Settembre da record, Piazza Affari e Wall Street sorprendono

Il 2025 cancella anche l’ultima scusa stagionale: settembre, storicamente il mese più temuto dai mercati, ha registrato performance positive sia in Italia che negli Stati Uniti. Dalla corsa del Ftse Mib al rally del Nasdaq e dell''S&P 500, fino ai massimi storici dell’oro, i dati evidenziano una resilienza straordinaria che ribalta le consuetudini statistiche.
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Settembre ribalta la tradizione a Piazza Affari
“Wake me up when September ends”, cantavano i Green Day. Per gli investitori il richiamo è immediato: il mese di settembre resta tradizionalmente il più temuto. Dal 1998 a oggi, si legge nel report di Gabriel Debach, market analyst di eToro, la media mensile a Piazza Affari è pari a -1,8%, e prima di questo 2025 la performance era di -1,9%. Un mese storicamente debole, appena dietro giugno con -1,7%. Eppure, quest’anno anche settembre ha dovuto piegarsi al trend rialzista.
Il Ftse Mib ha chiuso con un progresso dell’1,25%, segnando il miglior settembre dal 2019 e spezzando una sequenza negativa di cinque anni consecutivi.
Il rimbalzo non è stato uniforme: 21 titoli hanno chiuso sopra la parità e 19 sotto, con lo stesso esito anche sostituendo Pirelli a Lottomatica. Il confronto con agosto è netto: allora i segni meno erano appena tre.
Debach sottolinea come non basti questo risultato a cambiare la natura storica del mese, ma segna comunque un punto di svolta importante. La fotografia dei titoli mostra scarti significativi: tra i peggiori spicca Mediobanca, che ha perso il 16,7% in poche settimane. Dal massimo storico del 15 settembre, con +11% mensile, il titolo ha visto un crollo del 22% in due settimane, travolto dalla fine della scalata MPS, dalle dimissioni di Nagel e dalle incertezze sulla governance futura. A ciò si è aggiunta la presa di profitto da parte degli investitori, ribaltando l’euforia iniziale. Subito dietro, pesanti correzioni per Campari (-16,5%), DiaSorin (-12,4%), Nexi (-11,2%), Amplifon (-11%) e Brunello Cucinelli (-5,9%).
In controtendenza, il vero protagonista è stato Prysmian, con un balzo del 12,7%, miglior settembre della sua storia e quinto mese consecutivo di rialzi. Il titolo ha chiuso il trimestre con il 20° massimo storico dell’anno, spinto dalla commessa da 2 miliardi per il collegamento sottomarino UK-Scozia. Bene anche Leonardo, +10,9% nel mese e +108,3% da inizio anno, confermandosi la regina indiscussa di Piazza Affari con un total return del 110%.
Il terzo trimestre consegna un verdetto eloquente: Ftse Mib +7,4%, quinto trimestre consecutivo in rialzo. L’unico record rimasto da battere è quello dei sei consecutivi, raggiunto nel 2006 e replicato nel 2024. Da inizio anno l’indice segna +25%, con tutti i trimestri in progresso, un evento che si era verificato solo nel 2005, 2017, 2021 e 2023. E salvo eccezioni, sottolinea Debach, il rally è sempre proseguito anche nel quarto trimestre.
Wall Street tra record e rally delle small cap
Negli Stati Uniti, si legge nel report di eToro, il mese di settembre ha scritto numeri altrettanto straordinari. Il Nasdaq Composite è volato dell’11,24%, miglior terzo trimestre dal 2010, inanellando il sesto mese consecutivo al rialzo e registrando 29 nuovi massimi storici, di cui 9 solo nel mese. Anche il Russell 2000, termometro della crescita domestica, ha segnato un nuovo massimo dopo quattro anni, chiudendo a settembre con +2,96% e il miglior dato dal 2018. Il trimestre per le small cap è stato ancora più impressionante: +12%, il miglior terzo trimestre dal 2009.
Il Dow Jones ha guadagnato +1,87% a settembre e +5,22% nel trimestre, miglior settembre dal 2019, mentre lo S&P 500 non è stato da meno: +3,53% a settembre, miglior risultato dal 2010, e +7,79% nel trimestre, il dato più alto dal 2020.
Anche qui, spiega Debach, il rally non è stato diffuso: solo 245 titoli dello S&P 500 hanno chiuso il mese in rialzo. Tra i migliori, Warner Bros Discovery (+67,78%), AppLovin (+50,14%), Western Digital (+49,44%), Seagate (+41,02%), Micron (+40,59%) e Intel (+37,78%). Guardando al trimestre, si distinguono AppLovin (+105%), Western Digital (+88%) e ancora Warner Bros (+70%).
Le Magnifiche 7 trainano Wall Street
Settembre ha confermato il ruolo centrale delle Magnifiche 7 nel rally di Wall Street. Come si legge nel report di eToro, solo Meta (-0,52%) e Amazon (-4,12%) hanno chiuso in calo, mentre Tesla (+33%) ha guidato i rialzi. Nessuno dei titoli del gruppo è negativo da inizio anno: Amazon, con un timido +0,08%, è il fanalino di coda, seguita da Apple (+2%).
Il peso dell'insieme di questi sette titoli è evidente secondo Debach: un portafoglio equiponderato sulle Magnifiche 7 ha reso +7,74% nel mese, +15,75% nel trimestre e +18,48% da inizio anno, contro rispettivamente il +2,18%, +4,43% e +12,90% dell’S&P 500 escluso il gruppo. Con 602 punti base di contributo ai 1.473 del VOO, il gruppo dei sette ha spiegato circa il 41% dell’intera salita dello S&P 500, con Nvidia da sola a pesare per il 17%. Un protagonista spicca: Alphabet, +38,07% nel trimestre, miglior risultato dal 2005 e sesto trimestre consecutivo in rialzo.
Oro e argento ai massimi storici
Nelle materie prime, il 2025 ha riscritto la storia. L’oro (future Comex), osserva Debach, ha chiuso settembre con +10,16%, miglior mese di sempre da quando esistono i dati (dal 1975), con 35 nuovi massimi storici, di cui 12 solo a settembre. Il trimestre è stato da record: +15,11%, il miglior terzo trimestre di sempre e secondo miglior trimestre assoluto dopo il +16,4% registrato a inizio anno.
Ancora meglio l’argento, +14,5% a settembre e +27% nel trimestre, miglior terzo trimestre della serie storica e secondo miglior trimestre assoluto dopo il +30% del quarto trimestre 1979.
Questi dati, conclude Debach, cancellano anche l’ultima “scusa stagionale”: se persino settembre, storicamente il mese che più alimentava paure, ha consegnato guadagni, il messaggio è chiaro. La resilienza non è più un’anomalia, ma la regola del mercato di quest’anno.
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