Shutdown evitato ma Wall Street resta incerta

Arrivato nel weekend l’accordo sul bilancio USA tra Democratici e Repubblicani ma restano le incertezze su inflazione e tassi di interesse Fed, mentre gli analisti prevedono un crollo del Brent.
Indice dei contenuti
Wall Street poco mossa
Future di Wall Street intorno la parità in questo inizio di settimana quando l’orologio segna meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni ufficiali di New York.
Venerdì si era concluso il mese peggiore dell’anno e un trimestre difficile per la borsa statunitense, nel quale aveva pesato la volontà della Federal Reserve di alzare ancora i tassi di interesse, sostenendo i rendimenti dei Titoli di Stato, con il decennale ai massimi dal 2007 e il biennale al picco dal 2006.
Oggi, intanto, i contratti su Nasdaq scambiano intorno la parità, mentre si tingono di rosso sul Dow Jones e quelli sullo S&P500.
Il dollaro non si ferma e continua a rafforzarsi nei confronti dell’euro, portando la coppia EUR/USD a 1,0533, mentre si assiste ad un calo dell’oro a 1.852, ai minimi da febbraio 2023.
Dati macro e Fed
Una serie di dati economici, tra cui l’attività manifatturiera statunitense e i cruciali rapporti mensili sull’occupazione alla fine della settimana, saranno analizzati nel corso della settimana dagli investitori per ulteriori indizi sull’andamento dei tassi di interesse della Fed.
“I dati sull'inflazione della scorsa settimana suggeriscono che, sebbene la Fed abbia compiuto notevoli progressi contro livelli di inflazione indesiderati, ha ancora molto lavoro da fare prima di poter dichiarare la fine dell'attuale ciclo di rialzi dei tassi o addirittura avviare una pausa prolungata”, spiega John Stoltzfus, CIO di Oppenheimer Asset Management.
“Riteniamo che i tassi fissati dalle principali banche centrali potrebbero essere prossimi al picco - un fatto positivo per i mercati azionari - ma gli effetti ritardati di questo potente ciclo di rialzi dei tassi presentano ancora il rischio di recessione, come abbiamo visto in Germania quest'anno”, secondo Helen Jewell, CIO di BlackRock Fundamental Equities, EMEA.
Le scommesse dei trader sul fatto che il tasso di riferimento rimanga invariato a novembre e dicembre si attestavano rispettivamente a quasi il 74% e il 55%, secondo lo strumento FedWatch del CME, mentre un taglio del tasso di 25 punti base è scontato già a marzo.
Oggi, intanto, sono attese le parole di Jerome Powell (ore 17 italiane), oltre che quelle del Presidente della Fed di Filadelfia Patrick Hasker e della sua collega di Cleveland, Loretta Mester.
Scampato pericolo shutdown
Sabato è arrivata all’ultimo momento l’approvazione del disegno di legge per evitare lo shutdown del governo federale USA che sarebbe scattato ieri.
La proposta prevede il mantenimento per 45 giorni di alcuni finanziamenti su livelli inalterati, esclusi 6,2 miliardi in aiuti all’Ucraina, oltre che all’esclusione di fondi per la sicurezza delle frontiere.
La notizia ha portato sollievo sui mercati, ma il bilancio USA non è ancora salvo, in quanto la prossima scadenza è fissata per il 17 novembre.
“Uno shutdown a quel punto è ancora un rischio evidente, anche se pensiamo che le probabilità che arrivi alla prossima scadenza siano più basse di quanto sembrassero alla vigilia del 30 settembre”, spiega Alec Philips, capo economista politico di Goldman Sachs.
Crollo del petrolio?
Altro elemento che continua a condizionare il mercato resta il prezzo del petrolio, sempre ad alti livelli e oggi ancora in crescita.
Secondo Citigroup, il Brent è destinato ad un crollo fino ai 70 dollari al barile per il prossimo anno, riflettendo una situazione di surplus nel mercato globale, con un deficit di 1,5 milioni di barili nel terzo trimestre a 0,2 milioni nel quarto, per passare ad un aumento di 1,1 milioni per l’intero 2024.
Secondo la banca, il petrolio nordeuropeo dovrebbe attestarsi su una media di 82 dollari nel quarto trimestre 2023, per poi scendere nel primo periodo del 2024 a 80 dollari, 73 dollari nel secondo trimestre 2024, 74 dollari nel terzo e 68 dollari al barile nell’ultimo periodo 2024.
“Prezzi più alti nel breve termine potrebbero portare a un ulteriore ribasso dei prezzi l’anno prossimo”, avvertono gli analisti.
Notizie societarie e pre-market USA
NIO (+1%): aumento del 75,4% delle consegne rispetto all'anno precedente nel periodo di tre mesi terminato a settembre, con 55.432 veicoli venduti.
Coinbase Global (+5%): la filiale di Singapore ottiene un'importante licenza di istituto di pagamento dalla banca centrale della città-stato.
NRx Pharmaceuticals Inc (+8%): la Food and Drug Administration statunitense (FDA) ha autorizzato la sperimentazione sull'uomo del suo farmaco per il trattamento del dolore cronico.
Arch Resources (-6%): ridotte le previsioni di vendita di carbone da coke per l'intero anno 2023 e ora si attende per l’anno fiscale 2023 8,6 e 8,9 milioni di tonnellate, rispetto al precedente outlook di 8,9-9,7 milioni.
Viatris (+2%): raggiunti due accordi per la cessione di alcune attività per un totale di 3,6 miliardi di dollari. Il primo di circa 2,17 miliardi di dollari per la quasi totalità delle sue attività nel settore dei farmaci da banco dalla francese Cooper Consumer Health e due da 1,2 miliardi ciascuno con la società farmaceutica spagnola Insud Pharma e gli indiani di Iquest Enterprises.
Guardforce AI (+2%): ricavi aumentati dell'8,7% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 18,4 milioni di dollari, mentre il margine lordo è salito a 2,5 milioni di dollari da 1,9 milioni di dollari.
Raccomandazioni analisti
Meta
RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo ancora a 400 dollari.
Amazon
UBS: ‘buy’ e target price alzato da 175 USD a 180 dollari.
NIKE
RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto da 134 USD a 113 dollari.
DZ Bank: da ‘neutral’ a ‘sell’.
Deutsche Bank Securities: ‘buy’ e target price incrementato a 125 USD dai 122 precedenti.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
