Se c’è lavoro e benessere, le borse non salgono

04/10/2023 06:15
Se c’è lavoro e benessere, le borse non salgono

Il segnale di forza arrivato ieri dal dato sui posti di lavoro disponibili può rinfrancare i disoccupati e chi punta ad un aumento dello stipendio negli Stati Uniti, ma se le buste paghe salgono, sale l’inflazione e la banca centrale deve mantenersi restrittiva. Il bond decennale è arrivato a un rendimento che non si vedeva dal 2007. Per il Dow Jones è stata la peggior seduta da marzo. Si rafforza il dollaro e schiaccia l’euro e tutte le valute dell’Asia Pacifico. Si indebolisce il BTP ma fioccano gli ordini per il BTP Valore.

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La corsa dei tassi di mercato in atto nell’obbligazionario sta zavorrando l’azionario in modo sempre più pesante.

Ieri il Dow Jones ha registrato la peggior seduta da marzo, -1,3%. L’S&P500 ha perso l’1,4% ed ha toccato i minimi degli ultimi quattro mesi. Il Nasdaq ha chiuso in ribasso di quasi il 2%.

TASSI

L’inaspettato aumento del numero dei posti di lavoro disponibili a fine agosto, ha contribuito a deprimere il Treasury Note a dieci anni, il rendimento è così arrivato su livelli che non si vedevano dall’agosto del 2007 a 4,82%. Secondo Bill Gross, un gestore soprannominato negli anni scorsi, il re dei bond, il decennale potrebbe testare quota 5% a breve.

Nel giro di circa tre mesi il tasso è aumentato di circa cento punti base, centocinquanta se si prende a riferimento i minimi di aprile. Le vendite colpiscono molto di più la parte lunga della curva, coerentemente con le aspettative di un lunghissimo periodo di tassi alti. Sulla parte a breve il movimento è molto più soft. La conseguenza è una risalita dello spread tra il biennale ed il decennale: ieri il differenziale è salito di undici base a -31 punti base, massimo dall’ottobre del 2022. Secondo alcuni economisti, l'inversione della curva dei tassi anticipa l’arrivo di una brusca frenata dell’economia, a seguito dell’arrivo della depressione economica, i tassi dovrebbero quindi tornare a scendere.

INFLAZIONE

Anche ieri, dai membri del board della Federal Reserve sono arrivati avvertimenti sulla permanenza a livelli alti dei tassi di interesse per un periodo lungo. Segnali simili sono giunti dalla Reserve Bank of Australia. Secondo Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments, le banche centrali stanno rischiando di esagerare in un senso (sottostimando le pressioni disinflazionistiche) dopo aver tardato a rendersi conto nel 2021 della portata delle pressioni inflazionistiche. Secondo Bell, l’inflazione si sta spegnendo. Lo si vede dall’andamento dei prezzi delle materie prime. “L'indice Bloomberg dei prezzi delle materie prime è sceso del 24% dal picco dello scorso giugno, dopo essere raddoppiato dai minimi della primavera 2020. Si tratta di un'inversione di tendenza enorme. Nonostante i recenti aumenti del prezzo del petrolio, l'indice è ancora in calo nel suo complesso. Inoltre, sebbene le banche centrali si concentrino sull'inflazione di base, che esclude i prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia, le materie prime hanno effetti indiretti su fattori quali i prezzi dei trasporti e dei ristoranti. Data la portata dell'inversione di tendenza, questo aspetto è importante. Inoltre, le contrattazioni salariali tendono a dipendere più dall'inflazione globale che da quella di fondo e la spirale dei prezzi salariali sta ora agendo al contrario, in particolare negli Stati Uniti”.

Non ci sono soltanto le materie prime, anche il mercato del lavoro sta cambiando. “Il tasso di occupazione è ancora in aumento nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in gran parte dell'Europa, ma il ritmo sta rallentando, mentre l'offerta di lavoro sta aumentando grazie all'attenuarsi dei postumi della pandemia: le persone stanno rientrando nella forza lavoro e l'immigrazione sta riprendendo quota”.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, future del Dax di Francoforte -0,2%.

In Asia Pacifico, il Nikkei di Tokyo perde l’1,7%, l’Hang Seng di Hong Kong l’1%, il Kospi di Seul il 2,2%.

Il dollaro schiaccia tutte le valute dell’area, a partire dal dollaro neozelandese: stanotte la banca centrale della Nuova Zelanda ha confermato i tassi al 5,5%. Scendono lo won coreano e la rupia indonesiana.

I future di Wall Street sono poco mossi.

CONGRESSO

Stanotte c’è stato un terremoto politico-parlamentare. Lo speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy e’ stato destituito con una mozione di sfiducia: e' la prima volta che accade nella storia americana. A proporre la mozione il deputato del suo partito Matt Gaetz, un fedelissimo di Donald Trump ed esponente di una fronda parlamentare legata al tycoon che ha deciso di arrivare alla resa dei conti con l'establishment repubblicano per dettare la linea nel Grand Old Party. Una vittoria che conferma la presa dell'ex presidente sul partito. Sono bastati 8 deputati Gop per far venire meno a McCarthy la sua risicata maggioranza, dato che i dem non gli hanno offerto nessun aiuto: il voto e' finito con 216 si' e 210 no. Capitol Hill precipita cosi' nel caos e nell'incertezza, con il partito repubblicano che, nonostante la maggioranza alla Camera, fa 'hara-kiri' e offre uno spettacolo di ingovernabilita' che non giova certo al Grand Old party in vista delle elezioni. Da quando e' stata istituita la carica di speaker, nel 1910, solo due volte, sono state presentate mozioni di sfiducia, ma nessuno e' mai caduto.

Mentre sul secondario il tasso del BTP arriva sui massimi dal 2012 al 4,93%, il BTP Valore fa il pieno anche nel secondo giorno, con ordini per 4,54 miliardi di euro.

TITOLI

Stellantis avvierà nei prossimi anni la produzione di cinque nuovi modelli di medie dimensioni di diversi marchi per i mercati europei e del Medio Oriente presso lo stabilimento di Melfi, in Basilicata. Lo hanno detto i sindacati.

Iren. Il fondo Usa BlackRock è in vantaggio nella gara per l'acquisto di una quota di minoranza della rete di distribuzione del gas messo in vendita da Iren che ha un valore intorno ai 600 milioni di euro, secondo quanto riferiscono alcune fonti.

Utility. Sale ancora la bolletta del gas. A settembre registra un incremento del 4,8% rispetto ad agosto per la famiglia tipo in tutela.

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