Stellantis, callo delle vendite a giugno in Italia ma pesa lo stop agli incentivi

Stellantis, callo delle vendite a giugno in Italia ma pesa lo stop agli incentivi

In un mercato italiano ancora in difficoltà, la casa automobilistica prosegue impantanata nella crisi delle vendite e il management del gruppo parla di un dramma industriale in arrivo nel breve termine.

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Calano le vendite di auto in Italia

I numeri del comparto auto continuano a segnare un rosso preoccupante ma da un’analisi approfondita emerge che i risultati soffrono del confronto con i dati di giugno 2024 quando in Italia vennero applicati gli incentivi con l’Ecobonus destinato alle vetture full electric, poi andato esaurito nell’arco di un solo giorno.

Così, la fredda matematica mostra un -17,44% per le immatricolazioni, a 132.192 unità vendute nel nostro Paese. “Al netto di questo effetto il dato di giugno 2024 sarebbe stato assai vicino a quello che si è registrato nel mese scorso”, sottolineano dal Centro Studi Promotor.

Migliori i dati dei primi sei mesi dell’anno, con una flessione che si riduce a 3,58%, a 854.690 vetture, mentre i trasferimenti di proprietà sono cresciuti del 4,44% (439.475) rispetto a giugno 2024.

Il volume globale delle vendite mensili, pari a 571.666 auto, ha interessato per il 23,12% vetture nuove e per il 76,88% vetture usate.

Le cause della crisi secondo l’Anfia

"Il calo del mercato dell'auto a giugno arriva in una fase già critica per il settore, stretto tra una domanda stagnante e bassi livelli di produzione e soffre del confronto con l'ottimo giugno 2024 (+15% su giugno 2023), influenzato dal lancio degli incentivi" afferma Gianmarco Giorda, direttore generale dell’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (Anfia).

Guardando alle alimentazioni, "nel primo semestre 2025, confrontato con lo stesso periodo del 2024, si rileva un abbassamento delle quote di diesel (10,2% nel cumulato 2025 contro 14,5% nello stesso periodo del 2024) e benzina (26,1% contro 30,5%), a fronte di un aumento di quota sia delle auto ricaricabili (10,5% contro 7,2%), sia delle autovetture mild e full hybrid (44,2% contro 38,7%)".

In questo scenario, l'Anfia auspica che "un po' di sostegno al mercato possa arrivare anche dagli annunciati nuovi incentivi per i veicoli a zero emissioni previsti dal Mase". A riguardo "è importante che il Mase provveda quanto prima – al più tardi entro la fine dell'estate – alla redazione del relativo decreto attuativo". Analizzando le immatricolazioni delle auto a batteria, le ricaricabili (Bev e Phev) calano del 7,1% a giugno e rappresentano il 13,2% del mercato del mese. Nel dettaglio, le auto elettriche (Bev) hanno una quota del 6% nel mese e del 5,2% nel cumulato; le plug-in (+74% a giugno) del 7,2% e del 5,2%. Infine, le autovetture a gas Gpl rappresentano il 9,5% dell'immatricolato

I risultati di Stellantis

Dal nuovo calo non si salva Stellantis, le cui vendite sono diminuite del 32,9% (32.437 unità) il mese scorso, con una quota di mercato in discesa del 5,6%, al 24,5%. Anche in questo caso, il calo si riduce analizzando i dati dei primi sei mesi dell’anno, con un -11,7% rispetto al 2024, a 250.524 unità, e la quota di mercato che cala del 2,6% e si attesta al 39,3%.

Fra i brand, secondo dati Mit, male Fiat -34,8% a giugno a 11.023 auto, (-13,7% nel semestre), Jeep -27,2% a 4.699 unità (-5,1% nel semestre), Citroen -47,3% a 4.284 (-14,3%), Lancia -82,7% a 719 unità (-78,3%), Opel -26,6% a 3.069 (-14,3%) e Peugeot -15,5% a 5.838 (+11,7%). In controtendenza Alfa Romeo +89,5% a 2.575 unità (+38,2% nel semestre). In positivo Maserati con 239 unità vendute +12,2%.

Il “dramma” del mercato

Il responsabile di Stellantis in Europa, Jean Philippe Imparato, si unisce alle principali associazioni di categoria nel lanciare l’allarme sui risultati del mercato automobilistico italiano, affermando che "siamo a pochi mesi da un dramma industriale, che pochi vedono".

Parlando agli Stati generali dell'energia di Forza Italia, il manager ha spiegato che "mi chiedono in Europa di fare il 20% elettrico. Oggi sui commerciali ho il 10% delle vendite con cui faccio un terzo della quota europea, se devo raddoppiare il numero di elettrici che devo vendere devo fare il 60% della quota. E chi fa il 60% della quota in un mercato competitivo come il nostro? Ogni punto di mix che non faccio costa 150 milioni. Una volta pago, la seconda chiudo Atessa".

"In Europa c'è un parco circolante di 256 milioni di macchine, di cui 150 milioni hanno più di 10 anni: facciamo qualcosa di adulto, rinnoviamo il parco circolante, con l'ibrido, l'elettrico, ma con l'industria che abbiamo. Su questo si può prendere una decisione in cinque minuti, serve solo buon senso", spigava Imparato.

Inoltre "non ci sono più macchine che costano meno di 15.000 euro; nel 2019 in Europa c'erano 49 macchine che costavano meno di 15.000 euro, nel 2024 ne abbiamo solo una. Non abbiamo più queste macchine perché il costo omologativo di una 500 o di una Ypsilon è di 2.000 euro", concludeva il manager.

Rafforzare Maserati

Imparato ha poi parlato della situazione di Maserati alla luce delle ultime indiscrezioni circa una vendita del marchio e il manager ha dichiarato di aver “visto una squadra super motivata e delle macchine bellissime. Abbiamo deciso di lavorare insieme con Alfa Romeo per proporre un futuro a questo marchio. Io non mollo".

Nelle ambizioni del manager c'è la possibilità di "ricreare, come 10 anni fa, un luogo dove Alfa Romeo e Maserati lavoravano vicino, forse possiamo trovare un posto giusto. Ma torno da voi quando ho qualcosa di serio e pubblico da dire", ha concluso Imparato.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: STLA.MI
Isin: NL00150001Q9
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