Saras a picco dopo riduzione quota di Urion Holdings
Nei giorni scorsi la casa madre di Trafigura aveva ridotto la sua partecipazione al 13,22%, invertendo così la sua strategia di aumento delle quote detenute nella società dei Moratti seguita nei mesi scorsi.
Profondo rosso per Saras
Inizio di seduta da incubo per il titolo Saras a Piazza Affari, affondato dalla notizia della riduzione della quota detenuta da Urion Holdings (Trafigura).
Le azioni della società detenuta complessivamente al 40% dalla famiglia Moratti cedono oltre il 6% nella prima ora di contrattazioni alla borsa di Milano, scendendo fino a toccare un minimo di 1,5118 euro, livello abbandonato ai primi di dicembre 2023.
La vendita
Ieri Urion Holdings (Trafigura) ha dichiarato in un filing di aver venduto circa 16,7 milioni di azioni (1,76% del capitale), operazione avvenuta tra l’11 e il 29 dicembre 2023, ad un prezzo medio di 1,62 euro per azione, rispetto a 1,616 euro della chiusura di ieri.
A questo punto, Trafigura scende dal 14,98% al 13,22% del capitale sociale della società petrolifera fondata nel 1962 e operante nella raffinazione di greggio e nella produzione di energia elettrica.
Urion è indirettamente controllata da Farringford Foundation, che è la casa madre di Trafigura, multinazionale operativa nel commodity trading.
Trafigura aveva aumentato la sua quota nei mesi scorsi e, se nel maggio 2023 deteneva il 5,226%, successive operazioni l’avevano portata a sfiorare il 15% di Saras, facendo così diffondere ipotesi circa la volontà di una scalata nel capitale della società dei Moratti.
10 anni di crescita
Gli analisti di Equita Sim hanno analizzato l’andamento dei titoli italiani con capitalizzazione superiore a un miliardo di euro negli ultimi 10 anni, individuando Saras tra le 40 società che hanno sovraperformato il mercato nel periodo analizzato. La società di Moratti è cresciuta del 126%, mentre tra le altre società emerge Sesa con un +987%.
Il report di Equita indica che l’elenco risulta ben bilanciato tra large cap (21 titoli del FTSE MIB) e small-mid cap (19 del FTSE MIB) e vedono una maggiore concentrazione rispetto al mercato dei settori industriale, utility, consumer e tecnologico.
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