Salvatore Ferragamo delude le attese sul 2022: pesano le restrizioni in Cina


La società ha comunicato un calo dei ricavi rispetto all’anno precedente dovuto principalmente alle restrizioni decise dal governo di Pechino per contenere la diffusione del Covid 19 e alcuni analisti si attendono un 2023 “complicato”.


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Delusione Ferragamo

Apertura di seduta in rosso a Piazza Affari per Salvatore Ferragamo dopo la diffusione dei dati sul 2022 arrivata ieri a mercato chiuso.

Le azioni della maison italiana del lusso cedono subito il 4% ad inizio contrattazioni, scendendo ad un minimo di 17,58 euro, livello lasciato a metà gennaio.

Sull’andamento del titolo pesa anche la debolezza del gigante del lusso Lvmh, che ieri ha annunciato una forte crescita delle vendite nel quarto trimestre ma ha deluso il mercato sui margini.

I numeri del 2022

I dati preliminari sullo scorso anno diffuso dalla società mostrano un aumento del 10,2% a cambi correnti per i ricavi (+5,7% a cambi costanti) rispetto al 2021, arrivati così a 1.252 milioni rispetto ai 1.272 milioni attesi dal consensus.

Negativo il dato delle vendite in Asia Pacifico, dove sono calate del 4,6% (-10,6% a cambi costanti), principalmente dovuto agli effetti delle restrizioni in Cina decise per arginare la diffusione del Covid 19.

Sempre nel continente asiatico, il mercato giapponese ha segnalato un aumento delle vendite nette dell’11,9% (+18,9% a cambi costanti), mentre nel Nord America la crescita è stata del 22,3% (+8,8% a cambi costanti), l’area del Centro e Sud America ha registrato un +29,7% (+14,7% a cambi costanti) e quella EMEA un +24,7% (+24,6% a cambi costanti).In crescita sia il canale distributivo retail, cresciuto dell’11,3% (+4,7% a cambi costanti), sia quello wholesale, in aumento del 13,6% (+6,3%) a cambi costanti, con tutte le categorie di prodotto positive, in particolare le calzature e la pelletteria, rappresentanti l’87% del fatturato.

L’impatto della Cina

Sul risultato ha pesato soprattutto “la recrudescenza del Covid 19 in Cina” arrivata nel quarto trimestre, sottolinea nella nota diffusa dalla società Marco Gobbetti, amministratore delegato di Salvatore Ferragamo, aggiungendo che “in seguito alla revoca delle restrizioni nel paese la reazione dei clienti è stata molto incoraggiante”.

“Nel corso del 2022 abbiamo definito il piano strategico e compiuto eccellenti progressi sulle priorità stabilite” e, al di là di quanto accaduto in Cina, “il 2022 è stato un altro anno di crescita dei ricavi, durante il quale abbiamo perseguito con successo la qualità delle vendite nel canale retail e avviato l'ottimizzazione del canale wholesale, in un contesto macroeconomico complesso e volatile”, aggiungeva il manager.

A livello di scelte aziendali, “nel corso del 2022 abbiamo definito il piano strategico e compiuto eccellenti progressi sulle priorità stabilite” e “nonostante i ricavi del trimestre siano stati inferiori all’anno precedente, abbiamo continuato a dare priorità alla qualità delle vendite, coerentemente con la nostra strategia ‘full price’”.

Complessivamente, Gobbetti si dice “entusiasta del potenziale di Ferragamo, grazie all’offerta di nuovi prodotti che aumenterà progressivamente nel 2023, alla rinnovata immagine e ad un forte Management Team”, pertanto la società conferma “gli obiettivi di medio termine”.

Analisti delusi

I risultati diffusi ieri sono stati inferiori a quanto atteso da Equita Sim (‘buy’ e target price di 18,5 euro) pari a 1.272 milioni e in linea con il consensus, ma la sim milanese conferma la raccomandazione di acquisto “alla luce dei segnali di fiducia espressi dal management” e in generale per le aspettative di rilancio su cui è al lavoro il management e che “sta entrando nel vivo”.

Dato inferiore alle stime degli analisti anche secondo Jefferies (‘hold’ e prezzo obiettivo di 14 euro), i quali continuano a prevedere un 2023 “complesso” per Ferragamo, mentre ritengono la valutazione attuale del titolo “alta” e “resta difficile assumere una visione maggiormente positiva” sulla società.

Dati “deboli come nelle attese”, commenta invece Intesa Sanpaolo che copre il titolo con un più cauto “hold”.

Numeri del trimestre inferiori anche alle attese di WebSim, i cui analisti sottolineano come “entrambi i canali abbiano registrato una contrazione dei ricavi e una performance sotto le nostre previsioni: in particolare il canale retail ha visto un contributo pari a 255,9 milioni, -2,2% anno su anno, il canale wholesale ha realizzato ricavi pari a 75,8 milioni, -15,2% anno su anno”.

Contemporaneamente, aggiungono dalla sim, “le indicazioni sulla ripresa del business in Cina, in linea con quanto detto anche da altre società, sono un elemento positivo” e “complessivamente pensiamo che il consensus sul 2023 non dovrebbe muoversi in maniera significativa”, pertanto mantengono il giudizio ‘neutrale’ sul titolo Ferragamo, con target price di 15,80 euro.

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