Snam supera la guidance e conferma il dividendo. Nessuna esposizione in Russia


Il gruppo ha visto una crescita dell’utile nel 2021 e ha confermato le sue previsioni di utile per l’anno in corso, mentre si mostra non preoccupata dalla crisi in Ucraina.


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I numeri di Snam

Guidance 2021 sull’utile netto superata per Snam, grazie alla crescita degli investimenti nell’infrastruttura di trasporto e stoccaggio (pari a circa 1,3 miliardi di euro).

In particolare, il gruppo ha visto un utile netto adjusted pari a 1,218 miliardi di euro, in crescita del 4,6% rispetto al 2020 e migliore dell’outlook stabilito dalla società, fermo a 1,170 miliardi.

Per quanto riguarda il 2022, la società ha confermato la guidance sull’utile netto adjusted 2022, pari a circa 1,1 miliardi di euro.

Il risultato è stato ottenuto grazie alla “performance operativa, alla crescita del contributo delle società partecipate e alla continua ottimizzazione della gestione finanziaria, con un costo del debito lordo allo 0,8%”, spiega il comunicato diffuso questa mattina da Snam.

Altri dati finanziari e andamento in borsa

I ricavi totali sono balzati del 10,2% rispetto al periodo precedente, arrivando a 2,986 miliardi, mentre il margine operativo lordo (Ebitda) adjusted è cresciuto del 2,4%, salendo a 2,250 miliardi.

In crescita gli investimenti tecnici, arrivati a 1,270 miliardi (+6,8%), mentre l’indebitamento finanziario netto ha visto un aumento a 14,021 miliardi dai precedenti 12,892 miliardi, a causa delle acquisizioni realizzate e per la crescita del capitale circolante legato allo sviluppo del business dell’efficienza energetica, nonché per il temporaneo effetto dell’attività di bilanciamento.

I risultati ottenuti “sono il frutto del lavoro compiuto in questi anni da tutta la squadra per rafforzare ulteriormente la posizione di Snam quale azienda leader in Europa nel trasporto e nello stoccaggio di gas naturale, coniugando l’attenzione alla sicurezza e alla diversificazione degli approvvigionamenti con l’impegno nella transizione energetica e nei fattori ESG”, commentava l'AD Marco Alverà.

La diffusione dei dati è stata accolta con freddezza a Piazza Affari, dove il titolo Snam procede intorno la parità (4,88 euro) dopo circa un’ora di contrattazioni, in linea con l’andamento del Ftse Mib.

Dividendo

Alla luce di questi numeri, il consiglio di amministrazione ha proposto un dividendo pari a 0,2620 euro per azione, di cui 0,1048 già distribuiti nel mese di gennaio 2022 a titolo di acconto (345 milioni) e 0,1572 euro per azione a saldo, con data di pagamento a partire dal 22 giugno 2022.

La proposta, all’ordine del giorno dell’assemblea convocata per il prossimo 27 aprile 2022, rappresenta un aumento del 5% rispetto al 2020, risultando così in linea con la politica di dividendi prevista per l’anno in corso e “conferma l'impegno di Snam nell’assicurare agli azionisti una remunerazione attrattiva e sostenibile nel tempo”.

L’esposizione nella zona di guerra

Il gruppo sottolinea come l’Italia e l’Europa importino dalla Russia una parte rilevante del proprio fabbisogno di gas e di petrolio.

In particolare, il gas di provenienza russa in Italia ammonta a circa 30 miliardi di standard metri cubi l’anno, pari a circa il 38% del fabbisogno nazionale.

I ricavi del ‘core business’ di Snam, precisano dalla società, non sono correlati all’andamento del prezzo del gas, in quanto sono commisurati agli investimenti nelle infrastrutture di trasporto, stoccaggio e rigassificazione del gas naturale e ai servizi forniti agli utenti del sistema.

Inoltre, “Snam non è attiva nel mercato russo e non detiene partecipazioni, anche in joint venture, con società russe”, precisano.

Mentre i flussi di gas dalla Russia continuano senza interruzioni, da Snam sottolineano il permanere “dell’incertezza e il timore di possibili implicazioni sul fronte degli approvvigionamenti”, già causa della significativa crescita dei prezzi del gas e del petrolio.

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