Saipem e Saudi Aramco al lavoro per creare una nuova newco nel paese
Le due compagnie petrolifere rafforzano la loro collaborazione valutando la possibilità di creare un nuovo gigante in Arabia Saudita operante nelle attività di ingegneria e costruzione nel settore industriale. A Piazza Affari, intanto, Saipem recupera le perdite del sell-off di ieri e si mantiene tra le migliori del Ftse Mib.
Si rafforza l'asse Saipem – Saudi Aramco
Nuovo accordo firmato tra Saipem e la compagnia petrolifera Saudi Aramco. Le due società, si legge nella nota diffusa oggi, hanno firmato un protocollo di intesa finalizzato all'esplorazione della possibilità di costituire in Arabia Saudita una nuova entità finalizzata all'esecuzione di attività di ingegneria e costruzione nel settore industriale.
L'accordo si inserisce nell'ambito del Programma d'investimento industriale Nama'at di Saudi Aramco, incentrato sulla costruzione di capacità in quattro settori chiave: sostenibilità, tecnologia, industria e materiali avanzati.
All'interno di questo programma, l'eventuale accordo tra le due società porterebbe ad un 'campione nazionale Epc (Engineering, Procurement & Construction)' con l'obiettivo di svolgere nel Regno l'intera gamma di attività di ingegneria, approvvigionamento e costruzione, massimizzando l'impiego delle risorse locali.
Accordo che rafforzerebbe ulteriormente la collaborazione tra Saipem e Saudi Aramco, in quanto le due società svolgono già da diverso tempo insieme attività di vario genere, tra cui l'ingegneria e costruzione onshore-offshore alle attività di perforazione, con impianti di trivellazione onshore e offshore.
Il recupero di Saipem a Piazza Affari
Nel frattempo, la seduta post sell-off vede Saipem scattare in testa tra le blue chip del Ftse Mib, con una crescita superiore al 3% a metà mattinata e le sue azioni scambiate a 2,14 euro.
Il rally odierno, dunque, permette a Saipem di recuperare quanto ceduto ieri quando una chiusura negativa spingeva il titolo della società sotto quota 2 euro.
Il recupero di Saipem arriva in un contesto favorevole per i mercati, in particolare per i titoli energetici e per le materie prime.
Mentre a Milano restano positive anche Tenaris, Eni e Saras, tutte in crescita di circa l'1%, a Londra, sono in fibrillazione i titoli Royal Dutch Shell (+3,8%) che ha accettato di vendere a ConocoPhillips tutti gli asset nel bacino Permiano, il giacimento petrolifero più attivo degli Stati Uniti, per circa 9,5 miliardi di dollari in contanti.
Il petrolio torna a salire
Il settore è sostenuto anche dal recupero del petrolio WTI, tornato sopra i 71 dollari dopo il calo di ieri a 69 dollari, mentre il Brent è scambiato a 74,80 dollari al barile.
Le vendite erano scattate a causa delle preoccupazioni per la situazione in Cina e le possibili ricadute sulla domanda di petrolio nel paese a causa della crisi di Evergrande.
Ora l'attenzione degli analisti si è spostata sulle scorte e sulla produzione americane, colpite dalle conseguenze degli ultimi uragani. Royal Dutch Shell stima che la produzione di due dei suoi principali impianti nell’area non riprenderà fino al nuovo anno, per una perdita di 300mila barili al giorno, secondo Bloomberg.
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