Stellantis accelera sulla strada dell’elettrificazione: diventa secondo azionista Vulcan

La casa automobilistica acquista l’8% della società australiana attiva nell’estrazione di litio con emissioni nette di CO2 pari a zero.

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Stellantis investe in Vulcan

Importante investimento da parte di Stellantis, confermando la sua strategia sulla strada della decarbonizzazione. Un comunicato congiunto diffuso oggi, infatti, annuncia l’investimento azionario della casa automobilistica in Vulcan Energy Resources, corrispondente a 50 milioni di euro, rendendo così Stellantis il secondo azionista della società. A questo, spiega la nota, si aggiunge l’estensione a 10 anni dell’accordo vincolante di fornitura originale.

L’operazione contribuirà all’aumento delle trivellazioni nel suo campo di produzione Upper Rhine Valley Brine Field (URVBF), impianto dedicato alla produzione di energia geotermica all’interno del progetto Zero Carbon Lithium.

L’investimento di Stellantis permetterà l’espansione produttiva in programma per Vulcan nel campo, con la finalità di produrre idrossido di litio senza combustibili fossili e con un’impronta netta di carbonio pari a zero.

Investimento strategico

L’operazione annunciata rappresenta un “investimento altamente strategico nel settore del litio”, spiega il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, che consentirà alla società di “creare una catena del valore resiliente e sostenibile per la produzione europea di batterie per veicoli elettrici”.

L’investimento in Vulcan rientra nella continua ricerca di Stellantis di “relazioni solide con partner che condividano i nostri valori, contrastando collettivamente il riscaldamento globale e offrendo una mobilità pulita, sicura e conveniente ai nostri clienti”, aggiungeva Tavares.

“Il significativo investimento di Stellantis in Vulcan e nel progetto Zero Carbon Lithium rappresenta una chiara presa di posizione da parte di una delle maggiori case automobilistiche del mondo in merito all'approvvigionamento sostenibile e strategico dei materiali per le batterie”, dichiarava l’Amministratore Delegato di Vulcan, Francis Wedin.

La view di WebSim

L’investimento di 50 milioni di euro “corrisponde all’8% di Vulcan Energy”, calcolano da WebSim, rendendo così Stellantis la seconda azionista della società australiana, impegnata nell’estrazione di litio con emissioni nette di CO2 pari a zero.

I proventi dell’operazione saranno utilizzati per l’espansione delle attività di perforazione nella valle del Reno superiore in Germania, dopo che lo scorso novembre, Vulcan Energy aveva firmato con Stellantis un accordo per la fornitura di 81-99 mila tonnellate di idrossido di litio per batterie per cinque anni a partire dal 2026, ora esteso al 2035.

Nell’ambito del piano strategico Dare Forward 2030, Stellantis aveva annunciato l’obiettivo di coprire entro il 2030 il 100% del mix di vendite di autovetture elettriche a batteria (BEV) in Europa e il 50% di autovetture e veicoli commerciali leggeri BEV negli Stati Uniti.

“L’accordo di fornitura con Vulcan si inquadra nella strategia di elettrificazione di Stellantis, per garantire una disponibilità adeguata delle materie prime essenziali per le batterie dei veicoli elettrificati”, sottolineano nella sim.

“Riteniamo che la sottoscrizione di una quota dell’8% possa aiutare Vulcan Energy ad aumentare la produzione di litio nel suo Zero Carbon Lithium previsto dal 2025”, aggiungono questi esperti, confermando il giudizio ‘interessante’ su Stellantis, con target price a 22,10 euro.

A Piazza Affari, intanto, il titolo della casa automobilistica cede mezzo punto e viene scambiata a 12,146 euro quando sono passate meno di due ore dall’avvio delle contrattazioni.

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