Saudi Aramco raddoppia gli utili grazie alla corsa del petrolio


Il colosso petrolifero ha messo a segno utili per 110 miliardi nel 2021, segnando una crescita anche rispetto al periodo pre-pandemia grazie al rally del greggio, mentre annuncia di voler investire anche nella transizione ecologica.


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Il 2021 di Saudi Aramco

Si è chiuso in maniera eccezionale il 2021 del colosso Saudi Aramco, particolarmente favorito dalla corsa dei prezzi del petrolio.

L’esercizio, infatti, si è chiuso con raddoppio degli utili, arrivati a sfiorare i 110 miliardi di dollari (412,4 miliardi di riyal), mentre nel 2020 si erano fermati a 49 miliardi (183,8 miliardi di riyal).

La crescita messa segno nel 2021 risulta, dunque, pari al +124% rispetto all’anno precedente, e perfino del +24,7% se paragonata all’esercizio precedente alla crisi mondiale provocata dalla pandemia da Covid 19.

Le vendite sono balzate a 359 miliardi di dollari (1.346,9 miliardi di riyal) rispetto ai 204,7 miliardi (768,11 miliardi di riyal) dell’esercizio precedente.

Oltre alla crescita dei prezzi del greggio, a migliorare i numeri del 2021 sono stati i maggiori margini di raffinazione e i prodotti chimici, spiegavano dalla società saudita.

Il free cash flow è cresciuto a 107,5 miliardi di dollari, anche in questo caso raddoppiando il precedente risultato, pari a 49,1 miliardi di dollari.

La spesa in conto capitale per l’anno 2021 era stata di 3,19 miliardi di dollari, segnando così un aumento del 18% rispetto al 2020, principalmente trainata dalla crescita delle attività in relazione agli incrementi di petrolio, all’impianto di gas di Tanjib e ai programmi di perforazione di sviluppo.

Dividendo e previsioni per il 2022

Alla luce dei risultati, la compagnia nazionale saudita ha annunciato un dividendo di 18,8 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre 2021, da pagare alla fine dei primi tre mesi del 2022, portando così il totale annuale distribuito a 75 miliardi di dollari.

La strategia di crescita di Saudi è stata aggiornata prevedendo un incremento della capacità massima sostenibile di petrolio a 13 milioni di barili al giorno entro il 2027 e potenzialmente aumentando la produzione di gas di oltre il 50% entro il 2030.

Nella sua attività Downstream, i sauditi prevedono di espandere la propria capacità di liquids to chemicals fino a 4 milioni di barili al giorno.

La spesa in conto capitale per il 2022 è prevista tra i 40 e 50 miliardi di dollari, con un’ulteriore crescita prevista fino a circa la metà del decennio.

Inoltre, Saudi Aramco prevede un’ulteriore crescita dei margini di profitto fino a circa la metà del decennio in corso.

Altri obiettivi

Tra gli obiettivi annunciati dalla compagnia c’è quello di sviluppare una significativa capacità di esportazione di idrogeno e diventare un leader globale nella cattura e stoccaggio del carbonio (CCS).

“Riconosciamo che la sicurezza energetica è fondamentale per miliardi di persone in tutto il mondo, motivo per cui continuiamo a fare progressi nell'aumento della nostra capacità di produzione di petrolio greggio, nell'esecuzione del nostro programma di espansione del gas e nell'aumento della capacità del liquids to chemicals”, dichiarava il CEO, Amin H. Nasser.

“Sebbene le condizioni economiche siano notevolmente migliorate” avvertiva Nasser, “le prospettive rimangono incerte a causa di vari fattori macroeconomici e geopolitici”.

La transizione ecologica

Saudi Aramco intende proseguire nella sua strategia di investimento nelle energie da fonti rinnovabili e in soluzioni più sostenibili per l’ambiente, sviluppando una significativa capacità di esportazione di idrogeno e diventare un leader globale nella cattura e nello stoccaggio del diossido di carbonio.

Inoltre, Aramco ha annunciato l’ambizioso progetto di azzerare le emissioni nette di gas serra attraverso i suoi asset entro il 2050.

In quest’ottica, la società ha sottolineato i suoi progressi nell’espansione delle sue operazioni downstream, compreso l’avvio della raffineria Jazan da 400 milioni di barili al giorno, ovvero la centrale elettrica a gas più grande al mondo.

Il progetto vede la collaborazione di Total, BP, Eni e Saipem e rientra nella più ampia strategia di crescita diversificata e sostenibile dell’economia dell’Arabia Saudita, puntando a rendere il settore energetico del paese più competitivo e dinamico a livello globale.

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