Snam punta su Esg e obiettivo “Net zero carbon”. Investimenti in crescita nel nuovo piano industriale

25/11/2020 12:00
Snam punta su Esg e obiettivo “Net zero carbon”. Investimenti in crescita nel nuovo piano industriale

Questa mattina la società di San Donato Milanese ha annunciato il nuovo piano strategico da circa 7,4 miliardi di investimenti. Di questi, 6,7 miliardi saranno destinati alle infrastrutture energetiche. Previsto un incremento del Rab del 2,5% medio annuo nel periodo 2020-2024.

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Un miliardo di investimenti in più rispetto al piano 2019-2023

Snam punta sugli Esg, i fattori ambientali sociali e di governance, e li mette al centro del nuovo piano industriale 2021-2024. Questa mattina la società di San Donato Milanese ha annunciato il nuovo piano strategico da circa 7,4 miliardi di investimenti, in crescita di un miliardo rispetto ai 6,5 del piano 2019-2023. Di questi, 6,7 miliardi saranno destinati alle infrastrutture energetiche regolate, focalizzati su sostituzioni in ottica hydrogen ready, digitalizzazione, decarbonizzazione e Sardegna. Quasi raddoppiate a 720 milioni gli investimenti nei business della transizione energetica (tra in infrastrutture di biometano, efficienza energetica, progetti nell’idrogeno e l’accrescimento dell’infrastruttura di distribuzione con focus LNG).

Il focus sulla neutralità carbonica

Snam si impegna a «raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, in linea con il target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5° C previsto dall’Accordo di Parigi», e punta a consolidare «la propria leadership nei fattori Esg». A sostenere questo sforzo la decisione di innalzare «al 50% al 2030 (su base anno 2018) il target di riduzione delle emissioni di CO₂ equivalente Scope 1 e Scope 2 (dirette e indirette energetiche), rispetto al precedente obiettivo di -40% su base anno 2016».

Quasi la metà della riduzione, sottolinea la società, deriverà dal progetto delle “centrali dual fuel”, la quota restante sarà raggiunta con l’abbattimento delle emissioni di metano del 45% entro il 2025. La società fa il punto anche sulle emissioni Scope 3 (ossia quelle prodotte dalla supply chain): qui sono in corso accordi con i fornitori per raggiungere una progressiva riduzione ma non si danno percentuali a oggi. «Nel 2024  - si legge ancora nella nota – l’azienda permetterà di evitare emissioni per oltre 600.000 tonnellate di CO₂ equivalente, grazie anche alla produzione di biometano, alle iniziative di efficienza energetica e ai progetti di mobilità sostenibile a CNG e LNG».

I fattori Esg sono sempre più integrati nelle strategie e nella gestione dell’azienda. A tal proposito, Snam ha elaborato e pubblicato una “scorecard” su 13 aree con 22 obiettivi materiali e quantitativi per fornire agli stakeholder una visione olistica dell’impegno e della crescente sensibilità in ambito Esg, consentendo loro di monitorarne i risultati

Gli highlights economico-finanziari

Tra i principali indicatori di crescita la società prevede un incremento medio annuo (con base 2019) dell’utile netto del 2,5%; dell’utile netto per azione del 3,2%; dell’Ebitda del 3,3%; del dividendo per azione (Dps) del 5% fino al 2022, con ulteriore 2,5% di crescita minima nel 2023-2024.

Il valore degli asset regolati (Rab) crescerà di oltre il 2,5% medio annuo nel periodo 2020-2024.

La guidance sull’utile netto del 2021 è di una crescita del 3% circa rispetto alla guidance 2020.

Per il 2021 Snam si attende un livello di indebitamento a fine anno pari a circa 13,5 miliardi di euro, tenuto conto degli investimenti previsti nell’anno di 1,4 miliardi. La Rab raggiungerà € 21 miliardi nel 2021.

Nonostante l’annuncio, alle 12 il titolo della società di San Donato Milanese galleggia poco sotto la soglia di parità, segnando -0,50% scambiato a 4,74 euro.

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