Stellantis, vendite in recupero a novembre
Il mese di novembre è risultato positivo per il gruppo automobilistico ma il bilancio del 2022 resta ancora nettamente negativo, con una quota di mercato in continua riduzione.
Le vendite di Stellantis
Stellantis prosegue sul cammino del recupero nel mercato italiano, anche se la ‘strada’ da percorrere nel 2022 resta ancora lunga.
Ieri il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha comunicato che i dati relativi alle vendite del mese di novembre e le immatricolazioni del gruppo Stellantis sono risultati in crescita dell’1,5% rispetto allo stesso mese del 2021, arrivando così a 36.892 unità rispetto alle precedenti 36.363.
In calo la quota di mercato del gruppo, scesa al 30,9% dal 34,8% precedente, mentre negli undici mesi del 2022 le vendite sono calate del 17%, scendendo a 428.599, riducendo anche la quota annuale al 35,5% rispetto al 37,8%.
Tra i marchi del gruppo ex FCA, positiva è stata la performance di Alfa Romeo (+66,25%), Lancia (+12,19%) e Jeep (+10%), con Fiat in flessione del 7,76%.
Negativi i risultati dei marchi ex PSA commercializzati in Italia, visti i cali del 7,17% di Citroen/Ds e del brand Opel con -25,3%. Si salva Peugeot con un aumento del 30,7% e 6.092 unità vendute e una quota di mercato del 5,08%.
Il mercato italiano continua ad accogliere bene i veicoli Stellantis, con quattro auto del gruppo nelle prime dieci auto più vendute a novembre, in particolare la Fiat Panda (la più venduta con 8.629 unità), a cui si aggiungono Lancia Ypsilon, Jeep Renegade e Fiat 500.
Il dominio nei Lev
Importante per Stellantis i risultati nelle vendite dei veicoli Lev (a basse emissioni con spina), dai quali esce rafforzata la sua supremazia nei più importanti segmenti di mercato, ormai arrivato all’8,8% dell’intero mercato italiano.
Il gruppo ha visto aumentare la sua quota di mercato nel settore al 32,6%, in crescita dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con la Fiat Nuova 500 elettrica, le Phev Compass e Renegade per Jeep, le tre vetture più vendute nel mercato Lev.
Stellantis ‘domina’ ancora di più nel settore dei veicoli commerciali, dove ha raddoppiato la sua quota rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con il 49,6% della quota di mercato, dove Opel (18,14%) e Fiat (15,1%) sono in prima e seconda posizione.
Contesto volatile
I numeri diffusi del Ministero sono paragonati ad un secondo semestre 2021 “pesantemente impattato dai problemi nelle supply chain che avevano provocato l’interruzione delle produzioni”, ricordano da WebSim.
In questo contesto, proseguono dalla sim, “Stellantis mostra volumi in leggero calo, ma evidenziamo che il trend mensile è soggetto a volatilità e in questo contesto l’incremento di prezzi/tenuta del mix sono aspetti di maggiore importanza”.
Pertanto, per WebSim resta “il giudizio ‘interessante’ su Stellantis, target price a 21,70 euro”, rispetto ai 14,724 euro (-1,20%) odierni.
Il mercato italiano
Il mese da poco concluso ha visto 119.853 autovetture immatricolate in Italia, in aumento del 14,67% rispetto alle 104.519 registrate a novembre 2021.
Salgono del 43,07% i trasferimenti di proprietà, arrivati a 415.438 dai 290.382 registrati lo stesso mese dell’anno scorso, mentre il volume globale delle vendite mensili, pari a 535.291, ha interessato per il 22,39% vetture nuove e per il 77,61% vetture usate.
Le proposte dell’UNRAE
Prosegue, dunque, la ripresa del mercato automotive in Italia, anche se il 2022 è ancora negativo e lontano dai livelli pre-pandemia del 2019.
Nell’analizzare i dati di novembre, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE) ha annunciato un incontro con la stampa per il 13 dicembre nel corso del quale illustrerà le sue proposte al nuovo Governo per cercare di sollevare la situazione.
Gli interventi urgenti necessari vertono su tre punti cardini, illustrati da Michele Crisci, presidente dell’UNRAE e riguardano “uno stimolo robusto ed efficace al rinnovo di un parco circolante molto anziano e alla diffusione della mobilità a zero e bassissime emissioni; infrastrutturazione accelerata in tutto il territorio nazionale di punti di ricarica pubblici e privati, con indicazione chiara di tempi, luoghi, tipologie di colonnine da installare e soggetti incaricati agli investimenti; infine, revisione strutturale della fiscalità privata e aziendale sull’auto”.
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