Stellantis, analisti alzano il target price

Giudizi positivi arrivano dagli esperti di Deutsche Bank e UBS, mentre la casa automobilistica annuncia nuovi licenziamenti negli Stati Uniti in pieno sciopero.

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Fiducia su Stellantis

Focus su Stellantis tra giudizi degli esperti e il proseguimento degli scioperi nei suoi impianti negli Stati Uniti.

Gli analisti di Deutsche Bank hanno alzato il target price su Stellantis da 34 a 38 euro, mentre questa mattina il titolo scambia a 18,498 euro.

Dalla banca tedesca si attendono per il comparto auto europeo “un altro trimestre discreto” dai conti del terzo trimestre in uscita dalla riunione del consiglio di amministrazione previsto per il prossimo 31 ottobre e notano come “il mix di prezzo continui a tenere molto bene”.

Positivo anche il giudizio degli analisti di UBS, i quali hanno alzato ieri il loro prezzo obiettivo sulla casa automobilistica da 19 a 20,5 euro, confermando la loro unica raccomandazione ‘buy’ tra i titoli dei produttori di massa.

Secondo la banca, il terzo trimestre dovrebbe aver visto una crescita dei ricavi pari al 7,3% su base annuale a 45,2 miliardi di euro per Stellantis, pertanto migliora del 22% le sue stime di eps sul 2023 e del 39% sul 2024.

La decisione si basa su una “resilienza migliore del previsto nel mercato USA e della forte esecuzione di Stellantis”, spiegano dall’istituto.

Licenziamenti

Nel frattempo, Stellantis ha comunicato il licenziamento di altri 570 lavoratori dopo i 640 già annunciati di cui 520 presso lo stabilimento di motori di Trenton (Michigan) e 50 presso un impianto di fusione nello stato dell’Indiana, a causa di problemi legati allo stoccaggio.

Anche le altre case automobilistiche statunitensi hanno annunciato licenziamenti a causa dello sciopero messo in piedi dal sindacato United Auto Workers (UAW).

Ford aveva annunciato ieri altri 70 lavoratori licenziati, portando così il totale a 1.865 dall’inizio dello sciopero, mentre i complessivi licenziamenti di General Motors sono arrivati a 2.300 in sei stabilimenti, tra cui l'impianto di stampaggio di Lansing (Michigan) e uno stabilimento di Toledo (Ohio). Il management di GM ha dichiarato di non aver previsto il rientro dei lavoratori fino a quando lo sciopero iniziato lo scorso 15 settembre non sarà concluso.

L’impatto dello sciopero

Venerdì la UAW aveva frenato su ulteriori scioperi contro gli stabilimenti automobilistici di Detroit Three, in seguito alla volontà di GM di consentire ai lavoratori degli stabilimenti di batterie JV di essere coperti da contratti sindacali.

“Questa concessione potrebbe essere fondamentale se Ford e Stellantis seguissero l’esempio, aprendo potenzialmente la strada ad accordi finali che rafforzerebbero la posizione del sindacato, mentre l’industria passa alla produzione di veicoli elettrici”, spiegano da WebSim Intermonte che su Stellantis hanno un giudizio ‘neutrale’, con target price di 18,60 euro.

Se “le tre case automobilistiche sono state risparmiate da un'estensione degli scioperi la scorsa settimana, suggerendo che una risoluzione tra la UAW e le case automobilistiche potrebbe avvicinarsi”, dalla sim stimano “fino ad ora, che lo sciopero abbia avuto solo un impatto limitato in quanto ha coinvolto uno stabilimento (Toledo North, produzione Jeep Wrangler e Gladiator, circa il 4% dei volumi del Gruppo ed in sciopero da metà settembre) e centri di distribuzione”.

Inoltre, proseguono da WebSim, “l’impatto è stato inferiore a quanto ci si potesse aspettare, dato il cambiamento nella natura dello sciopero rispetto al passato (tutte e 3 le aziende sono state colpite simultaneamente con scioperi ripetuti, invece che un’azienda colpita da un’azione a tutto campo)”.

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