Si torna a parlare di dazi a Wall Street

Si torna a parlare di dazi a Wall Street

Tra una settimana scadrà la proroga dell’entrata in vigore dei dazi imposti da Donald Trump e le trattative commerciali sono già iniziate, mentre domani l’attenzione sarà tutta sul report sul lavoro che potrebbe condizionare le decisioni della Fed sui tassi.

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Wall Street oggi

Wall Street poco mossa prima dell’apertura ufficiale, in una giornata caratterizzata da alcuni dati macro e dalle novità sulle trattative commerciali tra Stati Uniti e i suoi partner, mentre ieri è stata approvato il disegno di legge promosso da Donald Trump.

I future sul Nasdaq cedono lo 0,10% quando manca circa un’ora all’avvio ufficiale delle contrattazioni, mentre non si muovono i contratti sullo S&P500 e quelli sul Dow Jones.

L’oro guadagna tre decimi percentuali e sale a 3.360 dollari l’oncia (future), mentre il Bitcoin resta sopra quota 107 mila dollari (+0,70%).

Il dollaro prova a recuperare nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD scambia a 1,1779 (-0,20%). Ancora in crescita i prezzi del petrolio: il Brent sale a 66,16 dollari e il greggio WTI si attesta a 67,81 dollari al barile.

I dati macro

Oggi erano attesi i dati dell’ADP sull’occupazione non agricola di giugno, risultai in calo di 33 mila unità, nettamente sotto le previsioni (99 mila unità) e al mese precedente (37 mila).

Numeri attesi in vista della prossima riunione della Federal Reserve, con le attese di prossimo taglio dei tassi di interesse che possono aumentare alla luce della debolezza mostrato dal dato, mentre domani sarà il gran giorno del report sul lavoro negli Stati Uniti.

I dati finora raccolti questa settimana avevano confermato la resilienza dell'economia statunitense nonostante i dazi di Donald Trump e gli swap ora implicano circa 63 punti base di allentamento della politica monetaria della Fed entro la fine dell'anno, in calo rispetto ai 67 punti base di ieri, prima che i dati mostrassero inaspettatamente che le offerte di lavoro negli Stati Uniti erano aumentate al massimo da novembre.

Si avvicinano i dazi

Il 9 luglio prossimo scadrà il rinvio dei dazi globali e Trump ha dichiarato di non prendere in considerazione la possibilità di una proroga, mentre ha nuovamente sollevato dubbi sulla possibilità di raggiungere un accordo con il Giappone, sebbene si aspetti un accordo con l'India. Questa settimana dovrebbero tenersi anche i negoziati con l’Unione europea.

Trump ha ribadito che la maggior parte dei paesi riceverà una lettera con un'aliquota tariffaria "prendere o lasciare". Il timore è che dazi storicamente elevati possano far salire l'inflazione, in quanto le aziende trasferiranno tali costi sui prezzi, il che potrebbe influenzare la posizione della Federal Reserve sui tassi di interesse.

"Come si è visto in altri negoziati commerciali, ci vogliono anni se si vuole che siano condotti correttamente", sottolinea Matthias Scheiber, senior portfolio manager e responsabile del team soluzioni multi-asset di Allspring. "Non è qualcosa che si negozia in una settimana. Se i dazi dovessero aumentare di nuovo e la situazione peggiorasse, nel breve termine potremmo sicuramente assistere a una certa volatilità", prevede l’esperto.

Il disegno di legge fiscale

Negli ultimi giorni, l'attenzione degli investitori si era concentrata sull'avanzamento dell'imponente disegno di legge di Trump su tasse e spesa pubblica, che dovrebbe aumentare di 3,3 trilioni di dollari il debito nazionale, tagliare le tasse e ridurre i programmi di previdenza sociale.

La proposta è ora in attesa della Camera dei Rappresentanti per una possibile approvazione definitiva, dopo che i Repubblicani del Senato l'hanno approvata ieri con un margine minimo.

Il disegno di legge ha alimentato le preoccupazioni fiscali, ma la reazione dei mercati obbligazionari è stata relativamente contenuta dopo l'approvazione da parte del Senato.

Aninda Mitra, responsabile della strategia macro per l'Asia del BNY Investment Institute, ha affermato che il disegno di legge consolida un costante deterioramento della posizione fiscale e della traiettoria del debito del governo statunitense. "L'impatto a breve termine è principalmente sul prezzo, ma il fattore incertezza potrebbe mantenere elevati i premi a termine. Non crediamo che i rendimenti a lungo termine subiranno un calo significativo nell'orizzonte temporale di 6-12 mesi”, ha concluso.

Notizie societarie e pre market USA

Netflix (+0,70%): ha avuto colloqui con Spotify per collaborare a progetti come premi musicali o serie di concerti dal vivo come parte della sua spinta televisiva dal vivo, secondo indiscrezioni pubblicate dal Wall Street Journal.

KKR (+1%): acquisterà l'azienda britannica produttrice di strumenti scientifici Spectris per 6,46 miliardi di dollari compreso il debito.

Constellation Brands (-1%): vendite nette nel primo trimestre per 2,52 miliardi di dollari, inferiori ai 2,55 miliardi stimati (dati LSEG).

Centene (-24): ritira le sue previsioni sugli utili per il 2025 pari a 7,25 dollari per azione e comunicherà i risultati trimestrali il 25 luglio.

Raccomandazioni analisti

Amazon

Jefferies: buy e prezzo obiettivo alzato da 250 a 255 dollari.

Apple

Jefferies: da sell a neutral e target price aumentato da 170,62 a 188,32 dollari.

Warner Bros

BofA Securities: buy e prezzo obiettivo incrementato da 14 a 16 dollari.

Morgan Stanley

Goldman Sachs: neutral e target price salito da 136 a 147 dollari.

JP Morgan

Goldman Sachs: buy e prezzo obiettivo alzato da 305 a 323 dollari.

Bank of America

Goldman Sachs: buy e target price aumentato da 52 a 56 dollari.

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