Saipem, ancora fiducia dagli analisti


Dopo gli upgrade dei giorni scorsi, oggi è stato il turno degli esperti di Jefferies, convinti dai conti trimestrali ad alzare il target price sul titolo della società italiana operante nel settore della prestazione di servizi per il settore dell'energia e delle infrastrutture.


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Saipem in luce

Continua il recupero di Saipem a Piazza Affari, convincendo gli analisti dopo il periodo negativo dei mesi scorsi.

Questa mattina il titolo sale in testa al Ftse Mib con una crescita superiore al 2% e toccando un massimo di 1,06 euro per azione, alla sua terza seduta utile consecutiva e recuperando completamente quanto perso lunedì scorso (-5,70%) quando era sceso sotto la soglia di un euro.

Inoltre, la quotazione si conferma sopra il prezzo di sottoscrizione (1,013 euro) dell’aumento di capitale di luglio.

Il balzo odierno Saipem porta il suo guadagno mensile a superare il 38%, mentre restano ancora lontanissimi i 4,78 euro di inizio gennaio, visto il crollo del 77% arrivato complessivamente nel 2022.

Fiducia da Jefferies

Questa mattina gli analisti di Jefferies hanno alzato da 1 a 1,4 euro il target price sulle azioni Saipem, confermando la raccomandazione ‘buy’.

Analizzando i conti trimestrali diffusi nei giorni scorsi, gli esperti dell’istituto hanno incrementato le loro stime di ricavi ed Ebitda 2023, posizionandosi in linea con il consenso.

A questo punto, il consenso di Bloomberg aggiornato riporta su Saipem 10 ‘buy’, 8 ‘neutral’ e 1 ‘sell’, mentre il prezzo obiettivo medio si porta a 1,26 euro.

Saipem debt-free

Le luci della ribalta si erano accese anche ieri su Saipem dopo che gli esperti di Société Générale avevano portato da ‘sell’ a ‘buy’ la loro raccomandazione, con un target price rivisto a 2,08 euro rispetto agli 0,85 pre-split azionario e aumento di capitale.

I francesi hanno definito l’azienda (post ricapitalizzazione) come “debt-free” per la prima volta da fine anni ’90, dopo decenni difficili alla fine dei quali beneficerà del nuovo ciclo positivo del segmento Offshore.

Nelle prossime settimana SG vede diversi catalizzatori rappresentati da nuovi contratti e ulteriori upgrade del consensus per la società italiana.

Gli investitori, però, probabilmente faranno ancora fatica a riconoscere le credenziali esg del gruppo, ma gli analisti della banca vedono molto valore nel titolo, ora quotato a sconto del 50% rispetto ai peer al multiplo storico Ev/Ebitda.

Sempre nella giornata di ieri, JP Morgan aveva riavviato la copertura sull’azione con rating ‘overweight, Banca Akros era passata da ‘neutral’ a ‘buy’ (tp a 1,4 euro) e Mediobanca Securities aumentava da ‘neutral’ a outperform (tp a 1,2 euro).

Rafforzato il bilancio

La scorsa settimana gli analisti di Berenberg avevano aperto le ‘danze’ degli upgrade su Saipem passando da una raccomandazione ‘hold’ a ‘buy’, indicando un target di prezzo a 1,45 euro, rispetto al precedente 1,2 euro.

Secondo il Broker, i risultati del terzo trimestre della società dimostravano un’inversione di tendenza delle prospettive, complice il miglioramento degli ordini acquisiti e l’ampio portafoglio ordini, con prospettive “rosee” per il futuro, pertanto hanno aumentato le stime di utile per azione per il periodo 2022-2023 dal range -0,33/-0,07 euro per azione a -0,12/-0,02 euro.

Inoltre, “l’aumento di capitale realizzato a luglio ha significativamente rafforzato il bilancio”, apprezzando l’offshore “che storicamente ha beneficiato di minore concorrenza e margini più elevati”, mentre “la cessione del business Drilling Onshore ha ridotto l'indebitamento netto e rifocalizzato le risorse sui segmenti a più elevata marginalità”.

Titolo a buon mercato

Le azioni Saipem restano ancora “a buon mercato”, secondo Berenberg: il rapporto tra enterprise value ed ebitda previsto al 2024 è pari a 3,7 volte, “ben al di sotto della media quinquennale pre-aumento di capitale che era attorno a 5,3 volte nel periodo 2016-2020”.

Gli analisti, infatti, ricordano che ora il prezzo delle azioni è superiore a quello dell’opzione derivante dall’emissione dei diritti legati all’aumento di capitale effettuato nei mesi scorsi di 1,013 euro per azione. Diritti in mano al consorzio di 14 banche.

“Come aspetto negativo”, concludono da Berenberg, “si prevede che nel periodo 2022/23 verranno rivisti gli accantonamenti provocando un calo della generazione di cassa”, mentre “rimangono in sospeso ulteriori 190 milioni di euro previsti per la sentenza di Algeri, sulla quale sono attese notizie”.

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