Scontro Nvidia - Trump sui chip. La Casa Bianca: “inserire un interruttore a distanza”

L’amministrazione statunitense ha invitato la società produttrice di chip ad inserire due funzionalità nei suoi prodotti ma dall’azienda hanno risposto definendo queste richieste una cattiva idea.
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Nvidia teme i dazi di Trump
Nvidia nel mirino di Donald Trump nella sua crociata contro quelle società statunitensi che producono all’estero. Se Apple evita i dazi al 100% sulle importazioni di semiconduttori, queste imposizioni potrebbero avere un impatto significativo su Nvidia, i cui chip e hardware correlati sono prodotti principalmente a Taiwan.
I prodotti dell'azienda sono fondamentali per le tecnologie emergenti di intelligenza artificiale, elemento che ha permesso alle azioni Nvidia di crescere dell’80% solo negli ultimi 12 mesi e del 260% dal gennaio 2024.
Ieri il titolo chiudeva la seduta di Wall Street a 179,42 dollari (+0,30%) e inizia le contrattazioni pre market in leggera crescita (+0,60%).
Le richieste della Casa Bianca
Nvidia resta sotto attacco e il tycoon chiede alla società produttrice di chip di inserire due funzionalità che potrebbero limitarne la diffusione.
La prima è la cosiddetta ‘backdoor’, ovvero una ‘porta’ che permetterebbe di sapere dove si trovano i chip Nvidia, richiesto in quanto molto spesso un processore statunitense finisce in Nazioni ostili agli USA nonostante inizialmente sia venduto ad un Paese amico.
Grazie a questa funzionalità, Nvidia dovrebbe introdurre anche la funzione ‘kill switch’, da attivare in casi di emergenza con lo spegnimento a distanza deciso dal produttore, impedendogli così di funzionare.
Per il momento si tratta di una semplice raccomandazione da parte dell’amministrazione Trump, ma in futuro potrebbe tradursi in un obbligo, viste anche le dichiarazioni di fuoco arrivate nei giorni scorsi da parte del Presidente: “vogliamo sapere dove finiscono questi chip. Vogliamo poterli spegnere, se finiscono nelle mani sbagliate. Non possiamo più tollerare che tecnologia americana alimenti i nostri avversari”.
La risposta tramite un messaggio
Da Nvidia hanno fiutato il pericolo e subito si sono precipitati a rispondere all’invito di Trump scrivendo una nota sul blog aziendale, polemizzando con il Governo statunitense.
“Le GPU di Nvidia sono il cuore dell'informatica moderna”, scrive la società e “non hanno e non dovrebbero avere kill switch e backdoor”, definendoli “una cattiva idea” in quanto “sarebbe un regalo per hacker e attori ostili, minerebbe l'infrastruttura digitale globale e frantumerebbe la fiducia nella tecnologia statunitense”.
Integrare un kill switch in un chip è come inserire “un difetto permanente al di fuori del controllo dell'utente e un invito aperto al disastro. È come comprare un'auto in cui il concessionario tiene un telecomando per il freno di stazionamento, nel caso in cui decida che non dovresti guidare. Questa non è una politica sensata. È una reazione eccessiva che danneggerebbe irreparabilmente gli interessi economici e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti”, attacca la società.
Infine, l’azienda ribadisce che “non ci sono backdoor nei chip Nvidia e nessun kill switch. Nessuno spyware. Non è così che si costruiscono sistemi affidabili e non lo saranno mai”.
“Non vogliamo sapere dove sono i nostri processori, né avere il potere di spegnerli da remoto, come alcuni politici ci chiedono. Non siamo la CIA”, ha replicato duramente un portavoce dell’azienda.
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