Salvatore Ferragamo in rosso dopo vendite trimestrali in calo


Risultati negativi in quasi tutte le aree geografiche per la società di moda e il management ritiene che le potenzialità delle scelte aziendali fatte saranno evidenti solo a partire dal 2024.


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Salvatore Ferragamo in rosso

Inizio in picchiata per il titolo Salvatore Ferragamo dopo che ieri sera a mercato chiuso la società famosa per i suoi cashmere ha comunicato i risultati del terzo trimestre 2023, caratterizzati da un calo delle vendite.

Le azioni del gruppo aprono in calo del 5%, scendendo così ad un minimo di 11,14 euro, per poi recuperare leggermente (-2%).

Il calo odierno si aggiunge a quello attualmente in corso per il titolo, arrivato a cedere il 30% nel corso di questo anno, considerando i 16,78 euro di inizio gennaio.

La trimestrale

I primi nove mesi dell’anno si sono chiusi con un calo dell’8,3% (-9,2% a cambi costanti) dei ricavi consolidati della maison italiana del lusso, scesi a 844 milioni di euro rispetto ai 920 milioni dello stesso periodo del 2022.

Il calo è dovuto alla riduzione di perimetro sia nel canale Retail che nel Wholesale, i quali hanno registrato cali delle vendite nette rispettivamente del 10,2% (-7,3% a cambi costanti) e del 16,6% (-15,3% a cambi costanti).

Tra le varie aree geografiche, in Asia Pacifico la società ha visto calare del 16,4% le proprie vendite nette (-11,7% a tassi di cambio costanti), dell'11,6% (-2,7% a tassi di cambio costanti), del 3,1% (-9,6% a tassi di cambio costanti) nell’area del Centro e Sud America, mentre ha visto un aumento del 3,1% (+3,0% a tassi di cambio costanti) nell’area Emea.

Si attende il 2024

Marco Gobbetti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Salvatore Ferragamo S.p.A si è dichiarato soddisfatto “dei primi risultati dei prodotti disegnati dal nostro direttore creativo Maximilian Davis, confermati dal successo della nostra recente sfilata Primavera-Estate 2024 che ha ottenuto ottimi riscontri e visibilità”.

Se “in questi nove mesi abbiamo continuato ad investire nel nostro business, facendo delle scelte fondamentali e progredendo nell'esecuzione delle nostre priorità strategiche, in linea con i nostri piani”, “l’andamento complessivo delle vendite riflette, in questa fase, la continua attenzione alla qualità delle vendite, la razionalizzazione delle reti distributive, nonché l'evoluzione dell'offerta e l'accelerazione della transizione verso il nuovo corso creativo, il cui pieno potenziale sarà evidente nel 2024”, prosegue il manager.

“Sebbene il contesto globale di mercato sia sempre più incerto, confermiamo le nostre ambizioni di medio termine”, concludeva nella nota Gobbetti.

La view degli analisti

Dopo la diffusione dei risultati, Equita Sim ha ridotto del 9% a 14,8 euro il prezzo obiettivo sul titolo SFER, confermando la raccomandazione ‘buy’.

Il fatturato del terzo trimestre è stato “appena sotto le attese” e l’outlook risulta “cauto per il contesto macro, ma con spunti incoraggianti sul rilancio del marchio, seppur prettamente qualitativi”, aggiungono dalla sim, dopo aver limato le previsioni 2023 dell’1% sul fatturato e del 3% sull’Ebit.

Il target price scende “anche per l’aumento dei tassi”, spiegano questi esperti: “anche se la visibilità sulle stime è più rarefatta nell’attuale contesto macro, questi primi segnali confermano l’approssimarsi di un’inversione di tendenza che ci aspettiamo faccia da base per una importante accelerazione degli utili dal 2024 in poi, in un contesto invece di normalizzazione delle crescite di settore”, concludono da Equita.

“I risultati” sul fatturato nei primi nove mesi del 2023 “sono stati in linea con le nostre attese e riflettono la difficile transizione verso un maggior peso dell’offerta di nuovi prodotti e un nuovo corso creativo nell’ambito di uno scenario macro deteriorato”, scrivono da Intesa Sanpaolo.

La società “è impegnata in un complesso piano di rilancio, che non sta guadagnando momentum, e ad ogni modo, più debole diventa la fiducia nella ristrutturazione, maggiore secondo noi diventa l’appeal speculativo di un potenziale cambio di controllo”, aggiungono dalla banca, mantenendo un rating ‘hold’ sul titolo, con target price di a 12,6 euro.

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Codice: SFER.MI
Isin: IT0004712375
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