Stellantis apertura incerta allo standard di ricarica Tesla


La casa automobilistica si è limitata a dichiarare di essere impegnata a valutare il sistema della società di Elon Musk North American Charging Standard (NACS) e potrebbe restare indietro rispetto alle scelte già fatte dalla concorrenza statunitense.


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Stellantis e il NACS

Stellantis per il momento sembra non essere pronta a seguire il trend dell’adozione dello standard Tesla per la ricarica delle auto elettriche recentemente annunciata da General Motors e Ford.

Una dichiarazione rilasciata alla Reuters spiega che la società sta valutando il North American Charging Standard (NACS) di proprietà della casa di Elon Musk, ma queste parole sono apparse come semplicemente un modo per prendere tempo.

“In questo momento, continuiamo a valutare lo standard NACS e ci auguriamo di poterne discutere in futuro”, si è limitata a dire la casa automobilistica all’agenzia, sottolineando che il loro obiettivo resta quello di “fornire ai clienti la migliore esperienza di ricarica possibile”, in particolare per quanto riguarda il marchio Free2Move Charge che “offrirà opzioni semplici e senza soluzione di continuità, sia a casa che in viaggio, grazie alla collaborazione con i fornitori di servizi di ricarica”.

Il parere degli analisti

Le dichiarazioni di Stellantis seguono “il recente annuncio di Ford e GM che avranno accesso ai Tesla Supercharger (accesso a circa 12.000 caricabatterie entro il 2024, con l'autoproduzione di veicoli elettrici con porta di ricarica Tesla a partire dal 2025), alimentando l’idea che NACS potrebbe diventare lo standard americano per la ricarica”, sottolineano da WebSim Intermonte.

Dopo le scelte delle due grandi case automobilistiche statunitensi, secondo la sim “potrebbe essere rischioso per Stellantis decidere di non utilizzare la tecnologia Tesla”.

Tra i produttori dell’Unione europea, “Stellantis è il più esposto agli Stati Uniti in quanto deriva circa il 60% del suo adjusted EBIT dell'area Nord America con quota di mercato dell'11% circa”, mentre “le tedesche BMW, Daimler e Volkswagen derivano rispettivamente il 15%, 11% e 6% dei loro volumi dagli USA e Renault non ha esposizione”, sottolineano gli analisti di WebSim, confermando il giudizio ‘neutral’ su Stellantis, target price 16,20 euro rispetto ai 15,64 euro di questa mattina (+0,50%).

Ancora indietro

L’analista di Electrek e specializzato sulle vicende delle auto elettriche, Fred Lambert, considera questa affermazione come un’ammissione di Stellantis di essere “così indietro con i veicoli completamente elettrici che non siamo nemmeno sicuri che sia la mossa giusta”.

Secondo il capo editorialista di Electrek, questa scelta sarebbe “piuttosto facile per una casa automobilistica che non ha nemmeno un programma significativo di veicoli completamente elettrici sul mercato” e quanto fatto da Ford e GM “dovrebbe dare un’idea del percorso da seguire”.

Buone notizie per Tesla

Intanto, le azioni Tesla proseguono la loro corsa a Wall Street grazie alla chiusura positiva di ieri (+3,55%) a 258,71 dollari, mantenendo il positivo andamento anche nel pre-market USA di questa mattina e portando a +139% la crescita da inizio 2023.

Ieri dalla Casa Bianca hanno affermato che le stazioni di ricarica per veicoli elettrici che utilizzano lo standard Tesla sarebbero idonee per i sussidi federali, a condizione che includano anche la connessione standard di ricarica degli Stati Uniti (CCS).

L’amministrazione di Joe Biden spenderà fino a 7,5 miliardi di dollari per costruire nuovi caricabatterie negli Stati Uniti, con l'obiettivo di rendere ogni auto in grado di utilizzare i caricabatterie finanziati con fondi pubblici.

Si tratta della “prima volta che i sussidi della Casa Bianca sono direttamente collegati a Tesla”, spiegano da WebSim, dichiarazioni arrivate dopo che le scelte di Ford e GM avevano alimentato l’idea che il NACS potesse diventare lo standard di ricarica americano.

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