Stellantis, colloqui con il governo italiano per la Gigafactory


Stellantis starebbe trattando con il governo italiano per la costruzione di una nuovo gigafactory di batterie in Italia.


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Gli impianti di Francia e Germania non saranno sufficienti per Stellantis

Una gigafactory in Italia a marchio Stellantis. È questa l’idea del gruppo automobilistico che ha aperto un tavolo di discussione con il governo italiano sulla possibile costruzione nel nostro Paese di un nuovo stabilimento per la produzione di batterie. Secondo Tavares, AD del gruppo, i due impianti per batterie elettriche in Francia e Germania non saranno sufficienti per i bisogni futuri del società, che sta accelerando i suoi piani di elettrificazione spostandosi sempre più verso veicoli ecologicamente sostenibili.

Secondo quanto comunicato da Tavares, Stellantis prevede di annunciare a luglio target più stringenti per le emissioni di Co2 in Europa, ma per farlo è necessario dotarsi di un'adeguata fornitura di batterie.

L'ad di Stellantis ha fatto, inoltre, sapere che continua ad appoggiare il coinvolgimento della concorrente Renault nel progetto di batterie Acc. Tuttavia, “non è stato ancora trovato un punto di equilibrio che soddisfi entrambi, quindi continueremo a discutere” ha commentato Tavares. Stellantis è comunque impegnata in colloqui anche con altre aziende oltre Renault per un potenziale coinvolgimento nel progetto.

Il Recovery Plan italiano prevede quasi 24 miliardi per la transizione energetica e la mobilità sostenibile. In particolare l'Italia prevede di investire un miliardo di euro per rafforzare l'industria nazionale delle batterie, del solare e dell'eolico. Già lo scorso aprile Stellantis aveva indicato l'intenzione di decidere nel corso di quest'anno nuove gigafactory in Europa e Stati Uniti, oltre alle due già in progetto in Francia e Germania, in joint venture con una controllata di Total Energies. I due impianti rappresentano un investimento complessivo di 5 miliardi di euro e dovrebbero garantire la produzione di batterie per un milione di veicoli l'anno, sulla base di una capacità cumulata di 48 gigawattora.

Alleanza europea nelle batterie

L’Unione Europea vuole diventare il secondo produttore mondiale di batterie. La Ue ha già investito miliardi nel suo progetto European Battery Alliance, istituita per competere con l’Asia, attualmente l’unico fornitore europeo di batterie EV. Il vantaggio economico è chiaro: il mercato avrà un valore annuo stimato fino a 250 miliardi di euro entro il 2025. L’obiettivo è alimentare almeno 6 milioni di auto elettriche entro il 2025.

Northvolt, uno dei più grandi progetti europei, ha ricevuto un ordine da 14 miliardi di dollari ed è stata selezionata come fornitore principale strategico di celle per batterie premium per il Gruppo Volkswagen in Europa. La stessa casa automobilistica tedesca aumenterà la quota di proprietà in Northvolt.

L’inglese Britishvolt ha annunciato che spenderà 2,6 miliardi di euro per la sua gigafactory a Blyth, con una capacità iniziale di 10 GWh.

Italvolt punta a investire 4 miliardi di euro dedicati alla realizzazione dell’impianto, su 300mila metri quadri, che promette di essere il più grande e green d’Europa e il dodicesimo al mondo. Con una capacità di 45 GWh entro il 2024, potenzialmente in aumento fino a 70 GWh, lo stabilimento sorgerà nell’ex sito industriale dello storico stabilimento Olivetti. Fondatore e Ceo della gigafactory italiana è Lars Carlstrom, a sua volta founder della Britishvolt.

La partita delle gigafactories è appena cominciata e si annuncia molto calda, a fronte del fatto che l’e-mobility sta cominciando a registrare un incremento sensibile – sia pure resti ancora un mercato di nicchia. Nonostante la pandemia e un mercato automobilistico complessivo in declino, le quote di mercato dei veicoli elettrici (EVs) sono aumentate dal 3,0% nel 2019 al 10,5% nel 2020, ha annunciato la European Battery Alliance.

L’alleanza ha attirato la partecipazione industriale di circa 440 attori e circa 100 miliardi di euro di impegni di investimento secondo InnoEnergy.

Oltre ai propositi istituzionali dell’UE già oggi si contano diverse iniziative che hanno portato alla realizzazione di ben 25 gigafactory in Europa, anche in Italia.

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