Snam resiste alla crisi in Ucraina e conferma l’outlook 2022
Il primo trimestre 2022 della società si è chiuso con un aumento dell’utile netto, mentre i ricavi nel resto dell’anno sono confermati sopra il miliardo di euro a domanda di gas costante.
Il trimestre di Snam
Snam esce da un inizio anno a testa alta, confermano la guidance per l’anno in corso.
Nel dettaglio, i primi tre mesi del 2022 sono stati archiviati con una crescita dell’utile netto adjusted del 3,8% se paragonato con lo stesso periodo dello scorso anno, arrivando a 325 milioni grazie alla positiva performance operativa e alla crescita del contributo delle società partecipate.
I ricavi totali balzano del 14,8% a 808 milioni di euro, trascinati dalla crescita dei business regolati e del settore legato alla transizione energetica.
Aumento anche del margine operativo lordo al 31 marzo, salito a 588 milioni (+5,2%) per effetto della positiva performance dei regolati, mentre l’utile operativo arriva a 376 milioni (+4,7%).
Il flusso di cassa netto da attività operative (1.731 milioni) consente il finanziamento intero dei fabbisogni connessi agli investimenti tecnici e in partecipazioni (-308 milioni), generando un free cash flow di 1.423 milioni di euro.
In calo l’indebitamento finanziario netto, sceso di 1.401 milioni rispetto a fine 2021, a causa del pagamento agli azionisti dell’acconto sul dividendo e alle variazioni non monetarie relative principalmente all’estinzione del bond convertibile mediante assegnazione di azioni Snam in portafoglio.
Un core business “solido”
I numeri del trimestre “mostrano la solidità del core business di Snam, la positiva performance operativa e il maggiore contributo delle società partecipate, elementi che hanno consentito di compensare gli effetti derivanti dalle disposizioni del nuovo periodo regolatorio in tema di remunerazione del capitale per le attività caratteristiche”, commenta Stefano Venier, amministratore delegato di Snam.
Il manager sottolinea inoltre il ruolo della infrastruttura di trasporto, stoccaggio e rigassificazione della società che conferma la “centralità nel complesso contesto geopolitico attuale. Per questo siamo anche al lavoro per intraprendere le iniziative necessarie per contribuire alla sicurezza e per consentire la diversificazione degli approvvigionamenti in Italia e nei territori nei quali operiamo, restando nel contempo impegnati ad abilitare la transizione energetica e a raggiungere i nostri obiettivi di neutralità carbonica, nell'interesse di tutti i nostri stakeholder”.
Russia e outlook
La società ha cercato di rassicurare sulla situazione legata al conflitto in Ucraina, specificando che sul “mercato russo non risulta attiva e non detiene partecipazioni, anche in joint venture in società locali”.
Sulla base delle informazioni disponibili al momento e delle stime del management, la società “prevede un impatto complessivamente limitato rispetto ai risultati economico-patrimoniali dell'anno in corso, il che consente di confermare la guidance sull'utile netto 2022 di circa 1,1 miliardi di euro, assumendo la stabilità della quota in De Nora e del contributo delle consociate austriache e una domanda gas costante”.
Per quanto riguarda la domanda di gas naturale in Italia per l’anno in corso, le stime di Snam prevedono una flessione rispetto al 2021, in particolare per “effetto dell’aumento dei prezzi energetici nel settore industriale e per temperature attese meno rigide rispetto a quelle registrate nel 2021”.
L’attività di “ottimizzazione della struttura finanziaria condotta negli ultimi sei anni”, aggiungono dalla società, “ha portato a una riduzione del costo medio del debito lordo a un valore medio al di sotto dell’1% nel 2021 rispetto al 2,4% del 2016. Le attuali condizioni di mercato e lo scenario di tassi e credit spread si prevede potranno impattare questo livello nella rimanente parte dell'anno, seppur in maniera limitata grazie al pre-funding e all'esercizio di liability management conclusi a inizio 2022”.
Nessun allarme sul gas
Nel frattempo, da Snam informano che le interruzioni di gas in Ucraina non comportano problemi per la fornitura in Italia, almeno per il momento.
Secondo i dati della società, si sta verificando una compensazione, per un leggero calo da Tarvisio (circa 55 milioni di metri cubi al giorno, contro i 45 di ieri), ma negli ultimi mesi le variazioni si sono registrate in una forchetta tra 25 e 80 milioni di metri cubi al giorno che dipendono da dinamiche commerciali di approvvigionamento.
Il sistema, però, resta in equilibrio e oggi sta aumentando la fornitura di gas dal Paso Gries, mentre quello in rete è comunque superiore alla stima della domanda nazionale, quantità maggiore rispetto ai consumi.
Pertanto, attualmente lo stop in Ucraina non comporta ripercussioni sull’Italia e i flussi dalla Russia “continuano senza interruzioni”, mentre Snam ha firmato un protocollo d’intesa con Enagas per uno studio di fattibilità tecnica per la possibile realizzazione di un gasdotto sottomarino tra Spagna e Italia.
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