Salgono oro e petrolio, le borse guardano ai consumi
L’S&P500 ha chiuso invariato. La calma non dovrebbe durare, i dati macroeconomici in arrivo tra oggi e domani sono tali da poter lasciare il segno. Oggi il Bureau of Labor Statistics pubblicherà l'indice dei prezzi alla produzione di luglio (IPP). Domani, escono i prezzi al consumo di luglio. Arrivano nelle prossime ore anche i conti del trimestre di Home Depot, seguiti due giorni dopo dalla trimestre di Walmart. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in lieve rialzo.
In India la discesa dell’inflazione ai minimi da cinque anni lascia spazio alla banca centrale per un taglio dei tassi a ottobre. La borsa di Tokyo accelera nel finale e recupera così tutta la perdita registrata lo scorso lunedì, il Nikkei guadagna il 2,5%.
Greggio Brent in lieve calo a 81,5 dollari l’oncia, dopo cinque sedute consecutive di rialzo. Oro sui massimi di periodo a 2465 dollari l’oncia. Israele ha messo il suo esercito in stato di massima allerta per la prima volta questo mese dopo aver osservato i preparativi di Iran e Hezbollah per portare a termine gli attacchi minacciati.
La settimana è iniziata in modo tranquillo a Wall Street, il volume delle negoziazioni è stato il più basso dell’ultimo mese. La discesa sui minimi degli ultimi quattro anni delle aspettative sull’inflazione a un anno della Federal Reserve di New York ha solo portato un po’ più giù il dollaro e i rendimenti delle obbligazioni. L’S&P500 ha chiuso invariato, il Nasdaq è salito dello 0,2%, il Dow Jones ha perso lo 0,4%.
E’ la settimana di Ferragosto, il mercato è in mood estivo ma la calma non dovrebbe durare, i dati macroeconomici in arrivo tra oggi e domani sono tali da poter lasciare il segno.
DOVE VANNO I PREZZI
Oggi il Bureau of Labor Statistics pubblicherà l'indice dei prezzi alla produzione di luglio (IPP). Le previsioni di consenso degli economisti indicano un aumento dello 0,2%, che corrisponderebbe all'aumento di giugno e sarebbe in crescita del 2,3% rispetto a un anno prima. Anche l'IPP core, che esclude i prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia, dovrebbe essere aumentato dello 0,2% a luglio, rispetto all'aumento dello 0,4% di giugno. L'indice misura un paniere di prezzi di beni e servizi all'ingrosso negli Stati Uniti, dalle materie prime ai prodotti finiti. Domani, escono i prezzi al consumo di luglio.
Arrivano nelle prossime ore anche i conti del trimestre di Home Depot, seguiti due giorni dopo dalla trimestre di Walmart. Giovedì ci sono anche i dati sulle vendite al dettaglio di luglio da parte del Census Bureau. L’insieme delle comunicazioni dovrebbe dare una risposta alla domanda che tutta Wall Street si pone: quanto spendono in questo momento le persone? Un minimo accenno di rallentamento della spesa in arrivo dai dati o dalle dichiarazioni dei manager delle società del commercio al dettaglio, potrebbero far tornare i timori di recessione economica.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +0,2% nel giorno della pubblicazione dell’indice ZEW sulle condizioni dell’economia tedesca, una rilevazione sulle aspettative di economisti, imprenditori ed analisti.
In Asia Pacifico, è contrastato il mercato azionario della Cina, in lieve rialzo l’Hang Seng di Hong Kong, in calo lo Shanghai Composite.
INDIA
Leggera flessione, in avvio di seduta, della borsa di Mumbai. Ieri pomeriggio sono usciti i dati sull’inflazione indiana. I prezzi al consumo hanno frenato in luglio, la crescita è stata solo del 3,54% anno su anno, dal +5,1% di luglio: il consensus era +3,6%
Abhishek Gupta, un economista di Bloomberg Economics, afferma nel suo commento che la discesa dell’inflazione ai minimi da cinque anni lascia spazio alla banca centrale per un taglio dei tassi a ottobre. L'impennata dei prezzi dei vegetali, molto più consistente un anno fa, ha sostenuto il calo, che, unito al calo dei prezzi dei generi alimentari registrato finora in agosto, suggerisce che l'inflazione probabilmente non supererà le previsioni della Reserve Bank of India per il trimestre in corso. L'inflazione alimentare, quella che più disturba la Reserve Bank of India, è scesa bruscamente al 5,1% a luglio dall'8,4% di giugno, a causa di un aumento stagionale dei prezzi dei vegetali più contenuto quest'anno rispetto all'impennata del periodo precedente. L'inflazione dei vegetali - che hanno un peso del 6% nel paniere dei consumi - è scesa al 6,8% su base annua dal 29,3% di giugno. L'inflazione di fondo, che esclude i prodotti alimentari e l'energia, è salita al 3,6% dal minimo storico del 3,3%. “In prospettiva, vediamo che l'inflazione si ridurrà ulteriormente al di sotto del tasso obiettivo del 4% fissato dalla banca centrale in agosto. Il calo dei prezzi dei generi alimentari nel corso del mese, il maggiore impatto del taglio dei dazi doganali sull'oro e la diminuzione dei costi dei fattori produttivi agricoli e manifatturieri dovrebbero continuare a esercitare una pressione al ribasso”.
GIAPPONE
La borsa di Tokyo accelera nel finale e recupera così tutta la perdita registrata lo scorso lunedì, il Nikkei guadagna il 2,5%. Lo yen torna a indebolirsi, a 147,5 di cross su dollaro.
La corsa a liquidare i carry trade sullo yen ha provocato anche una chiusura delle posizioni ribassiste sulla valuta giapponese, diventata negli ultimi mesi il riferimento principale per gli investitori che basano le loro strategie sul differenziale tra tassi d’interesse di riferimento (carry trade). Goldman Sachs calcola che il 90% dello short sia stato coperto. Quel che è rimasto da ricomprare è poco, per cui vale la pena di cominciare a pensare allo yen come opportunità di investimento, non tanto diretta, ma come strumento di protezione del portafoglio dal rischio valutario. Nel report firmato dall’analista Karen Reichgott Fishman, la banca d’affari afferma che un ulteriore forte inasprimento delle condizioni finanziarie, metterebbero a repentaglio la politica monetaria del Giappone, in questo momento indirizzato all’aumento del costo del denaro, “ma non la disponibilità della Fed a tagliare i tassi”. Il cross dollaro yen riceverebbe in ogni caso una spinta all’ingiù in arrivo dal lato dollaro.
ORO E PETROLIO/RISCHIO GEOSTRATEGICO
Greggio Brent in lieve calo a 81,5 dollari l’oncia, dopo cinque sedute consecutive di rialzo. Oro sui massimi di periodo a 2465 dollari l’oncia.
L'OPEC ha ridotto le previsioni sulla domanda mondiale di petrolio per quest'anno e per il prossimo, mentre il cartello e i suoi alleati si preparano a decidere sull'aumento dell'offerta previsto per il prossimo trimestre. L'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio ha abbassato le proiezioni sulla crescita della domanda mondiale nel 2024 di 135.000 barili al giorno, secondo un rapporto mensile uscito ieri pomeriggio. Si tratta della prima modifica significativa a una previsione che rimane notevolmente più alta rispetto al resto dell'industria petrolifera. Anche con il taglio, l’organizzazione con sede a Vienna vede ancora un'espansione del consumo di petrolio quest'anno di 2,1 milioni di barili al giorno, per una media di 104,3 milioni di barili al giorno.
Intanto Israele ha messo il suo esercito in stato di massima allerta per la prima volta questo mese dopo aver osservato i preparativi di Iran e Hezbollah per portare a termine gli attacchi minacciati: lo scrive il Wall Street Journal citando una persona a conoscenza della questione. Israele non sa se gli attacchi siano effettivamente imminenti e sta procedendo con cautela, ha affermato la persona.
TITOLI
Monte Paschi. Dopo che la capogruppo è stata selezionata da Bce a partecipare allo stress test 2024 sulla cyber resiliency, nel primo semestre 2024 il gruppo ha avviato specifiche progettualità per rafforzare la propria resilienza digitale e risultare pienamente conforme alla nuova regolamentazione DORA entro la fine del 2024, si legge nella relazione al 30 giugno. Bce ha comunicato il final report a tutti i partecipanti in data 26 luglio.
Prysmian. Fmr deteneva una quota indiretta del 4,779% nell'ambito dell'attività di gestione non discrezionale del risparmio al 6 agosto, secondo gli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti. La situazione precedente, riferita a novembre 2023, mostrava una quota del 3,02%.
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