Stellantis, un titolo ancora molto sottovalutato

Non solo è l’azione meno cara dell’industria automotive mondiale, ma è anche quella che offre in prospettiva il rendimento da dividendo più alto, pari al 7,7% nel 2023. La corsa verso l’elettrico: entro la fine dell'anno prossimo avrà 47 modelli solo elettrici.

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Negli ultimi 12 mesi il titolo è salito del 20%

Con un rialzo del 22% dall’inizio dell’anno Stellantis vanta il migliore risultato di Borsa fra i grandi nomi dell’industria automotive mondiale, con l’eccezione di Tesla che dal primo gennaio a oggi ha messo a segno un balzo del 72%. Nella performance a 12 mesi nessuno batte l’azienda italo-francese che registra un progresso del 20% a fronte dei cali diffusi dei concorrenti: Generali Motors -14%, Ford -20%, Volkswagen -15%, Tesla -43%.

Giovedì 13 aprile il presidente John Elkann e il Ceo Carlos Tavares avevano buoni motivi per mostrarsi soddisfatti all’assemblea degli azionisti: hanno esaltato i buoni risultati ottenuti nel 2022 e hanno descritto un futuro di crescita basato su una veloce transizione all’elettrico. In ogni caso spargere fiducia sulle prospettive dell’azienda è il loro lavoro. Per gli investitori che sono già soci si tratta di capire se valga la pena restare azionisti di Stellantis o non sia il caso di monetizzare i guadagni, e per chi non è socio la domanda è se il titolo ha ancora potenzialità di crescita.

Jefferies e JP Morgan alzano il target price a 21 euro

La nostra idea è che il titolo Stellantis sia in grado di dare ancora molte buone soddisfazioni agli investitori. In questo sicuramente non siamo originali, visto che fra gli analisti abbondano i giudizi positivi. Nella sola giornata di ieri, 13 aprile, tre broker di primo piano, Jefferies, JP Morgan e Ubs hanno ribadito la raccomandazione Buy con i primi due che hanno alzato il target price a 21 euro. Oggi il titolo è scambiato a 17,01 euro (+1%) e la media dei target price degli analisti è 21,5 euro (+27% sul prezzo attuale).

Nonostante il consistente rialzo degli ultimi 12 mesi, Stellantis resta decisamente sottovalutata. Oggi la società capitalizza 52,8 miliardi di euro, vale a dire solo 3,5 volte gli utili previsti per il 2023. Il multiplo P/E è in assoluto il più basso fra i grandi produttori mondiali di automobili, dove Toyota vale 10 volte gli utili dell’esercizio in corso, General Motors 6 volte, Ford 7,6 volte.

Non solo il titolo Stellantis è il meno caro, ma è anche quello che offre in prospettiva il rendimento da dividendo più alto, pari al 7,7% nel 2023, a fronte del 6,9% di Volkswagen, del 4,3% di Ford, del misero 1% di GM e del 3% di Toyota.

Realizzate sinergie da fusione per 7,1 miliardi di euro

Ma allora qual è la zavorra che pesa sulle azioni Stellantis? Forse manca la fiducia nei confronti del management e sulle prospettive di sviluppo del gruppo? In realtà è  difficile non restare ammirati dai risultati raggiunti dal Ceo Tavares in soli due anni dalla fusione fra la francese Peugeot-Citroen (Psa) e l’italo-americana Fiat-Chrysler (FCA). Nel 2022 Stellantis ha realizzato un utile operativo di 24,4 miliardi di euro (+28% sull’anno precedente), il più alto in assoluto in tutta l’industria automobilistica mondiale. Il margine operativo (ricavi/utile operativo) è stato del 13,1%, secondo soltanto a Tesla (16,7%). Il management ha annunciato di avere già realizzato sinergie da costi post-fusione per 7,1 miliardi di euro, una cifra che supera di gran lunga la previsione iniziale di 5 miliardi di euro.

E’ probabile che la prudenza della Borsa nei confronti di Stellantis derivi dalla non brillante fama delle due aziende che fondendosi l’hanno costituita: Psa e FCA sono sopravvissute negli ultimi dieci anni grazie agli aiuti ricevuti dai governi in Francia e in Usa. Ma queste sono storie del passato e non ha senso che offuschino le prospettive del gruppo attuale.

Tutte le cifre della corsa verso l’elettrico

Al pari di Toyota, Stellantis si sta muovendo verso l’elettrificazione sia con veicoli ibridi che con veicoli solo elettrici (BEV). Ha avviato la produzione della Jeep Avenger per il mercato europeo, il primo BEV del marchio Jeep. Sebbene la maggior parte dei veicoli elettrici Stellantis siano ibridi,  le vendite sono aumentate del 41% lo scorso anno, raggiungendo i 288.000 veicoli, tra cui gli ibridi Jeep Wrangler, Jeep Grand Cherokee, Ram 1500 e Chrysler Pacifica. La Jeep Wrangler 4x è l'ibrido plug-in più venduto in America.

Inoltre, sono state aperte le ordinazioni per il primo veicolo solo elettrico di Stellantis per il mercato statunitense, il Ram 1500 REV, e altri modelli seguiranno nel 2024.

"Stiamo accelerando la corsa all'elettrificazione con 23 modelli EV giá sul mercato e nuovi prodotti in arrivo. Entro la fine del prossimo anno, avremo 47 BEV per i nostri clienti. E alla fine della decade avremo 75 BEV disponibili nel mondo", ha detto ieri il presidente John Elkann.

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