Saipem, il lungo addio di Caio


Indiscrezioni di stampa parlano di un accordo già raggiunto per l’uscita dell’amministratore delegato. Francesco Caio e gli azionisti della società partecipata, pronta a sostituirlo con Alessandro Puliti.


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Caio sempre più in bilico

La porta di Saipem sembra essere sempre più aperta per l’amministratore delegato Francesco Caio. Secondo quanto raccolto da MF, l’avventura del manager nella società partecipata non sembra poter andare oltre settembre.

Se restano incertezze sui tempi dell’addio, comunque ipotizzati per il mese prossimo, Caio avrebbe già raggiunto un accordo di massima con gli azionisti, secondo quanto riporta il giornale.

Dalla la società, però, smentiscono l’uscita dell’ad e un portavoce contattato dall’Ansa ha affermato che Caio non ha firmato nessun accordo per firmare il gruppo.

Un’ipotesi, quella dell’uscita di Caio, che non rappresenterebbe una novità, vista la girandola di indiscrezioni diffuse nei giorni scorsi, secondo le quali il governo Draghi sarebbe pronto ad un accordo per agevolare la fine dell’esperienza del manager in Saipem, nonostante sia in carica solo per gli affari correnti in attesa delle elezioni del 25 settembre.

Tra i nomi pronti alla successione di Caio c’è quello di Alessandro Puliti, attuale direttore generale proveniente da Eni e da molti definito come ‘sostituto naturale’.

Le difficoltà di Saipem

A pesare sulla testa di Caio ci sono le performance nettamente negative di Saipem, soprattutto per quanto riguarda le quotazioni in borsa della società italiana di perforazioni e montaggi.

Se a inizio 2022 le azioni valevano 5,12 euro, oggi a Piazza Affari queste scendono sotto quota 0,80 euro, con un crollo pari all’80% in poco più di sette mesi.

Sembra non essere servita a molto nemmeno la decisione di procedere ad un aumento di capitale (11 luglio 2022), operazione da 1,39 miliardi di euro, arrivata dopo una prima metà del 2022 caratterizzata da ricavi per 4.187 milioni di euro per la società, in confronto ai 3.042 milioni dello stesso periodo del 2021.

L’Ebitda è risultato pari a 263 milioni di euro, mentre migliorava il risultato netto adjusted continuing operations, riducendo le perdite a 104 milioni dai precedenti 619 milioni dello stesso semestre dello scorso anno.

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