Si fermano i server di Amazon, non il rialzo di Wall Street

21/10/2025 06:15
Si fermano i server di Amazon, non il rialzo di Wall Street

L’indice S&P500 è salito dell’1,1%, Amazon dell’1,5%, Apple del 4% (nuovo record). Accordo sulle terre rare tra Stati Uniti e Australia.

Undicesimo flop del voto al Senato per finanziare il governo e mettere fine allo shutdown che, giunto al suo 21/mo giorno, è il terzo più lungo della storia Usa. Il direttore del Consiglio Economico Nazionale, Kevin Hassett, ha dichiarato che il governo potrebbe riaprire questa settimana.

Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


Il crash informatico di Amazon Web Service non ha disturbato il mercato finanziario, a Wall Street, l’indice S&P500 è salito dell’1,1%, in avvicinamento ai massimi storici. Le prime indicazioni sulle vendite dei nuovi iPhone hanno portato Apple su prezzi record, +4% la variazione della giornata. Il clamoroso fuori servizio di Amazon Web Service non ha influenzato i tech in generale, neanche il titolo Amazon, in rialzo dell’1,5%.

Sullo sfondo, a dare sostegno al rialzo, ci sono le aspettative di un buon esito dell’incontro di venerdì in Malesia tra il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent e il vice premier cinese, He Lifeng. Le due super potenze economiche e militari provano a non scontrarsi ma ognuna procede sulla propria via.

TERRE RARE DALL’AUSTRALIA

Il presidente Usa Donald Trump ha firmato un accordo sulle terre rare con il primo ministro australiano Anthony Albanese. L'intesa del valore di 8,5 miliardi di dollari portera' le relazioni a un "livello successivo", ha spiegato il leader di Canberra, decantando l'abbondanza di risorse minerarie nel suo Paese, 'antidoto' al dominio della Cina sulle forniture globali di terre rare, vitali per i prodotti tecnologici.

Canberra e Washington investiranno ciascuno piu' di 1 miliardo di dollari nei prossimi sei mesi, ha affermato Albanese, mentre la Casa Bianca ha stimato la cifra a 3 miliardi di dollari per i due Paesi.

Progressi anche in merito all'accordo sui sottomarini Aukus del 2021, in stallo, tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti. Washington aveva annunciato all'inizio di quest'anno che stava rivedendo l'intesa per almeno tre sottomarini nucleari d'attacco di classe Virginia, firmato dall'ex presidente Joe Biden, ma Trump aveva promesso che l'Australia li avrebbe ottenuti.

SHUTDOWN AL 21° GIORNO

Undicesimo flop del voto al Senato per finanziare il governo e mettere fine allo shutdown che, giunto al suo 21/mo giorno, è il terzo più lungo della storia Usa: i sì si sono fermati a 50, con due dem che si sono uniti ai repubblicani, ma la soglia necessaria è 60 voti. I 43 no sono stati tutti dem.

Il direttore del Consiglio Economico Nazionale, Kevin Hassett, ha dichiarato che il governo potrebbe riaprire questa settimana grazie a un possibile accordo al Senato. Hassett è ottimista che i Democratici moderati possano aiutare a ripristinare il governo, ma se non ci saranno progressi, la Casa Bianca potrebbe dover prendere misure più forti per forzare un accordo.

TRIMESTRALI

L’85% delle società che hanno presentato i conti del trimestre hanno battuto le attese.

"Un flusso costante di segnali fondamentali è sottovalutato per la stabilità del mercato", scrive Callie Cox, capo stratega di mercato presso Ritholtz Wealth Management. "Questa stagione degli utili potrebbe essere particolarmente stabilizzante anche per il mercato azionario, se le ultime stagioni sono indicative”.

Cox sottolinea che nelle ultime tre stagioni di utili trimestrali la crescita degli utili dell'S&P 500 ha superato le stime di inizio stagione di una media di 7,3 punti percentuali.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, future del Dax di Francoforte +0,2%. Ieri il Ftse Mib di Milano ha guadagnato l’1,5%.

UCRAINA

"Penso ci arriveremo... Siamo sulla strada di provare a fare un accordo. Se non lo faremo, un sacco di persone pagheranno un grande prezzo": Donald Trump ostenta un moderato ottimismo in vista del vertice di Budapest con Vladimir Putin, di cui i rispettivi ministri degli esteri discuteranno probabilmente giovedì in un luogo ancora da definire dopo la loro cordiale telefonata lunedì. Il faccia a faccia potrebbe essere a fine ottobre o più probabilmente a inizio novembre, dopo l'incontro con Xi a margine del summit Asean in Corea del Sud: due appuntamenti che potrebbero segnare il destino del mondo, almeno a breve. Il ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto è in arrivo a Washington per discutere i dettagli logistici del vertice, mentre Sofia è pronta a fornire un corridoio aereo sicuro allo zar per raggiungere Budapest, dribblando il mandato d'arresto della Cpi.

ARGENTINA

L'Argentina ha ufficializzato una linea di finanziamento da 20 miliardi di dollari con gli Stati Uniti attraverso uno swap valutario, scambio di valute, come parte di un accordo per la stabilizzazione del cambio. Lo riferisce la Banca Centrale. L'annuncio arriva nel pieno di una corsa contro il peso argentino e a pochi giorni dalle cruciali elezioni legislative del 26 ottobre che decreteranno il futuro del presidente Javier Milei. 

Il Wall Street Journal riporta che un gruppo di banche degli Stati Uniti, tra cui JPMorgan Chase, Bank of America e Goldman Sachs, sta cercando di mettere insieme un prestito di 20 miliardi di dollari per l'Argentina, ma senza rischiare troppo a causa della crisi finanziaria del paese. I prestiti delle banche fanno parte di un piano dell'amministrazione Trump per sostenere il governo del presidente libertario Javier Milei con un pacchetto di 40 miliardi di dollari, che comprende una linea di cambio di 20 miliardi con il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Le banche, compresa Citigroup, stanno cercando garanzie per assicurarsi il rimborso. Gli istituti di credito attendono indicazioni dal Dipartimento del Tesoro riguardo ai collaterali che l'Argentina può offrire.

VENEZUELA

L’inizio di quel che sembra un accerchiamento militare soft del Venezuela da parte degli Stati Uniti, ha avuto una ripercussione inattesa sul mercato finanziario: i bond del Venezuela salgono. Il Financial Times segnalava nei giorni scorsi che da inizio anno, alcune obbligazioni governative di Caracas sono salite del 50%. Il paese sudamericano è andato in default nel 2017 e da allora ha perso l’accesso al mercato dei capitali, ma qualche suo bond è rimasto quotato: chi lo detiene, può pensare che ad un certo punto, un cambio del corso della politica venezuelana possa portare a un rimborso alla pari. Le risorse per onorare il debito, viste le riserve di petrolio, non dovrebbero mancare. Il quotidiano ha parlato con un asset manager specializzato in queste situazioni, il quale, dice di rappresentare o di avere i gestione, bond venezuelani per 130 milioni di dollari.

Le borse dell’Asia salgono, in continuità con la chiusura in rialzo di Wall Street. L’indice Nikkei è in rialzo dello 0,4%, nuovo massimo storico, nel giorno della nomina di Sanae Tachaichi alla carica di premier. Cina: Hang Seng di Hong Kong +1,4%, Shanghai Composite +1%.

TITOLI

Intesa Sanpaolo. Il 17 ottobre la banca ha concluso il programma di acquisto di azioni proprie avviato il 2 giugno scorso, avendo acquistato complessivamente dall’avvio del programma 390.280.888 azioni, pari a circa il 2,19% del capitale sociale, a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 5,1245 euro, per un controvalore totale di 1,999 miliardi.

Monte Paschi. Norges Bank deteneva il 3,16% del capitale della banca al 10 ottobre, secondo le ultime rilevazioni della Consob.

Leonardo. Attesa riunione straordinaria del Cda sui dettagli di un accordo quadro raggiunto con Airbus e Thales per la creazione di un'alleanza europea nel settore satellitare.

Stellantis. L’AD Antonio Filosa ha annunciato ieri 400 nuove assunzioni in Italia e confermato i piani per aumentare la produzione nel paese ammonendo che le regole Ue per ridurre le emissioni devono essere cambiate per sostenere la produzione di auto nella regione.

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Leggi la nostra guida sugli ETF

Bond a 20 anni in sterline

Ogni anno cumula cedole del 10%. Richiamabile dal secondo anno.

Chi siamo

Orafinanza.it è il sito d'informazione e approfondimento nel mondo della finanza. Una redazione di giornalisti e analisti finanziari propone quotidianamente idee e approfondimenti per accompagnarti nei tuoi investimenti.

Approfondimenti, guide e tutorial ti renderanno un esperto nel settore della finanza permettendoti di gestire al meglio i tuoi investimenti.

Maggiori Informazioni


Feed Rss

Dubbi o domande?

Scrivici un messaggio e ti risponderemo il prima possibile.




Orafinanza.it
è un progetto di Fucina del Tag srl


V.le Monza, 259
20126 Milano
P.IVA 12077140965


Note legali
Privacy
Cookie Policy
Dichiarazione Accessibilità

OraFinanza.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 50 del 07/04/2022

La redazione di OraFinanza.it