Shopping di Crédit Agricole sulle azioni Creval in attesa dell’ok Bce sull’Opa
Crédit Agricole Italia annuncia l’acquisto di 800mila azioni ordinarie del Creval, rappresentative dell’1,14% del capitale del sociale. Il braccio italiano della Banca verte, guidato da Giampiero Maioli, si conferma oggi primo socio del Creval. Attesa per l’ok della Bce per salire al 20% della banca qualora l’Opa non si dovesse materializzare.
Crédit Agricole Italia compra 800mila azioni Creval (l'1,14% del capitale)
Crédit Agricole compie un passo ulteriore nella strategia di “accerchiamento” del Credito Valtellinese. Con una nota diffusa nella serata di ieri, il braccio italiano del Gruppo ha annunciato la sottoscrizione di un «un contratto per la compravendita ai blocchi – subordinatamente all’ottenimento della necessaria autorizzazione secondo la regolamentazione bancaria – di 800mila azioni ordinarie del Creval, rappresentative dell’1,14% del capitale del sociale, a un prezzo unitario pari a quello dell’Offerta», ossia 10,5 euro per azione. Il riferimento è all’Opa volontaria totalitaria annunciata il 23 novembre scorso da Crédit Agricole sul Creval.
Il braccio italiano della Banca, guidato da Giampiero Maioli, si conferma oggi primo socio del Creval con il 7,83% del capitale sociale a cui si somma il 9,847% detenuto da Crédit Agricole Assurances. Si attende adesso l’approvazione della Bce necessario sopra la soglia del 10% del capitale. L’acquisto di una qualifying holding (partecipazione al 10%, al 20% o al 30%) deve essere sottoposto a un’istruttoria di due mesi (con potenziale proroga di altri 30 giorni).
L’Opa lanciata a novembre e in attesa dell’ok della Bce
L'offerta lanciata a novembre era condizionata al raggiungimento da parte di Crédit Agricole Italia di una partecipazione pari almeno al 66,7% del capitale sociale con diritto di voto di Credito Valtellinese, con la possibilità per Crédit Agricole Italia di rinunciare a tale condizione purché acquisica almeno il 50% + 1 azione del capitale sociale con diritto di voto di Creval.
In particolare è attesa l’autorizzazione BCE anche al lancio dell’offerta, oltre a quella per salire al 20% della banca qualora l’Opa non si dovesse materializzare.
«Nel caso di fallimento dell’Opa – scrive Equita Sim –, la quota detenuta da CAI (Credit Agricole), insieme all’accordo bancassicurativo, renderebbe assolutamente improbabile un’offerta concorrente, riducendo significativamente l’appeal speculativo su CVAL. Riteniamo inoltre che, a causa della sua bassa profittabilità, CVAL abbia un’inferiore capacità di valorizzare interamente le DTA fuori bilancio (circa 180 milioni) su base standalone, rispetto a quelle che verrebbero riconosciute in caso di business combination». Per questo motivo gli analisti continuano a indicare Crédit Agricole come «l’unico compratore naturale per Creval», e mantengono sull’asset rating Hold con target price di 10,5 euro.
A fine mattinata le azioni Creval guadagnano lo 0,22% a 11,92 euro, e superano l’indice settoriale fermo a +0,12%.
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