Shutdown del Governo USA? Cosa significa e quali impatti avrebbe

I precedenti storici suggeriscono che la chiusura delle attività governative avrà probabilmente un impatto importante nel breve termine, ma trascurabile a lungo termine sull'economia e sui mercati.
A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione presso Corporate Family Office SIM
Serie di PMI di settembre dell’Europa in uscita oggi alle 10:00: Servizi (stima 51,4 punti contro 50,5 di agosto) e Composito (stima 51,2 punti da 51 di agosto).
Shut down permettendo, alle 14:30 è atteso il tasso di disoccupazione di settembre (stima 4,3%, invariato rispetto ad agosto) e la variazione occupati sempre di settembre (stima 51k contro 22k di agosto). Alle 15:45 sono attesi i PMI di settembre statunitensi: Servizi (stima 53,9 punti contro 54,5 di agosto) e Composito (stima 53,6 punti da 54,6 di agosto).
Che dire agli investitori che si trovano nel bel mezzo della chiusura del Governo degli Stati Uniti? I precedenti storici suggeriscono che la chiusura delle attività governative avrà probabilmente un impatto trascurabile a lungo termine sull'economia e sui mercati. Nel breve termine l’impatto potrebbe invece essere importante. Un esempio: se il Governo chiude i battenti, i dati economici subiranno ritardi e la Fed potrebbe non avere un quadro completo dell'economia quando prenderà in considerazione ulteriori tagli dei tassi.
Di fatto, dal 1° ottobre sono cessati i servizi governativi non essenziali. Un accordo per mantenere aperte le attività governative potrebbe essere raggiunto in qualsiasi momento. Nel caso in cui il governo dovesse chiudere, i precedenti storici suggeriscono che tali eventi esercitano in genere una pressione importante di breve termine sui mercati finanziari, spesso manifestandosi come una maggiore volatilità piuttosto che come sconvolgimenti sistemici, ma di scarsa importanza nel lungo termine.
L'impatto maggiore sui mercati finanziari potrebbe derivare dai report economici che potrebbero non essere pubblicati durante uno shutdown. Ciò è particolarmente problematico in quanto i mercati del lavoro potrebbero subire un indebolimento e la Fed cercherà dati a supporto di ulteriori tagli dei tassi nelle prossime riunioni. Il report sull'occupazione di settembre, che sarà pubblicato venerdì, potrebbe essere uno dei primi importanti dati economici influenzati da uno shutdown. Se lo shutdown governativo dovesse protrarsi, altri importanti dati pubblicati, come le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, l'indice dei prezzi al consumo (IPC), le vendite al dettaglio e l'indice dei prezzi alla produzione (IPP), potrebbero esserne influenzati.
I recenti commenti di Powell sottolineano un approccio basato sui dati ai tagli dei tassi, il che implica che segnali di debolezza persistenti sul mercato del lavoro potrebbero indurre la Fed ad accelerare i tagli per evitare di rimanere indietro rispetto alla curva, mentre dati solidi sul mercato del lavoro potrebbero portare a un ritmo più lento dei tagli dei tassi.
Senza dati governativi, potrebbe essere più difficile per la Fed basarsi su un approccio guidato dai dati. Non crediamo che un ritardo nei dati precluderebbe necessariamente un taglio dei tassi alla riunione del Federal Open Market Committee del 29 ottobre, ma offusca il quadro che la Fed ha dell'economia e potrebbe indurla ad affidarsi maggiormente a dati privati come i servizi e la produzione ISM, i posti di lavoro ADP e i rapporti sui licenziamenti Challenger.
La reazione iniziale dei mercati dei capitali ad una chiusura sarebbe probabilmente quella di far scendere le azioni e aumentare le obbligazioni (con l'aumento dei prezzi delle obbligazioni, i rendimenti obbligazionari diminuiscono). Riteniamo che tale mossa, se dovesse verificarsi, sarebbe di breve durata, ma potrebbe offrire un'opportunità per gli investitori che desiderano riposizionarsi. Per gli investitori obbligazionari, rendimenti più bassi potrebbero offrire l'opportunità di ridurre l'esposizione alle obbligazioni a lungo termine statunitensi, delle quali crediamo che gli investitori abbiano attualmente una visione non favorevole. Riteniamo infatti che gli investitori preferiscano al momento dare priorità alla porzione intermedia della curva dei rendimenti, con scadenze comprese tra tre e sette anni.
Per quanto riguarda le azioni, siamo convinti che gli investitori possano sfruttare qualsiasi flessione, anche se di breve durata, vedendo ancora intatte le opportunità per aumentare gradualmente l'esposizione verso i settori ciclici e quelli attesi in crescita quali la finanza, la tecnologia l’IT e l’industria. Probabile inoltre che non sottovalutino le utility, tradizionalmente più difensivo, in parte come un modo furtivo per acquisire esposizione alla secolare espansione dei data center legata all'intelligenza artificiale.
Vale anche la pena sottolineare che il Governo continuerà a pagare i propri debiti durante qualsiasi lockdown. Il tetto del debito è stato revocato a luglio e non è influenzato dagli attuali negoziati a Capitol Hill. Il governo continuerà a pagare la previdenza sociale e Medicare. Sebbene la nebbia dello shutdown possa oscurare i dati economici per un certo periodo, riteniamo che gli investitori guarderanno oltre l'attuale impasse politica e si concentreranno su quelle che considerano le prospettive economiche costruttive per il futuro.
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