Stellantis, ipotesi cessione Maserati ma il gruppo smentisce

Secondo indiscrezioni di stampa, la vendita sarebbe allo studio a causa delle difficoltà del marchio del Tridente che ha visto dimezzare le sue vendite lo scorso anno.
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Stellantis verso vendita di Maserati?
L’ipotesi della vendita di Maserati potrebbe essere stata valutata da Stellantis. A rivelarlo sono alcune indiscrezioni dell’agenzia Reuters diffuse in queste ore, anche se un portavoce del gruppo italo-francese è intervenuto per smentire questa possibilità.
Secondo fonti dell’agenzia, la società starebbe valutando una serie di opzioni strategiche per il futuro del marchio del Tridente, compresa appunto la vendita.
La riflessione si inserisce in un contesto di difficoltà per Maserati: le vendite sono ai minimi storici, alcuni modelli vengono ormai offerti dal mercato a prezzi mai così bassi in passato e la redditività è in costante calo, al punto di spingere la società a ridurre il suo portafoglio di modelli.
Anche se smentita, l’indiscrezione indeboliva le azioni Stellantis all’apertura di seduta di questa mattina, arrivate a cedere oltre il 2% in apertura di Piazza Affari, scendendo ad un minimo di 7,714 euro.
Le riflessioni del gruppo
Le fonti di Reuters parlano di discussioni sul futuro della casa modenese iniziate anche prima della nomina del nuovo amministratore delegato Antonio Filosa che oggi assumeva ufficialmente la carica. John Elkann, ad ad interim prima di oggi, avrebbe indicato come priorità la valutazione della redditività delle singole divisioni del gruppo.
Stellantis controlla attualmente 14 marchi e starebbe puntando a concentrare risorse e investimenti sui brand considerati più strategici, alla luce di uno scenario di mercato sempre più complesso fatto da una maggiore concorrenza dei marchi cinesi e dalle incertezze legate alla politica commerciale di Donald Trump, considerando che il mercato statunitense rappresenta il 32% delle vendite per Maserati.
Per cercare di superare queste criticità, ad aprile era stato affidato a McKinsey un incarico esplorativo volto a valutare l’impatto delle misure statunitensi su due brand importanti quali Alfa Romeo e la stessa Maserati.
Le fonti della Reuters indicano che l’obiettivo della riflessione del gruppo non sarebbe obbligatoriamente la cessione dei marchi, ma piuttosto una valutazione strategica complessiva sulle opzioni disponibili, anche la vendita rientrerebbe tra queste.
“Tutte le possibilità sono sul tavolo”, spiegano le fonti, anche se l’analisi svolta da McKinsey è ancora nelle fasi preliminari e non sarebbe stato conferito alcun mandato diretto per cercare potenziali acquirenti.
La crisi di Maserati
La riflessione arriva dopo il dimezzamento delle vendite di Maserati registrato nel 2024, con solo 11.300 unità immatricolate, e una perdita operativa rettificata di 260 milioni di euro.
La situazione è aggravata anche dall’assenza di nuovi modelli da lanciare nel futuro in attesa di una nuova roadmap che, secondo il responsabile del marchio, Santo Ficili, dovrebbe essere presentata dopo l’insediamento ufficiale di Filosa.
“Non abbiamo una valutazione specifica per Maserati dato che non vediamo chance di M&A accretive sull’asset date le condizioni attuali”, scrivono da WebSim Intermonte. “In ogni caso, considerate perdite nel 2024 e una valutazione di circa 2 volte l’EV/Ebit per il gruppo, la nostra valutazione assume un valore negativo per l’asset di circa 0,17 euro”, calcolano dalla sim che sulle azioni Stellantis mantengono un target price a 8,50 euro.
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