Société Générale, più utili ma niente buyback: investitori delusi

Société Générale, più utili ma niente buyback: investitori delusi

Nonostante risultati superiori alle attese e un CET1 al 13,7%, la banca francese preferisce rafforzare il capitale anziché rilanciare i buyback. Gli analisti: “Una pausa, non un cambio di rotta.” A Parigi titolo in calo del 3%

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Efficienza operativa e utile in crescita

Société Générale ha chiuso il terzo trimestre del 2025 con risultati superiori alle attese, ma la decisione di non annunciare un nuovo buyback ha deluso il mercato, spingendo il titolo in calo del 3% a Parigi. L’utile netto di gruppo è aumentato dell’11% a 1,52 miliardi di euro, contro 1,37 miliardi dell’anno precedente e ben al di sopra delle stime medie degli analisti (1,31 miliardi secondo Visible Alpha).

Il risultato è stato trainato da una riduzione dei costi più marcata del previsto e da un miglioramento della redditività nella banca retail francese, dove l’utile operativo è salito del 18%. Le spese di gestione si sono attestate a 4,06 miliardi di euro, sotto le attese di 4,14 miliardi, mentre il rapporto cost/income è sceso al 61%, ben al di sotto dell’obiettivo annuale inferiore al 65%.

I ricavi complessivi sono stati pari a 6,66 miliardi di euro, in calo del 2,7% su base annua, principalmente per effetto delle dismissioni di asset non strategici, ma ha comunque battuto le previsioni (6,41 miliardi). A perimetro costante, i ricavi sono invece cresciuti del 3,8%, grazie alle divisioni di banca retail, private banking e assicurazioni.

Nelle attività di mercato, la performance è rimasta solida: i ricavi del trading su obbligazioni e valute sono aumentati del 12%, compensando la flessione del 6,7% nel comparto azionario.

Capitale rafforzato ma stop ai buyback

Il Common Equity Tier 1 (CET1), misura della solidità patrimoniale, è salito al 13,7%, contro il 13,2% di un anno fa e sopra il target minimo del 13%. Nonostante il margine di capitale in eccesso, l’amministratore delegato Slawomir Krupa ha scelto la cautela:

“Non intendiamo operare con un livello di capitale significativamente superiore al 13%, ma dobbiamo rimanere ragionevolmente prudenti, viste le condizioni macroeconomiche e di mercato.”

La banca ha appena completato un programma di buyback da 1 miliardo di euro, annunciato a luglio, ma non ha fornito indicazioni su nuove operazioni di riacquisto di azioni. Una scelta che gli analisti hanno definito “deludente ma comprensibile”. Secondo RBC Capital Markets, si tratta probabilmente di “una questione di tempistica”, mentre Jefferies ha ricordato che, con un titolo ancora scambiato a circa il 20% sotto il valore contabile tangibile, i buyback restano un’opzione interessante.

Un ulteriore fattore che potrebbe aver frenato la decisione è l’emendamento approvato dal Parlamento francese che aumenta la tassazione sui riacquisti di azioni dal precedente 8% sul valore nominale a circa 33% del valore di mercato, riducendone l’attrattiva.

Un turnaround che convince il mercato

Da quando Krupa ha assunto la guida della banca, nel 2023, Société Générale ha accelerato il piano di semplificazione del gruppo attraverso la vendita di attività non core, la riduzione dei costi e il rafforzamento del capitale. I risultati mostrano che la strategia sta dando frutti:

  • il titolo ha raddoppiato il suo valore nel 2025, dopo anni di sottoperformance;
  • la redditività del capitale tangibile (ROTE) è salita al 10,7% nel trimestre e al 10,5% sui nove mesi, già oltre l’obiettivo annuale del 9%;
  • il costo del rischio è rimasto sotto controllo, a 369 milioni di euro, in calo rispetto ai 406 milioni del 2024.

La banca digitale BoursoBank, considerata una delle punte di diamante del gruppo, ha superato la soglia di 8 milioni di clienti a luglio, in anticipo rispetto agli obiettivi, contribuendo alla crescita della divisione retail in un mercato domestico sempre più competitivo.

Contesto macro e prospettive

Il quadro resta complesso per il settore bancario francese, penalizzato dalla crisi politica interna e dai downgrade sul rating sovrano di Francia da parte di S&P e Fitch, fattori che potrebbero aumentare i costi di raccolta per gli istituti di credito. In questo contesto, la prudenza di Société Générale appare coerente con una gestione orientata alla stabilità patrimoniale più che all’immediata remunerazione degli azionisti.

Krupa ha confermato che la banca è “sulla buona strada per raggiungere tutti gli obiettivi annuali”, mantenendo un focus su efficienza operativa, solidità del capitale e disciplina dei costi.

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