Schroders: il taglio dei dividendi è utile sul lungo termine

23/04/2020 09:00
Schroders: il taglio dei dividendi è utile sul lungo termine

Schroders stima un ampio impatto del virus sui dividendi. Come comportarsi in questo periodo: mantenere le cedole o proteggere i bilanci?

A cura di Rory Bateman, Head of UK & European Equities di Schroders

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Cosa succede ai dividendi

La crisi scatenata dal coronavirus, assieme al calo del petrolio sta avendo un profondo impatto sulla crescita economica e sulle tasche delle società. Turismo, ospitalità, trasporto aereo e vendite al dettaglio sono tra i settori più colpiti, che per sopravvivere e preservare la liquidità potrebbero essere costretti a tagliare o sospendere momentaneamente i dividendi.

Come giustificare poi il pagamento dei dividendi da parte di quelle società che per rimanere a galla hanno beneficiato degli aiuti governativi? Anzi la maggior parte dei programmi di aiuto prevede sia il taglio delle cedole e del riacquisto di azioni proprie (buyback) che quello dei bonus, come avvenne durante la crisi del 2008.

Ma c’è di più: l’attuale livello di incertezza spingerà a un approccio più prudente anche le società che dispongono di una capacità finanziaria tale da continuare a pagare i dividendi.

Uno sguardo all’Europa

Rory Bateman, Head of UK & European Equities di Schroders, analizza la situazione dividendi in Europa e UK. Le maggiori banche britanniche (Barclays, Royal Bank of Scotland, HSBC, Lloyds, Santander e Standard Chartered) hanno sospeso dividendi e buyback per il 2019 e per tutto il 2020 su pressione della Prudential Regulation Authority, organo di regolamentazione dei servizi finanziari del Regno Unito. A livello globale, le aziende sono costrette a rinviare i meeting annuali e i report societari a causa del lockdown, con conseguente ritardo del pagamento di dividendi, che in genere richiede un voto di conferma da parte degli azionisti. L'Europa ha una stagione di dividendi particolarmente concentrata: la maggior parte delle date ex dividendi cadranno nei prossimi tre mesi.

Il grafico sotto mostra l’andamento dell’Euro Stoxx 50 Index futures (il sottostante del future è rappresentato dalla somma dei dividendi distribuiti da tutti i titoli che compongono l’indice delle 50 maggiori società europee raccolte nell’Eurostoxx 50)

Come si può vedere il calo atteso per quest’anno dei dividendi è del 54%, anche più ampio di quello registrato nel 2008.

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Previsioni per il futuro

Gli attuali rendimenti sui mercati non riflettono i dividendi che le società saranno in grado di pagare ed è probabile che inizieranno a calare nei prossimi mesi, ma di quanto? Bateman ritiene che il livello di incertezza attuale rende difficile prevedere cosa succederà. A seconda dell’evoluzione della crisi, potremmo assistere a una ripresa a “V”, ma anche a una depressione globale. Durante la crisi finanziaria del 2008-09 i dividendi crollarono del 18% in dollari e del 15% nel Regno Unito.

L'attuale dividend yield del mercato britannico è superiore al 6% e se crollasse del 25%, l’azionario UK renderebbe comunque oltre il 4,5%, il che lo rende interessante rispetto a molte altre asset class, secondo Schroders.

I cambiamenti a lungo termine

A livello globale, le società hanno adottato approcci diversi per restituire liquidità agli azionisti.

Nel Regno Unito e in Europa si è sviluppata una "cultura dei dividendi" e potrebbe volerci del tempo prima che i dividend yield tornino ai livelli dell'anno scorso: è probabile che le società diventino più strutturalmente conservatrici nel definire le proprie politiche sui dividendi.

In Asia, il pagamento dei dividendi non è generalmente così elevato, dato che le aziende tendono a detenere livelli più elevati di liquidità.

Negli Stati Uniti, i buyback sono stati particolarmente diffusi negli ultimi anni, ma potrebbero finire nel mirino perché importanti aziende che hanno restituito miliardi di dollari agli azionisti ora chiedono miliardi in aiuti di Stato.

Ci si può aspettare che sempre più società in tutto il mondo adottino policy più conservative sui dividendi, proprio come le società asiatiche. Tuttavia, le precedenti crisi suggeriscono che dopo un paio di anni dal cambiamento di rotta, le aziende tornino il più delle volte al modello precedente.

La scelta migliore sul breve e lungo termine

I portafogli focalizzati sull’income si trovano davanti a una scelta: focalizzarsi sulle società che non hanno ridotto i dividendi o accettare la riduzione nella distribuzione di reddito. La seconda opzione è più sensata sia nel lungo che nel breve termine. Nel breve termine, le società che hanno ridotto il dividendo e dato priorità a liquidità e solvibilità spesso hanno una ripresa più rapida di quelle che stanno lottando per mantenere a tutti i costi i dividendi. In un orizzonte di lungo periodo, è preferibile proteggere il proprio bilancio piuttosto che mantenere invariato un dividendo fissato in circostanze completamente diverse.

Una decisione antieconomica come il mantenimento del proprio dividendo, conclude Schroders, può in definitiva portare alla distruzione di valore per gli azionisti. L'impatto complessivo di un taglio temporaneo ai dividendi è estremamente marginale rispetto al valore intrinseco di una società.

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