Sprint Saipem dopo fiducia da Morgan Stanley

Il broker ha alzato il target price sul titolo della società italiana, aiutata anche dall’intervento della Banca centrale cinese per sostenere l’economia del più grande importatore di petrolio al mondo.
Acquisti su Saipem
Saipem in luce a inizio settimana sostenuta dalla fiducia concessale da Morgan Stanley.
Le azioni della società petrolifera italiana arrivano a guadagnare il 5% dopo circa due ore di contrattazioni, toccando un massimo di 1,52 euro.
Resta tra i migliori del Ftse Mib, con un guadagno del 32% rispetto a 1,18 euro di inizio gennaio.
Fiducia da Morgan Stanley
In queste ore gli analisti di Morgan Stanley si sono focalizzati su Saipem, alzando il target price da 1,85 a 2,15 euro, confermando il giudizio ‘overweight’.
Il broker vede “fondamentali solidi” nella società italiana e in tutto il settore di servizi per l’energia, alla luce della forte domanda di nuovi progetti sia offshore che Gnl.
Per Saipem, gli analisti di Morgan Stanley vedono spazio per un’accelerazione del percorso di espansione dei margini e rafforzamento del bilancio patrimoniale in linea con i target della società.
La chiave, secondo MS, sarà la capacità di esecuzione, ma con la prospettiva di un ritorno al dividendo, e il broker ritiene che la valutazione attuale del titolo sia attraente rispetto al rischio.
Petrolio e Cina
Il sentiment positivo condiziona anche molte altre società petrolifere nella mattinata di oggi, sostenute anche dall’ottimismo per la situazione in Cina a seguito dell’intervento della banca centrale.
L'ottimismo mantiene alte le quotazioni del petrolio, visto che il gigante asiatico ne è il primo importatore al mondo, con il greggio WTI oltre quota 81 dollari e il Brent scambiato sopra gli 85 dollari al barile.
La Banca centrale cinese (Pboc) ha nuovamente abbassato i tassi di riferimento nel tentativo di evitare il rallentamento della crescita.
Il tasso Lpr a un anno, che rappresenta il parametro di riferimento dei tassi più vantaggiosi che le banche possono offrire alle imprese e alle famiglie, è stato ridotto dal 3,55% al 3,45%, comunque sotto le attese del mercato.
A sorpresa, invece, la Pboc ha lasciato invariato al 4,2% il tasso a 5 anni, il benchmark per i mutui immobiliari, nonostante una debole domanda di prestiti dovuta alla crisi del real estate.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
