Stellantis: 2024 turbolento, ma il titolo vola grazie al dividendo
Decisa per il 2023 una cedola da 1,55 euro, superiore alle attese del mercato. Approvato anche un buyback da 3 miliardi. Gli scioperi in Usa sono costati 3 miliardi di minor ricavi. In arrivo la Citroën ë-C3 a 23.300 euro, l’EV prodotto in Europa con il prezzo più competitivo
Dall’inizio del 2023 a oggi le azioni sono salite del 73%
L’aumento del dividendo e l’annuncio di un piano di buyback da 3 miliardi di euro hanno messo le ali all’azione Stellantis che giovedì 15 febbraio a metà seduta segna un rialzo del 4,3% a 23,56 euro, nuovo massimo assoluto per il gruppo europeo dell’automotive. Il board ha deciso di proporre un dividendo sull’esercizio 2023 di 1,55 euro, in crescita del 16% sull’anno precedente e superiore alle attese del mercato, che puntava su un dividendo di 1,52 euro.
Dall’inizio del 2023 a oggi le azioni Stellantis sono salite del 73%, realizzando la migliore performance in Europa fra le Case automobilistiche.
Utile e margine operativo superiori al consensus
Dividendo e buyback hanno fatto scivolare in secondo piano i timori sulle prospettive dell’industria europea dell’auto, alle prese con la concorrenza dei modelli cinesi più economici in uno scenario di costi più elevati e domanda in rallentamento. Commentando i risultati del 2023 con analisti e giornalisti la Cfo di Stellantis, Natalie Knight, ha detto che “Il 2024 sarà un anno turbolento”.
Stellantis ha chiuso il 2023 con un utile netto di 18,6 miliardi di euro, in crescita dell’11% sull’anno precedente. Il consensus degli analisti indicava 18,2 miliardi. Il margine operativo risulta pari al 12,8%, in lievissimo calo rispetto al 2022 (12,99%) e superiore al 12,5% stimato dal consensus.
Gli scioperi in Usa hanno inciso per 750 milioni sull’utile
Stellantis sta affrontando le conseguenze degli scioperi dello scorso anno in Nord America, che si sono conclusi con aumenti salariali record per i lavoratori delle tre principali Case automobilistiche Usa. Natalie Knight ha reso noto che gli scioperi sono costati al gruppo quasi 750 milioni di euro in termini di redditività lo scorso anno e circa 3 miliardi di euro in termini di ricavi. Per quanto riguarda l’impatto a lungo termine per Stellantis, in termini di aumento dei costi per auto prodotta, la Cfo ha detto che “sarà certamente inferiore a quello dei nostri concorrenti” perché “il gruppo può contare su un forte potere di determinazione dei prezzi in Nord America”.
Ford ha dichiarato che i nuovi accordi sindacali in Nord America le costeranno 8,8 miliardi di dollari nel lungo periodo, ovvero 900 dollari di costi aggiuntivi per veicolo entro il 2028. Per General Motors i maggiori costi del lavoro derivanti dagli accordi con i sindacati ammonterebbero a 9,3 miliardi di dollari fino al 2028.
Nel 2024 saranno lanciati 18 nuovi veicoli full electric
Per il 2024 Stellantis ha confermato le sue previsioni di un margine operativo superiore al 10% (a due cifre) e di un free cash flow industriale positivo. E’ la stessa previsione che il gruppo ha fornito per gli ultimi due anni.
Natalie Knight ha dichiarato che Stellantis si sta preparando a un anno difficile, con un aumento della produzione globale di veicoli che pesa sui prezzi e un contesto generale imprevedibile. "Siamo in grado di resistere a quello che pensiamo sarà un anno piuttosto turbolento".
I piani di Stellantis prevedono nel 2024 il lancio di altri 18 veicoli full electric, per un totale di 48 modelli disponibili entro la fine del 2024. Il prezzo della nuova Citroën ë-C3 parte da 23.300 euro ed è l’EV del segmento B prodotto in Europa con il prezzo più competitivo.
Per la realizzazione di veicoli elettrici Stellantis si è assicurata l’approvvigionamento di materie prime fino al 2027 e ha sottoscritto un accordo con la cinese CATL per la fornitura di celle e moduli per batterie LFP.
Stellantis NVVolkswagen AGTesla Inc
17,50%
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60%
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