Salgono i bond USA, Wall Street senza direzione


Il rendimento del decennale viaggia verso il 4,5% e le previsioni di un prossimo taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve scendono sotto il 50% dopo ‘forti’ dati macro della scorsa settimana.


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Wall Street intorno la parità

Wall Street poco mossa prima dell’apertura ufficiale mentre aumentano i rendimenti dei titoli di stato a seguito dei dati macro della scorsa settimana che avevano mostrato ancora un’economia statunitense resiliente, allentando la pressione sulla Federal Reserve per avviare rapidamente il processo di allentamento monetario.

A circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni, i future sul Nasdaq scambiano intorno la parità, così come quelli sullo S&P500 e quelli sul Dow Jones.

Il dollaro guadagna leggermente nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD scende a 1,0822. Torna a crescere il Bitcoin, tornato sopra quota 72 mila dollari dopo i cali della scorsa settimana.

Bond e tassi Fed

Aumentano ancora i rendimenti dei titoli di Stato e il decennale scambia a 4,456, vicino al 4,5% considerato da molti investitori una soglia per un avanzamento verso i massimi dello scorso anno.

Il prossimo momento chiave per i mercati è previsto mercoledì quando verranno diffusi i dati sui prezzi al consumo negli Stati Uniti, che dovrebbero mostrare ulteriori prove di un graduale raffreddamento.

“Ci sono effettivamente dei rischi e vedere il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni superare in modo sostenibile il 5% indicherebbe che i mercati valutano una maggiore probabilità di un aumento” dell’inflazione, secondo Madison Faller, stratega degli investimenti globali presso JPMorgan Private Bank. “Tuttavia, finché gli investitori percepiranno un taglio dei tassi come la mossa successiva, dovrebbero essere in grado di affrontare questa transizione”, ha aggiunto.

Secondo lo strumento Fed Watch Tool di CME si è ridotta la probabilità di un primo taglio dei tassi a giugno, scendendo sotto il 50% (48,8%) rispetto al 53,2% della settimana scorsa.

Il mercato ha anche ridotto le aspettative di tagli dei tassi a meno di tre quest’anno, dai tre ai quattro di poche settimane fa, secondo i dati LSEG. Gli swap sui tassi di interesse implicano circa 60 punti base di allentamento monetario statunitense quest’anno, rendendo due tagli il risultato più probabile. Venerdì la possibilità di un terzo taglio era ancora superiore al 50%.

Gli appuntamenti di questa settimana

L'attenzione dei mercati sarà rivolta ai dati di marzo sull'inflazione dei prezzi al consumo (CPI) statunitensi, previsti mercoledì, che dovrebbero mostrare un aumento dell'inflazione complessiva al 3,4% su base annua dal 3,2% di febbraio.

Sul radar ci sono anche la pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione della Fed, sempre mercoledì (ore 20 italiane) nel corso della quale è rimasta fedele alla sua guida di tre tagli dei tassi quest'anno.

Sempre in tema, Fed, oggi parleranno il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee (18:45), e il suo omologo di Minneapolis, Neel Kashkari (ore 01:00 di domani).

Inizia anche la stagione degli utili del primo trimestre per le società quotate e a dare il via saranno, come sempre, le grandi banche quali JP Morgan Chase & Co, Citigroup e Wells Fargo & Co, attese per venerdì, a cui si aggiungeranno, tra le altre, anche BlackRock e Delta Air Lines (mercoledì).

Nel frattempo, gli analisti di Wells Fargo hanno alzato il loro target price di fine anno sullo S&P 500, portandolo dal precedente 4.625 a 5.535, il maggiore tra i broker di Wall Street, con un incremento del 6% rispetto ai livelli attuali.

Petrolio in calo

Dal fronte materie prima, il petrolio ha abbandonato i massimi di cinque mesi toccati la scorsa settimana dopo che Israele ha dichiarato la sua intenzione di ritirare alcune truppe da Gaza. Il greggio aveva recentemente registrato un rally a causa delle crescenti tensioni geopolitiche e degli shock dell’offerta, aumentando la prospettiva che i prezzi del Brent di riferimento globale raggiungano le tre cifre e confondendo le prospettive per l’inflazione.

“Attualmente, prevediamo che il conflitto continui senza ricadute significative nei prossimi mesi, ma il rischio rimane significativo e stiamo monitorando da vicino la situazione”, spiega a Bloomberg TV Lizzy Galbraith, economista politica di Abdrn Plc.

La settimana scorsa gli analisti di Wells Fargo hanno aumentato di 5 dollari al barile le loro previsioni di prezzo a lungo termine per il Brent e il West Texas Intermediate (WTI), portandole rispettivamente a 80 dollari e a 75 dollari.

La banca d'affari ha alzato le sue proiezioni a causa di un mix di fattori: una crescita moderata dell'attività economica, una gestione coerente della produzione da parte dell'OPEC e dei suoi alleati, sanzioni ai principali Paesi produttori di petrolio e un rallentamento dell'aumento della produzione petrolifera degli Stati Uniti. Questi fattori suggeriscono un'evoluzione verso un mercato petrolifero più equilibrato.

Notizie societarie e pre-market USA

Tesla (+2%): il CEO Elon Musk ha annunciato che la società presenterà Robotaxi l'8 agosto e venerdì scorso aveva smentito l’indiscrezione dell’agenzia Reuters circa la cancellazione del piano per la produzione di un’auto a basso costo.


Warner Music Group (+2%): ha rinunciato all’acquisto della società francese di musica digitale Believe (-10%) dopo che aveva offerto 15 euro per azione (oggi a 14,92 euro).


Eyenovia Inc (+3%): annunciato l’avvio di un processo di esplorazione di alternative strategiche, tra cui la potenziale vendita di attività, la cessione della società, una fusione o altre azioni strategiche.


Supernus Pharmaceuticals (-10%): la FDA statunitense ha bocciato la richiesta per il suo dispositivo sperimentale di infusione di apomorfina per il trattamento continuo delle fluttuazioni motorie nel morbo di Parkinson.

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