Stellantis, immatricolazioni in crescita a febbraio


Il positivo stato di salute del gruppo italo-francese è confermato anche dalle decisioni degli analisti di Barclays, secondo cui la società è tra i migliori produttori di auto in UE e negli USA, e di Moody’s che ha alzato il rating.


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Le immatricolazioni di Stellantis

Febbraio positivo per Stellantis che il mese scorso è riuscita ad aumentare le immatricolazioni più di quanto fatto dal mercato. Se le vendite di auto in Italia sono cresciute del 12,8% su base annuale, infatti, la casa italo-francese ha registrato un incremento del 17,6%, secondo quanto diffuso dal ministero dei Trasporti, con una quota di mercato passata dal 31,8% al 33,1%.

Nei primi due mesi del 2024: le immatricolazioni del gruppo sono state 98.083, il 15,3% in più dello stesso periodo del 2023 e una quota di mercato in aumento dal 32,8% al 33,9%.

Il gruppo che comprende tra gli altri i marchi Fiat, Jeep, Lancia, Chrysler, Alfa Romeo, Peugeot, Opel, Citroen/Ds, vede sei auto nella classifica delle prime dieci più vendute in Italia a febbraio. In particolare, la vettura più venduta si conferma la Fiat Panda, con 11.205 unità. In classifica ci sono anche la Citroen C3, la Lancia Ypsilon, la Jeep Avenger, la Fiat 500 X e la Peugeot 208.

Tra i migliori gruppi secondo Barclays

Se Stifel ha alzato il target price a 32 euro su Stellantis, stessa decisione è arrivata dagli analisti di Barclays, portando il prezzo obiettivo da 22 a 28,5 euro, rispetto ai 24,40 euro di questa mattina (-0,10%), e confermando la raccomandazione sul titolo a ‘Overweight’. Il loro giudizio è stato aggiornato dopo i risultati dell'esercizio 2023 e in occasione del roadshow negli Stati Uniti.

Per gli esperti di Barclays, il gruppo risulta tra i migliori produttori auto Ue e USA in termini di EBIT margin, free cash flow ed efficienza di capitale. Le stime di Barclays si posizionano al di sopra del consenso per il 2025 e il 2026. Il track record di Stellantis, la qualità del management e l’esposizione elevata al mercato dei suv e pick up negli USA sono tra i fattori positivi elencati dagli esperti. Barclays stima che Stellantis possa dare ritorni agli azionisti per più di 8 miliardi di euro l’anno, “incluso un dividendo stabile o in crescita”.

Il broker evidenzia anche che Stellantis ha mantenuto ancora una volta vaga la sua guidance ufficiale per il 2024, a differenza delle speranze di un margine EBIT e di una guidance FCF più precisa. In occasione della call sugli utili, la direttrice finanziaria Natalie Knight ha poi affermato di aspettarsi “più venti contrari che favorevoli” nel 2024.

Gli analisti si aspettano una normalizzazione del margine da circa il 13% a circa l'11,5%, in funzione della normalizzazione dei prezzi a livello di settore e della diluizione del BEV specifica per Stellantis e dell'espansione delle D&A, pur rimanendo ben al di sotto degli obiettivi di volume e quota di mercato a medio termine di Stellantis, ma si posizionano ancora dell'8%/12% al di sopra del consenso per il 2025/26.

Fiducia da Moody’s

Sempre a fine settimana scorsa Moody’s Investors Service ha alzato il rating della casa automobilistica da ‘Baa2’ a ‘Baa1’, con un outlook stabile (rivisto da positivo). Come si legge in una nota dell'agenzia di rating, la revisione “tiene conto dell'eccellente liquidità del gruppo, sostenuta dalla continua generazione di flussi di cassa positivi” e “riflette il forte track record di Stellantis in termini di parametri di credito e i miglioramenti della redditività”.

Secondo Moody's, la società “ha generato sinergie significative dopo la fusione tra Fca e Groupe Psa, ha una disciplina dei prezzi e una struttura dei costi flessibile”. Nonostante le criticità con cui il settore automobilistico deve fare i conti, comprese le sfide legate alla crescente concorrenza e alla transizione verso l'elettrico, Moody's prevede che “Stellantis manterrà parametri di credito solidi in linea con i requisiti per la categoria di rating Baa1”.

L'agenzia di rating vede possibili in futuro ulteriori ritocchi al rialzo, purché margini e leva finanziaria registrino miglioramenti sostenuti. L'outlook, appunto rivisto a stabile, riflette il fatto che “i margini rimarranno al di sopra dell'8% e che il suo rapporto debito/Ebitda rimarrà al di sotto di 2 volte”.

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