Slack, boom al debutto. Il titolo vola del +50% a Wall Street

Il servizio di messaggistica aziendale vola a 23,2 miliardi di capitalizzazione, 7,5 miliardi in più rispetto al giorno prima. Come Spotify, il gruppo fondato da Stewart Butterfield, è sbarcato in Borsa usando la scorciatoia (direct listing ) ovvero nessuna offerta pubblica, nessun intermediario o banche a cui pagare ricche commissioni per quotarsi. Gli investitori hanno comprato il titolo direttamente in Borsa.
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Partenza col botto
Circa sette miliardi e mezzo di dollari di differenza. L’atterraggio di Slack alla borsa di New York è di quelli che fanno rumore.
Per 5 ore l’azione non è riuscita nemmeno a scambiare, la prima transazione è avvenuta solo alle 12.09 locali con una valutazione schizzata a 23,2 miliardi dai 15,7 miliardi sulla base del prezzo di riferimento.
Cos’è Slack
Slack is where work happens.
Il claim della società fondata da Stweart Butterfield, già cofondatore di Flickr, è chiaro: rivoluzionare il mondo del lavoro, scavandosi la propria nicchia nel segmento della messaggistica tra colleghi.Slack non è sempre stata questo. A dirla tutta, non si chiamava nemmeno così. In origine il suo nome era Tine Speck (ed era) una società di giochi. Tutto è cambiato quando diverse aziende americane si sono interessate al sistema di messaggistica interno che avevano sviluppato.
Oggi Slack punta a sostituire le email come strumento di comunicazione tra colleghi: un colpo di spugna per semplificare quelle comunicazioni veloci, con note da ricordare, documenti da consultare e chiamate da effettuare.
La comunicazione diventa immediata, basandosi sul modello delle chat, organizzate in canali dedicati a singoli argomenti o a unità lavorative. Con Slack, un’azienda può decidere di creare canali dedicati al settore Marketing, a quello delle vendite e all’area finanza. Il software permette, inoltre, di creare canali per singole funzioni come l’ #help dedicato alla segnalazione di problemi tecnici.
Fin qui nulla di complesso, ciò rende Slack superiore a un normale software di messaggistica sono la centralità della comunicazione e la possibilità di integrare servizi come cartelle condivise sul cloud o calendari, così come condividere lo schermo e effettuare riunioni di gruppo.
Slack dispone di un proprio mercato di appllicazioni e bot, attraverso il quale scegliere tutte le funzionalità da integrare secondo le diverse esigenze. Per gli amministratori è possibile consultare le statistiche dei differenti canali, per migliorare la comunicazione interna dei team.
Perchè la quotazione diretta?
La strategia del Ceo, Stewart Butterfield, è stata quella di usare il direct listing, o quotazione diretta, nessun modulo di adesione all’offerta o banche intermediarie, solo consulenti, permettendo quindi agli investitori di iniziare subito gli scambi dei titoli e tagliare i costi della quotazione.
Scelta apprezzata dal mercato, anche se dietro quel +48% sul prezzo iniziale del titolo, passato dai 26 dollari del prezzo di riferimento indicato a 38,5, si nasconde forse una valutazione iniziale troppo bassa. Pochi minuti dopo l’apertura delle contrattazioni, il titolo (codice WORK) è salito fino quasi a toccare i 42 dollari, per poi chiudere la seduta a 38,9.
Slack è la seconda società, dopo Spotify, a optare per una quotazione diretta, anziché per una Ipo. Allora come oggi la scelta pagò, e non poco, con le azioni del colosso svedese della musica in streaming che in apertura valevano 165 dollari, contro i 132 del prezzo di riferimento Il titolo ha poi chiuso la giornata 149.
Quotazione diretta significa che gli azionisti esistenti possono vendere le loro azioni, ma la società non ne emetterà di nuove per raccogliere capitale.
Un’arma a doppio taglio, il mercato potrebbe chiedersi perchè il principale azionista sta vendendo e allo stesso tempo domanda ad altri di investire senza raccogliere capitali freschi per accelerare la crescita.
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