S&P500 da record ma la corsa non è finita secondo Citi e HSBC

Sono molte le case di investimento che hanno alzato i target price sul maggior indice della Borsa di New York, ritenendo che il mercato salirà ancora grazie alle scelte di Trump e alle performance della Magnifiche Sette.
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Record a Wall Street
Chiusura da record ieri a Wall Street per l’S&P500 e per il Nasdaq Composite dopo un dato annuale sull’inflazione (+2,7%) inferiore alle attese (+2,8%) che aumenta le previsioni su un taglio dei tassi di interesse a settembre.
Il Dow Jones ha guadagnato 483,52 punti (+1,10%), lo S&P 500 ha aggiunto 72,31 punti (+1,13%) e il Nasdaq ha chiuso in rialzo di 296,50 punti (+1,39%).
A questo punto, gli esperti non mostrano dubbi su un taglio dei tassi d'interesse, da parte della Federal Reserve, a settembre: l'abbassamento di 25 punti base al 4%-4,25% è previsto al 94,2%, contro l'85,9% di lunedì. Addirittura, ora un taglio di 75 punti base entro la fine dell'anno è dato al 51% di possibilità, contro il 45% del giorno prima.
Rally ancora non terminato secondo Citi
La cosa di Wall Street, però, potrebbe non essere terminata e sono molti gli analisti ancora bullish sull’S&P500.
In queste ore, Citigroup ha aumentato il suo target price per l’indice, portandolo a 6.600 punti (dai 6.445 di ieri) entro la fine dell’anno. In uno scenario particolarmente positivo, la casa d’affari prevede che l’S&P500 possa addirittura raggiungere i 7.200 punti. Si tratta della seconda volta in due mesi che Citi alza il suo target, l’ultima volta a giugno: il precedente era stato fissato a 6.300 punti.
Alla base della decisione ci sono diversi fattori, tra cui l’ottimismo sulle misure fiscali introdotte dal Presidente Donald Trump che potrebbero incrementare significativamente gli utili aziendali. Il disegno di legge firmato il 4 luglio scorso offre un’ampia riduzione delle tasse per le società e amplia permanentemente le opzioni di benefit per i dipendenti.
Gli analisti sottolineano anche l’importanza degli impressionanti utili delle sette grandi aziende tecnologiche (Magnificent Seven) nel sostenere la crescita dell’indice e prevedono che il resto dell’indice cominci a rafforzarsi in modo più ampio.
Infine, la banca di Wall Street ha rivisto le sue previsioni sugli utili per azione dell’indice per il 2025 e il 2026, portandole rispettivamente a 272 e 308 dollari, rispetto alle precedenti stime di 261 e 295 dollari.
HSBC alza il tp di fine anno
Solo pochi giorni fa, anche HSBC aveva aumentato il suo target di fine anno sull’S&P500, portandolo a 6.400 dai precedenti 5.600, mentre in uno scenario rialza si spinge fino a 7.000.
L’aggiornamento, annunciato il 5 agosto 2025, riflette l’ottimismo degli analisti HSBC verso il settore tecnologico e AI, insieme a una riduzione dell’incertezza sulle politiche statunitensi
Il commercio dell'intelligenza artificiale sta spingendo al rialzo la coorte tech/AI (circa la metà dell'S&P 500), mentre la riduzione dell'incertezza politica (e in particolare dei dazi) sta alimentando il "resto del mercato", hanno scritto gli analisti in una nota.
Il broker prevede un rallentamento della crescita negli Stati Uniti nella seconda metà dell'anno, consentendo alla Federal Reserve di ridurre i tassi di interesse, e ritiene che l'impatto dei dazi rimanga contenuto e temporaneo.
Tuttavia, “riteniamo che ci sia ancora spazio per l'espansione dei margini nel settore tecnologico... non vediamo le valutazioni così distese per il settore tecnologico", hanno detto gli strateghi di HSBC in una nota ai clienti.
Rialzo a due cifre secondo Wells Fargo
Christopher Harvey di Wells Fargo Securities LLC, prevede per l'indice S&P 500 un rialzo a due cifre nella seconda metà dell'anno, sostenuto dalla solida tenuta dei colossi tecnologici americani.
Anche per la banca il prezzo obiettivo di fine anno per l’indice è fissato a 7.000, previsione basata sulla fiducia circa le potenzialità delle big tech. Se le Magnifiche Sette hanno già contribuito in modo determinante all'aumento del 27% dell'indice azionario dal minimo di aprile, queste manterranno il mercato azionario in rialzo, indipendentemente dalle politiche commerciali in continua evoluzione del presidente Donald Trump.
"Quello che stiamo vedendo è che i vincitori continuano a vincere", evidenzia Harvey in un'intervista a Bloomberg Surveillance. "Le aziende ad alta capitalizzazione hanno margini più elevati e stanno guadagnando quote di mercato. C'è un vero e proprio trend importante nell'intelligenza artificiale che continuerà".
Le Magnifiche Sette sono in forte crescita, con un'impennata del 42% dal 9 aprile, quando Trump ha annunciato una sospensione della maggior parte dei suoi dazi globali.
Se gli scettici del rally temono che le valutazioni possano andare troppo oltre, Harvey afferma che la concentrazione dell'indice su poche aziende tecnologiche in rapida crescita lo isola dalle tendenze economiche più ampie. Solo cinque titoli (Nvidia, Microsoft, Apple, Amazon e Meta Platforms) rappresentano oltre un quarto della performance dell'S&P 500.
"L'S&P non è più lo stesso di 25 anni fa", ha affermato. "È molto più solido, i fondamentali sono migliori oggi rispetto a ieri". In particolare, le aziende leader dell'indice sono "più in crescita, più tecnologiche", la produttività è migliore e i manager sono più competenti, conclude Harvey.
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