Stellantis, prosegue anche a ottobre il calo delle vendite in Italia

La casa automobilistica ha sottoperformato il mercato il mese scorso mostrando ancora un calo delle immatricolazioni e per il resto dell’anno le previsioni sono ancora negative.

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Vendite Stellantis in calo

Un mercato italiano ancora in crisi e un gruppo, Stellantis, che continua a segnare il passo, sottoperformando ancora rispetto al numero complessivo delle vendite. In particolare, la casa automobilistica ha immatricolato in Italia a ottobre 31.924 auto, segnando un calo del 27,8% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, mentre la quota di mercato si riduce al 25,2% (dal 31,7%). Minore il calo delle vendite nei dieci mesi dell’anno, con un -8% rispetto allo stesso periodo del 2023 con 397.232 unità immatricolate e una quota di mercato diminuita dal 32,8% al 29,9%.

Il gruppo che comprende tra gli altri i marchi Fiat, Jeep, Lancia, Chrysler, Alfa Romeo, Peugeot, Opel, Citroen/Ds vede ancora quattro dei suoi modelli nella classifica delle prime dieci più vendute nel nostro Paese il mese scorso. In particolare, resta in testa la Fiat Panda (7.012 unità), seguita dalla Jeep Avenger al secondo posto.

Calano la maggior parte dei vari marchi come Alfa Romeo (-25,7%), Jeep (-10,77%), Fiat (-43,38%), Lancia (-80,94%) e Maserati (-40,45%).

I dati di oggi arrivano dopo quelli in Francia, dove il gruppo ha visto calare le sue immatricolazioni dell’11,1% nel mese di ottobre. “Il peso del mercato francese è relativamente modesto su Stellantis, ben sotto il 10% del totale”, sottolineano gli analisti di Banca Akros che sul titolo della casa italo-francese mantengono la raccomandazione ‘neutral’ e il target price di 12,5 euro rispetto ai 12,528 euro di questa mattina (-0,60%).

Mercato italiano debole

I numeri di Stellantis risentono anche della crisi del mercato italiano, anche se il gruppo ha sottoperformato rispetto al -9,05% complessivo. Le nuove auto immatricolate nel nostro Paese sono state 126.488 rispetto alle 139.068 unità dell’ottobre 2023, mentre nei primi nove mesi 2024 il mercato è riuscito a crescere, seppur di un modesto 1%, raggiungendo un totale di 1.328.663 unità.

Debole anche il mercato Bev, in calo al 4% dal precedente 5,2% di settembre, con i veicoli Phev (plug-in) stabili al 3,4%, per un totale di unità a conduzione elettrica sceso al 7,4%.

La crisi continua

“Grazie alla modesta crescita accumulata nella prima parte dell’anno, il 2024 dovrebbe chiudere con un livello di immatricolazioni dell’ordine di 1.600.000 unità”, prevedono dal Centro Studi Promotor sottolineando, però, che si tratta di “livello che è comunque infimo se si considera che all’inizio del secolo e per l’esattezza nel 2001 in Italia vennero immatricolate 2.418.226 e su questo livello il mercato si mantenne poi fino al 2007 quando le immatricolazioni furono 2.494.115. Con il fallimento di Lehman Brothers e la crisi economica globale che ne seguì le immatricolazioni in Italia arrivarono a toccare un minimo di 1.304.842 nel 2013 per tornare a sfiorare i 2.000.000 nel 2016 e attestarsi a 1.917.106 nel 2019, cioè nell’anno che ha preceduto la pandemia”.

Il volume di immatricolazioni del 2024 “si collocherà poi al di sotto del livello ante-crisi del -16,5% e non conforta certo il fatto che la situazione non è molto diversa da quella degli altri paesi dell’Unione europea da cui arrivano notizie da bollettino di guerra”, concludono da Promotor.

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