Settimana bollente Bce, Fed e 4 Big Tech

Settimana intensa tra Fed, BCE e trimestrali di Big Tech. Attesi dati macro su PIL, inflazione e vendite. Riflettori su Microsoft, Meta e LVMH. Tensioni USA-Colombia sui dazi e focus su dollaro forte.

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Questa settimana sarà ricca di eventi sia sul fronte macroeconomico che societario. Dal punto di vista macro, i riflettori sono puntati sulle riunioni della Fed e della BCE, con possibili decisioni sui tassi di interesse e sulle politiche future. In particolare, la Fed dovrebbe mantenere stabili i tassi, mentre per la BCE è previsto un taglio dal 3% al 2,75%, con conseguenze sul differenziale di tassi tra Europa e Stati Uniti. Questo potrebbe portare a un rafforzamento del dollaro e a uno spostamento degli investimenti verso gli Stati Uniti, con impatti sulla bilancia commerciale.

Tra i dati economici principali spiccano il PMI manifatturiero e non manifatturiero della Cina, che dovrebbero confermare un’espansione economica. Negli Stati Uniti si attendono dati sulle vendite di nuove case, ordini di beni durevoli, fiducia dei consumatori e l’indice PCE, che è il parametro preferito dalla Fed per misurare l’inflazione. In Europa verranno pubblicati i dati sul PIL di Francia, Germania, Italia ed Eurozona, dove si prevede una crescita piatta, con la Germania che frena l’economia.

Sul fronte societario, i risultati trimestrali di diverse big tech americane come Microsoft, Meta, Tesla e Apple saranno osservati con attenzione. Per Microsoft e Meta si prevedono dati positivi, con una forte attenzione sugli sviluppi nell’intelligenza artificiale. Su Apple, invece, il consensus degli analisti è più cauto, con critiche sulla mancanza di innovazione. Tesla, dal canto suo, potrebbe subire pressioni a causa di target price inferiori ai prezzi di borsa. In Europa, gli occhi sono puntati su aziende come LVMH, che rappresenta un importante indicatore per il settore del lusso, soprattutto riguardo alle vendite in Cina.

Infine, la politica commerciale torna protagonista con nuove tensioni tra Stati Uniti e Colombia, alimentate dalla minaccia di dazi reciproci. Questo si inserisce in uno scenario globale dove gli Stati Uniti continuano a crescere rapidamente, mentre alcuni investitori, come Serra, preferiscono opportunità in Europa, dove dividendi e buyback offrono rendimenti interessanti.

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