Stellantis, vendite in calo a luglio. Svolta a fine anno secondo analisti
I dati diffusi oggi sulle immatricolazioni in Europa indicano una flessione per Stellantis ma alcuni esperti ritengono che l’effetto dell’introduzione dei nuovi modelli ancora non si sia manifestato.
Le immatricolazioni di Stellantis
Luglio con vendite in calo per Stellantis nel Vecchio Continente, anche se alcuni analisti si attendono una ‘svolta’ per i prossimi mesi.
Nel dettaglio, il mese scorso il gruppo ha immatricolato 152.830 vetture in Europa (UE+Efta+Uk) secondo i dati comunicati stamattina dall’Associazione europea dei costruttori di autoveicoli Acea, registrando un calo del 4,8% rispetto allo stesso mese di un anno fa, riducendo la sua quota di mercato dal 15,7% al 14,9%.
Nel periodo gennaio-luglio, le immatricolazioni di Stellantis sono state 1.298.102, (-0,5%) rispetto allo stesso periodo del 2023, con la quota di mercato che scende dal 17,1 al 16,4% ma resta seconda dopo Volkswagen (26,6%) e prima di Renault (9,4%). Nella sola Unione europea, le immatricolazioni del gruppo italo-francese sono state 137.012, in flessione del 5,2% rispetto allo stesso mese del 2023, con una quota di mercato passata dal 17% al 16,1 per cento. Nel periodo gennaio-luglio, le immatricolazioni nell'UE sono state 1.161.517, in calo dello 0,2% su anno, e quota passata dal 18,5% al 17,8%. Fra i brand Stellantis male Fiat (-25,6%), Alfa Romeo (-21,9%), DS (-24,9%) e Maserati (-48%).
I dati del mercato
Stabili nell'Ue le immatricolazioni di luglio, a 852.051 unità (+0,2%), con risultati contrastanti nei quattro principali mercati: in crescita Italia (+4,7%) e Spagna (+3,4%), in calo Francia (-2,3%) e Germania (-2,1%), mentre nei primi 7 mesi le immatricolazioni sono aumentate del +3,9% a 6,54 milioni di unità. Nei mercati Ue+Efta+UK le immatricolazioni sono aumentate a luglio del +0,4% a 1 milione di unità e nei 7 mesi del +3,9% a 7,9 milioni di unità. Soffrono le vendite di auto elettriche (bev) -10,8% a 102.705 unità, con una quota che scende dal 13,5% al 12,1%. A pesare la flessione della Germania (-37%). Tra gli altri marchi, calo per Renault al terzo posto (-1,7% a 88.707 unità) e Hyundai (-4,9%), mentre crescono. Toyota (+21,9% a 70.547), Bmw (+2,8%) e Mercedes (+1,9%). In evidenza anche Volvo (+36,7%) controllata dalla cinese Geely e la cinese Saic con il marchio MG +24,2%, con una quota che sale all'1,7% superando Tesla che scende all'1,4% penalizzata da vendite in calo del -14,7% a 11.586 unità.
Svolta a fine anno secondo analisti
Se “a luglio le immatricolazioni del mercato auto in Europa+EFTA+UK sono cresciute dello 0.4% YoY a 1.025 milioni (+3,9% YTD a 7,91 milioni)”, evidenziano gli analisti di Equita Sim, “Stellantis ha sottoperformato con -4,8% YoY a 153 mila veicoli (-0,5% YTD a 1,30 milioni di unità) penalizzata in particolare dai marchi Fiat (-25%) e in subordine Lancia/Chrysler (-16%) e DS (-25%), imputabile principalmente alla sottoperformance nel mercato italiano (-9% YoY vs mercato +5%)”.
Secondo la sim, “non si è ancora manifestato il graduale recupero della quota di mercato grazie all’introduzione dei 18 nuovi modelli (inclusi facelift e versioni elettriche) che riteniamo sia spostata verso fine anno”, pertanto mantiene la raccomandazione ‘hold’ sul titolo Stellantis, con target price di 20,50 euro rispetto ai 15,094 euro di questa mattina (+0,70%).
Class action nei Paesi Bassi
Intanto, dopo la class action da parte dei suoi azionisti USA, Stellantis finisce ancora in tribunale, questa volta nei Paesi Bassi dove è stata avviata una causa legale collettiva contro il gruppo da parte di alcuni azionisti, accusando l’ex Fiat Chrysler Automobiles (FCA) di manipolazioni nei test sulle emissioni.
In particolare, la no-profit Fiat Chrysler Investors Recovery Stichting accusa il management di presunte irregolarità commesse tra il 2014 e il 2017 e la società avrebbe utilizzato un software illegale nei propri veicoli per mascherare le emissioni, senza mai renderlo noto ai suoi investitori, i quali, sempre secondo la fondazione, avrebbero subito danni economici significativi.
Il gruppo ha definito la causa come “infondata” e ha promesso di difendersi in tribunale con determinazione e si prevede che la sentenza dovrebbe arrivare il prossimo 4 dicembre. “Non ci aspettiamo conseguenze significative”, prevedono da Equita Sim.
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