Stellantis, Governo al lavoro per alzare il fondo automotive
Il Ministro Adolfo Urso ha annunciato di essere impegnato ad aumentare le risorse per il settore automobilistico fino a superare quelle previste in passato, anche se queste erano già state ridotte per decisione dello stesso esecutivo.
Urso e il fondo automotive
Governo pronto ad intervenire sulle difficoltà di Stellantis e tutto il settore automobilistico, scegliendo la strada del rafforzamento del fondo automotive. L’annuncio è stato fatto dal Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, il quale ha dichiarato di voler raggiungere una cifra che sia “almeno equivalente o anche superiore” alle risorse del vecchio fondo, pari a 700 milioni di euro.
“Il Governo è al lavoro per garantire al comparto auto risorse pari o superiori a 750 milioni di euro”, affermava il Ministro, spiegando di voler raggiungere questa cifra “sommando l’avanzo degli stanziamenti nel vecchio Fondo automotive, circa 200 milioni di euro, i 500 milioni già messi a disposizione dal bando Pnrr per i contratti di sviluppo per le imprese dei settori in transizione e l’aumento che cercheremo di ricavare in legge di bilancio”. Questa volta però, ha aggiunto Urso parlando al question time alla Camera, “le risorse saranno rivolte tutte a supportare le imprese e i loro investimenti” e non più quindi agli incentivi per “l’acquisto di auto”.
Se l’annuncio del Ministro diventasse realtà si tratterebbe di una marcia indietro per il Governo, in quanto il fondo aveva già una dotazione di 750 milioni per l’annualità 2025, ma successivamente questa cifra era stata ridotta a 200 milioni. Con l’emendamento presentato in Parlamento saranno ripristinati ulteriori 200 milioni e altri 240 milioni dovrebbero essere recuperati da residui degli incentivi degli anni scorsi. Poi ci sono 500 milioni di fondi vecchi, già previsti dal Pnrr, che dal 2025 andranno a contratti di sviluppo per tutti i settori industriali interessati dalla transizione energetica: quindi non solo l’auto.
Per quanto riguarda Stellantis, l’invito del Ministro è quello di “riaffermare la centralità dell’Italia nel suo piano industriale”, e si attende “novità concrete in questa direzione” nel tavolo convocato per il 17 dicembre.
Dopo le parole di Urso, il titolo Stellantis ha aperto la seduta di Piazza Affari in rialzo, arrivando a guadagnare fino il 3,60% nel corso della prima ora di scambi, toccando un massimo di 12,532 euro.
Guidance confermata
Ieri il Cfo di Stellantis, Doug Ostermann, è intervenuto alla 16esima edizione della Goldman Sachs Annual Industrials & Autos Week, parlando di “molti progressi” fatti dalla società nel quarto trimestre e ha annunciato la conferma della guidance comunicata in sede di diffusione dei conti del terzo trimestre. "Abbiamo sicuramente avuto dei problemi da fronteggiare, in termini di riduzioni di quote di mercato e produzione, ma credo che siano venti contrari temporanei", ha detto il manager.
Tra gli altri spunti delle dichiarazioni di Ostermann, gli analisti di Equita Sim (hold e tp a 15 euro sul titolo) ne elencano i principali:
- tra le divergenze che hanno portato alle dimissioni di Tavares i ritardi dei nuovi prodotti e le tensioni con le principali controparti (dealer - soprattutto in Nord America, sindacati, governi e fornitori);
- nel 2025 prevista performance in recupero “mostrando il pieno potenziale della società”, generando cassa (senza quantificare possibili target);
- riteniamo sicuro un miglioramento nel 2025 visto che verranno lanciati molti nuovi prodotti che sono mancati nel 2024;
- struttura finanziaria solida che permette di mantenere il pagamento del dividendo (senza specificare se il pay-out obiettivo nella gestione di Tavares del 25-30% sia confermato) - attualmente il consensus raccolto dalla società prevede un payout al 30% con un dividendo di 0,62 euro per azione (yield 5,1%) – pensare a un possibile buyback (visti i prezzi a cui tratta il titolo) che verrà discusso quando ci saranno i numeri definitivi del 2024, quindi “riteniamo che possa essere annunciato intorno a metà febbraio”.
Le stime di consensus recentemente raccolte dalla società", concludono gli esperti di Equita, "prevedono già un recupero nel 2025 (adjusted Ebit +12% a/a a 10,8 miliardi e free cash flow +5,2 miliardi dall'assorbimento di 6,9 miliardi nel 2024)”. Secondo la sim, “il buyback può essere confermato anche se di ammontare nettamente inferiore ai 3 miliardi deliberati nel 2024".
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