Sollievo a Wall Street dopo i dati sull’inflazione

L’indice dei prezzi al consumo di aprile è risultato leggermente sotto le previsioni su base mensile, attirando acquisti sui future sui principali indici della borsa di New York.
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Poche sorprese dall’inflazione negli USA
Si accendono i future sui principali indici di Wall Street dopo un dato sull’inflazione di poco sotto le previsioni, che porta “sollievo” sui mercati, mantenendo vive le speranze di un taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve nel corso di quest’anno.
Oggi l’indice dei prezzi al consumo su base mensile è risultato (+0,3%) leggermente sotto le previsioni (+0,4%) e il dato precedente (+0,4%). Annualmente, la crescita ha rispettato le attese (+3,4%) e quella del mese di aprile (+3,5%).
In linea con le attese l’inflazione ‘core’, ovvero senza gli elementi più volatili quali energia e alimentari, con una crescita mensile dello 0,3% e annuale del 3,6%.
In calendario anche il dato sulle vendite al dettaglio di aprile su base mensile, risultate inferiori (0%) rispetto alle previsioni (0,4%) e al dato precedente (0,7%). +3,04 su base annuale dal precedente 3,83%.
Sollievo a Wall Street
“Ci sarà un po’ di sollievo per la Fed guardando i numeri iniziali qui. Possono ancora affermare che il processo di disinflazione è in corso. I dati sull’inflazione a 12 mesi sono entrambi inferiori per aprile”, scrive da Bloomberg Intelligence Chris Anstey.
I future sui principali indici, infatti, aumentano i guadagni e i contratti sul Nasdaq e quelli sullo S&P500 salgono a +0,60% dopo una mattinata (italiana) passata in parità, seguiti da quelli sul Dow Jones (+0,40%).
Il dollaro cede nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD sale a 1,0857.
Secondo il FedWatch Tool del CME, i trader vedono una probabilità del 51,7% (in aumento dal 49,7% precedente al dato di oggi) che la banca centrale americana inizi a tagliare i tassi a settembre.
L’analisi degli esperti
Il sollievo dei future post dati “potrebbe essere dovuto più al rallentamento significativo delle vendite al dettaglio che all’indice dei prezzi al consumo vicino alle attese”, ipotizza Giuseppe Richter di Bloomberg Intelligence.
Si tratta di “dati favorevoli alla Fed”, secondo Gregory Faranello, responsabile del trading e della strategia dei tassi statunitensi per AmeriVet Securities, in quanto “entrambi i dati indicano una moderazione, ovvero ciò che la Fed sta cercando. Questi numeri supportano il concetto del presidente Powell di ‘più alto più a lungo’ per potenzialmente ridurre” i tassi di interesse.
In ogni modo, secondo Richard Flynn, amministratore delegato di Charles Schwab UK, nonostante questi dati offriranno “rassicurazione ai mercati dopo l'indesiderato aumento dei dati sull'indice dei prezzi al consumo lo scorso mese, è improbabile che i dati inducano un cambiamento imminente nei tassi di interesse”.
“La pazienza è stato il messaggio principale della Fed ultimamente. I funzionari sono stati abbastanza coerenti nell’affermare che gli attuali tassi di interesse sono sufficientemente restrittivi da tenere l’inflazione sotto controllo e che la prossima mossa sarà un taglio. Tuttavia, è anche chiaro che non hanno fretta di fare questa mossa”, ha aggiunto.
Le parole di Powell
Ieri Jerome Powell affermava di prevedere che la prossima mossa della Federal Reserve non sarà un aumento dei tassi, indebolendo il dollaro ai minimi da un mese.
Parlando all’Annual General Meeting della Foreign Bankers’ Association, Powell ha invitato alla pazienza riguardo alla traiettoria dell’inflazione, ritenendo che l’attuale politica monetaria restrittiva debba fare il suo lavoro “più a lungo”, considerando che, dopo un significativo allentamento dell’inflazione lo scorso anno, il primo trimestre si è distinto per la mancanza di ulteriori progressi.
Il Presidente dell’istituto centrale ha comunque sottolineato di aspettarsi che l’inflazione continuerà a progredire verso l’obiettivo del 2% quest’anno, mentre l’economia USA sta “performando molto bene ultimamente” e la crescita del PIL dello scorso anno è stata di poco superiore al 3%.
Notizie societarie e pre-market USA
GameStop (+10%): continua il rally del titolo dopo il ritorno di ‘Roaring Kitt’ che lo aveva portato a guadagnare il 180% in soli due giorni.
Boeing (-1%): il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha detto che la società ha violato l'accordo del 2021 che la metteva al riparo da azioni penali per gli incidenti mortali del 737 MAX nel 2018 e nel 2019.
New York Community Bancorp (+5%): ha annunciato di aver accettato di vendere circa 5 miliardi di dollari di mutui ipotecari a JP Morgan Chase.
Nextracker (+14%): ricavi nel quarto trimestre per circa 737 milioni di dollari, maggiori della stima di 681,9 milioni (dati LSEG).
Raccomandazioni analisti
Alphabet
Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo fermo a 200 dollari.
Boeing
RBC: ‘buy’ e target price ancora a 215 dollari.
Bernstein: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato da 179 USD a 184 dollari.
The Home Depot
BNP Paribas Exane: ‘neutral’ e prezzo obiettivo alzato da 307 USD a 332 dollari.
Truist Securities: ‘buy’ e target price incrementato da 417 USD a 406 dollari.
AMC International
Citigroup: ‘sell’ e prezzo obiettivo aumentato da 3,10 USD a 3,20 dollari.
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