Stellantis corre su ipotesi riduzione standard di consumo di carburante negli USA

L’amministrazione di Donald Trump potrebbe annunciare oggi il suo nuovo piano pensato per facilitare la vendita di auto a benzina, invertendo così le scelte del suo predecessore.
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Azioni Stellantis in luce
Stellantis protagonista oggi a Piazza Affari nella prima ora di scambi dopo l’indiscrezione di una possibile retromarcia dell’amministrazione statunitense sugli standard di consumo di carburante decisioni del precedente Presidente.
Il titolo della casa automobilistica arriva a guadagnare oltre il 7%, il migliore tra le blu chip del Ftse Mib (+0,60%), salendo così fino ai 9,891 euro.
Il balzo odierno riduce al 22% il calo subìto dalle azioni Stellantis in questo 2025, anno iniziato a 12,62 euro.
Cambio di strategia USA
Indiscrezioni diffuse da fonti dell’agenzia Reuters parlano di un possibile significativo ridimensionamento degli standard di consumo di carburante che potrebbe essere deciso dal Presidente Donald Trump nell’ambio di alcune iniziative finalizzate a facilitare la vendita di auto a benzina da parte delle case automobilistiche, invertendo così le scelte del suo predecessore Joe Biden.
La proposta dovrebbe essere presentata oggi alla Casa Bianca in presenza dei dirigenti di General Motors, Ford e Stellantis, tra cui Antonio Filosa, anche se ancora non sono arrivate conferme né dalla Casa Bianca né dal dipartimento dei Trasporti.
L'amministrazione Trump sostiene, infatti, che i requisiti di consumo di carburante “artificialmente elevati” hanno ridotto la disponibilità di auto nuove, che a settembre hanno superato per la prima volta il prezzo medio di 50.000 dollari, fuori dalla portata di molti statunitensi.
I prezzi delle auto sono aumentati anche perché le case automobilistiche nazionali danno sempre più priorità ai modelli di fascia alta, ricchi di funzionalità e redditizi, rispetto alle auto entry-level con margini inferiori. Secondo gli osservatori, tuttavia, è improbabile che l'allentamento dei requisiti energetici del carburante comporti un rapido calo dei prezzi per i consumatori. Le case automobilistiche pianificano le loro gamme con anni di anticipo, il che significa che i cambiamenti derivanti da un cambiamento delle norme richiederanno tempo prima di avere un effetto tangibile nelle concessionarie. Le tariffe doganali introdotte da Trump hanno inoltre aumentato i costi delle case automobilistiche di miliardi di dollari.
Ubs alza il target price
Intanto, giudizi positivi sono arrivati dagli analisti su Stellantis, con gli esperti di Ubs che hanno alzato sia il rating sul titolo della casa automobilistica, portandolo da neutral a buy, sia il target price salito da 8,30 a 12 euro.
Il broker si attende una ripresa delle vendite in Nord America entro il 2026 per la società italo-francese, recuperando circa 120 punti base di quota di mercato su base annua nell’area, beneficiando al contempo di un migliore mix di prodotti grazie all'allentamento degli standard statunitensi sulle emissioni e alle continue iniziative di riduzione dei costi.
Ubs prevede che questi fattori contribuiranno a una variazione di 3 miliardi di euro dell'utile operativo rettificato (AOI) il prossimo anno, spingendo la società ad aumentare la sua stima dell'AOI per il 2026 di 1,2 miliardi di euro, portandola a 5,4 miliardi, con un margine del 3,3%.
Nonostante questo outlook al rialzo, Ubs osserva che le sue proiezioni rimangono al di sotto del più ampio consenso sell-side, il che suggerisce che altri analisti potrebbero apportare ulteriori tagli alle stime.
La banca ritiene che l'attuale prezzo delle azioni rappresenti un punto di ingresso interessante, evidenziando un ulteriore potenziale rialzo derivante dai previsti cambiamenti strutturali del portafoglio che potrebbero essere annunciati al Capital Markets Day di Stellantis previsto per il secondo trimestre del 2026.
Piano di assunzioni in USA
Tra le altre notizie che riguardano Stellantis, un articolo di Milano Finanza parla di un possibile piano da circa 2.000 assunzioni per il gruppo, fra ingegneri ed addetti alla qualità, allo sviluppo prodotti e alla produzione presso il Chrysler Tech Center di Auburn Hills, nella Contea di Oakland (Michigan).
Le nuove risorse sosterranno il Piano industriale del valore di 13 miliardi di euro, annunciato dal Ceo Antonio Filosa, che prevede investimenti in Michigan, Illinois, Indiana e Ohio e la creazione di 5.000 posti nelle fabbriche USA.
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