Mps).
Se dovesse andare in porto il matrimonio tra Bpm e Bper, invece, si creerebbe il terzo polo bancario italiano con una quota di mercato del 19,5% (con una quota del 14% in termini di sportelli).
Titoli ben intonati a Piazza Affari
I titoli degli istituti coinvolti nelle indiscrezioni viaggiano ben intonati a Piazza Affari. Intorno alle 11,30 le azioni Bper salgono dell’1,86% a 2,03 euro, mentre quelle di Banco Bpm guadagnano il 2,42% a 2,41 euro. L’indice di settore sale dello 0,92%. Equita Sim conferma rating Buy su Bpm e Hold su Bper con prezzo obiettivo rispettivamente a 2,5 e 2,1 euro.
«Sarei molto deluso se non riuscissimo ad avviare un’operazione di consolidamento nei prossimi 12 mesi», ha affermato di recente il presidente di Banco Bpm, Massimo Tononi. Mentre Bper è ancora focalizzata sull’integrazione degli sportelli acquisiti da Intesa Sanpaolo (dopo la fusione con Ubi), e solo dopo potrebbe valutare altre opportunità, aveva spiegato di recente l’Ad Alessandro Vandelli.
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