Schnabel (BCE): “valutiamo rialzo dei tassi di interesse. Pronta a sostituire Lagarde”

Schnabel (BCE): “valutiamo rialzo dei tassi di interesse. Pronta a sostituire Lagarde”

Per la componente del board dell’istituto centrale i rischi sia per la crescita economica che per l’inflazione sono orientati verso letture più alte rispetto alle previsioni della BCE.

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La BCE alzerà i tassi secondo Schnabel

La Banca centrale europea potrebbe decidere un rialzo dei tassi di interesse dell’eurozona piuttosto che un taglio come da molti atteso. Ad affermarlo è stata Isabel Schnabel, componente del consiglio direttivo della BCE nel corso di un’intervista rilasciata a Bloomberg News, considerata un ‘falco’, anche se ha aggiunto che un’ulteriore mossa restrittiva non avverrà a breve.

"Sia i mercati che i partecipanti a diversi sondaggi si aspettano che il prossimo intervento sui tassi sarà un rialzo, anche se non a breve", ha affermato Schnabel, dicendosi “piuttosto a mio agio con queste aspettative".

Schnabel è la prima esponente della BCE a dichiarare con certezza che i costi di finanziamento non sono semplicemente "in una buona posizione", come hanno ripetutamente affermato la Presidente Christine Lagarde e altri, ma hanno raggiunto un limite minimo.

I rischi

Schnabel ha sottolineato che i rischi sia per la crescita economica che per l’inflazione sono orientati verso letture più alte rispetto alle previsioni della BCE, attribuendo questo in parte alla resilienza dell’economia di fronte ai dazi statunitensi, che ha avuto prestazioni migliori rispetto alle proiezioni.

La banchiera ha anche evidenziato che il rallentamento dell’inflazione di fondo si è arrestato mentre l’economia è in ripresa e la politica fiscale è in espansione, creando condizioni che potrebbero portare a un’accelerazione della crescita dei prezzi.

Per Schnabel il rallentamento dell’inflazione di fondo si è arrestato mentre l’economia è in ripresa e la politica fiscale è in espansione, creando condizioni che potrebbero portare a un’accelerazione della crescita dei prezzi.

Sebbene l'inflazione "sia in una buona posizione" per ora, i prezzi dei servizi rimangono la sfida "più importante", dovuta in gran parte all'aumento dei salari, secondo Schnabel.

Allo stesso tempo, la pressione al ribasso sui beni dovuta a un euro più forte, all'energia più economica e al potenziale dirottamento degli scambi commerciali dalla Cina è stata più contenuta del previsto. "Ciò significa che il calo dell'inflazione di fondo si è arrestato in un momento in cui l'economia si sta riprendendo, l'output gap si sta riducendo e la politica fiscale si sta espandendo, tutti fattori che tenderebbero a essere inflazionistici e questo deve essere monitorato con molta attenzione”, ha avvisato Schnabel.

Pronta a sostituire Lagarde

Schnabel ha poi parlato del futuro della BCE, affermando che sarebbe disposta ad assumere la presidenza quando il mandato di Christine Lagarde terminerà tra meno di due anni.

Alla domanda se ritenga che sia giunto il momento che un tedesco guidi la BCE e se lei possa essere quella persona, Schnabel ha affermato che "se mi venisse chiesto, sarei pronta".

Nel lotto dei principali candidati a prendere il posto di Lagarde figurano al momento l'ex capo della banca centrale olandese Klaas Knot, lo spagnolo Pablo Hernández de Cos, oggi alla guida della Banca dei Regolamenti Internazionali, e il presidente della Bundesbank Joachim Nagel.

Prima della scelta della presidente, tuttavia, in linea temporale i paesi dovranno trovare un accordo su chi sostituirà il vicepresidente Luis de Guindos, il cui incarico scadra' il prossimo maggio. La Germania ha un posto nel Comitato esecutivo sin dalla creazione della BCE nel 1998, ma non ne ha mai avuto la presidenza.

A complicare la partita per Schnabel vi è il fatto che due tedeschi guidano attualmente la Commissione europea (Ursula von del Leyen) e il Consiglio di vigilanza della BCE (Claudia Buch) ma secondo alcuni analisti la Germania potrebbe avere una possibilità per la presidenza se decidesse davvero di puntare a quel ruolo. Finora, il cancelliere Friedrich Merz si è tenuto lontano dalla questione.

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