Snam, nel 2022 aumentano ricavi e dividendo


La crescita del business della transizione energetica ha permesso alla società energetica di aumentare i ricavi nonostante uno scenario definito “estremamente volatile” dalla società, mentre vengono confermati i target del 2023 anche grazie all’incremento degli investimenti.


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Il 2022 di Snam

“Ebitda e debito migliori delle attese”, con “un utile netto impattato da svalutazioni”. Questa la sintesi degli analisti di Equita Sim circa i numeri sul 2022 di Snam diffusi questa mattina, confermando la raccomandazione ‘hold’ sul titolo e un prezzo obiettivo a 5,5 euro rispetto ai 4,66 euro di questa mattina (+1%). Nel dettaglio, la società di infrastrutture energetiche ha chiuso lo scorso anno con un aumento dei ricavi dell’11,1%, a 3.317 milioni di euro, grazie alla crescita del business della transizione energetica (+325 milioni di euro, +87,8%), maggiormente efficiente soprattutto in ambito residenziale, mentre nel settore del gas sono cresciuti di 6 milioni.

L’Ebitda adjusted risulta leggermente in calo (-0,6%) a 2.237 milioni di euro, riduzione legata alla flessione nei ricavi regolati e all’aumento dei costi delle utilities, quasi del tutto compensati da ricavi aggiuntivi e dal maggior contributo dei business legati alla transizione energetica.

Infine, l’utile netto adjusted è stato pari a 1.163 milioni di euro, in diminuzione del 4,5%, mentre l’indebitamento finanziario netto è pari a 11.923 milioni di euro (14.021 milioni di euro al 31 dicembre 2021), in riduzione principalmente per la variazione del capitale circolante connessa all’attività di bilanciamento.

Soddisfazione e orgoglio

I risultati del 2022 sono stati accolti “con soddisfazione e un pizzico di orgoglio” da parte dell’ad Stefano Venier, “ma al tempo stesso con la consapevolezza che il percorso per dotare il Paese delle infrastrutture capaci di garantire la piena sicurezza energetica è appena iniziato”.

Numeri raggiunti in “uno scenario estremamente volatile che ha introdotto profondi mutamenti nei mercati energetici e nell'assetto del sistema nazionale, imponendoci di reagire con rapidità ed efficacia per garantire la disponibilità di gas nell'immediato e nel medio”, aggiungeva il manager. Al tempo stesso, abbiamo “realizzato investimenti superiori del 50% rispetto all'anno precedente, per la maggior parte allineati alla Tassonomia europea e ai Sustainable Development Goals” e “nel 2022 sono anche stati conseguiti significativi progressi sui principali indicatori di performance operativa e ESG, sia per l'infrastruttura del gas che nei business della transizione energetica”, concludeva Venier.

Dividendo

Alla luce dei risultati approvati ieri dal cda, viene proposto dal board un saldo di dividendo di 0,1651 euro per azione, in pagamento dal 21 giugno 2023 con record date il 20 giugno e stacco di cedola in programma il 19 dello stesso mese.

Pertanto, il dividendo per l’esercizio 2022 risulta di 0,2752 euro per azione, visti gli 0,11 euro già distribuiti nel mese di gennaio 2023 a titolo di acconto e per complessivi 369 milioni di euro.

Complessivamente, il dividendo risulta in crescita del 5% rispetto al 2021. 

Previsioni

Nell’anno in corso da Snam si attendono un incremento dei ricavi connessi alla crescita della RAB grazie agli investimenti realizzati, all’ampliamento del perimetro con l’entrata in esercizio della nuova FSRU, ai maggiori ricavi per servizi “output-based”, anche legati agli incentivi sugli asset completamente ammortizzati, e al contributo dei business della transizione energetica.

Sugli oneri finanziari, avvisa la società, peserà il rialzo dei tassi di interesse, il quale verrà gestito attraverso una maggiore diversificazione delle fonti e degli strumenti di finanziamento e tramite il ricorso a strumenti di debito più flessibili.

Ad ogni modo, sottolinea la nota, nel medio e lungo periodo il sistema tariffario italiano è in grado di offrire, attraverso le periodiche revisioni del costo del capitale riconosciuto, un natural hedging.

Per quanto riguarda gli obiettivi finanziari, per l’anno in corso si confermano gli investimenti per 2,1 miliardi di euro (+9%), una RAB tariffaria di circa 22,4 miliardi di euro (+5%), un utile netto adjusted di 1,1 miliardi circa e un debito netto tra 15 e 15,5 miliardi.

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